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Orazio
Antonio Cappelli (San Demetrio ne'
Vestini, 1º marzo 1742 – Napoli, 1º agosto 1826)
è stato un poeta, politico e diplomatico italiano,
al servizio del Regno delle Due
Sicilie.
Studiò dai Gesuiti a L'Aquila, dove ebbe fra i suoi precettori l'abate e filologo Vito Maria Giovenazzi.
Nel 1767, in seguito alla morte del padre, Orazio
Antonio fu mandato da uno zio tutore a Napoli ad apprendere le discipline giuridiche, oltre a studiare lettere presso l'Università partenopea.
In quel periodo ebbe modo di
frequentare Bernardo Tanucci,
a cui dedicò dei versi, e di scrivere un breve poema didascalico, Della
legge di natura, che riscosse un discreto successo, tanto che lo statista
lo volle fra i propri collaboratori, nominandolo Ufficiale di segreteria (10 aprile 1773).
Da qui prese le mosse la sua carriera
politico-diplomatica per il Regno delle Due
Sicilie.Amico di Basilio Puoti, Cappelli fece parte di
importanti istituzioni culturali dell'epoca, fra le quali le accademie Ercolanese, degli
Aborigeni e, utilizzando lo pseudonimo di Euchire Ercolanense,dell'Arcadia.
Ricevette il titolo di marchese il 15 ottobre 1810.
Come diplomatico, nel 1788 fu
incaricato dal marchese Domenico
Caracciolo di scrivere, per conto del sovrano, a papa Pio VI, relativamente ai tributi di
vassallaggio (Chinea) dovuti dal re di Napoli alla Santa Sede[2]. La risoluzione di questa
problematica lo fece insignire, nel 1789,
della croce dell'Ordine
Costantiniano e della Commenda di S.Antonio di Gaeta,
che in precedenza era spettata a Gaetano Filangieri.
Nel 1795 venne nominato Segretario del
Governo di Sicilia, con l'incarico aggiunto di Ispettore
delle Poste. A Palermo, dove peraltro, a
seguito dell'avanzata francese, si era riparato Ferdinando IV,
ebbe l'incarico di Sottodirettore degli Affari esteri. Rientrato a Napoli fu
nominato Sottodirettore di Grazia, Giustizia, Annona ed Alta Polizia e due anni
dopo, nel 1801, Direttore delle stesse, con l'unito
ufficio degli Affari ecclesiastici. Sia nel 1812 che
nel 1815 fu Ministro Segretario di
Stato del Regno delle Due Sicilie[3], mentre nel 1820 venne
nominato Consigliere di Stato.
Studiò dai Gesuiti a L'Aquila, dove ebbe fra i suoi precettori l'abate e filologo Vito Maria Giovenazzi.
Nel 1767, in seguito alla morte del padre, Orazio
Antonio fu mandato da uno zio tutore a Napoli ad apprendere le discipline giuridiche, oltre a studiare lettere presso l'Università partenopea.
In quel periodo ebbe modo di
frequentare Bernardo Tanucci,
a cui dedicò dei versi, e di scrivere un breve poema didascalico, Della
legge di natura, che riscosse un discreto successo, tanto che lo statista
lo volle fra i propri collaboratori, nominandolo Ufficiale di segreteria (10 aprile 1773).
Da qui prese le mosse la sua carriera
politico-diplomatica per il Regno delle Due
Sicilie.Amico di Basilio Puoti, Cappelli fece parte di
importanti istituzioni culturali dell'epoca, fra le quali le accademie Ercolanese, degli
Aborigeni e, utilizzando lo pseudonimo di Euchire Ercolanense,dell'Arcadia.
Opere
principali [modifica]
§
Della legge di
natura. Poema, in Napoli, presso Donato
Campo 1772.
§
Caserta.
Endecasillabi di Euchire Ercolanense P.A.,
in Napoli, presso Giuseppe Daniele 1778.
§
Per gli funerali
della Maestà Cattolica di Carlo III, celebrati nella Real Chiesa delle Donne Monache
di Caserta a' 13 di febbraio 1789. Iscrizioni, s.i.l., 1789.
§
Opere, 2 voll., in Napoli, dalla stamperia e cartiera del
Fibreno, 1832.
Note [modifica]
1.
^ J.P.
Lobies (a cura di), Ibn. Index bio-bibliographicus notorum hominum,
t. B (a cura di M. Seydoux), Verlag, Osnabruck 1973, p. 400.
2.
^ Notizie da Napoli, in «Antologia.
Giornale di scienze, lettere e arti», vol. VII, Gabinetto Viesseux, Firenze
1832, pp. 68-70
3.
^ Cfr. Regio Decreto n. 6 del 4 giugno, in «Collezione delle
Leggi e decreti reali del Regno di Napoli», Stamp. Reale, Napoli 1815, p. 11
Bibliografia
§
E. Di Carlo (a cura
di), Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, vol. II, Castelli
2006, pp. 183-184, ad vocem.
§
G. Ettorre, Orazio
Antonio Cappelli e le sue civili e letterarie benemerenze, Carabba, Lanciano 1892.
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