giovedì 15 novembre 2018

Positano la Villa Romana alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum



Positano la Villa Romana alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum

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Positano la Villa Romana alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum. La Villa Romana e il MAR ( Museo Archeologico Romano ) della perla della Costiera amalfitana è presenta da oggi fino a domenica nelle sale della Borsa più importante del settore al Sud Italia . Intanto l’apertura della Villa Romana, con grande soddisfazione dell’amministrazione De Lucia, continua regolarmente anche tutto l’inverno con la chiusura alle 16.
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la XXI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che vede la collaborazione di organismi internazionali quali UNESCOUNWTO e ICCROM. 
L’evento rappresenta un’occasione per ribadire e sottolineare l’importanza che il patrimonio culturale riveste come fattore di dialogo interculturale, d’integrazione sociale e di sviluppo economico.  Ogni anno, infatti, la Borsa promuove la cooperazione tra i popoli attraverso la partecipazione e lo scambio di esperienze: Egitto, Marocco, Tunisia, Siria, Francia, Algeria, Grecia, Libia, Perù, Portogallo, Cambogia, Turchia, Armenia, Venezuela, Azerbaigian, India sono stati negli anni i Paesi Ospiti.
L’appuntamento è luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale ed al patrimonio; occasione di incontro per gli addetti ai lavori, per gli operatori turistici e culturali, per i viaggiatori, per gli appassionati; opportunità di business con il Workshop con i Buyer esteri selezionati dall’ENIT – i Buyer nazionali dell’AIDIT Associazione Italiana Distribuzione Turistica e l’offerta del turismo culturale ed archeologico. E’ inoltre l’unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico e di ArcheoVirtual, l’innovativa mostra internazionale di tecnologie multimediali, interattive e virtuali
Sono presenti anche numerose sezioni specialiArcheoExperience, Laboratori e Rievocazioni; ArcheoIncontri per conferenze stampa e presentazioni di progetti culturali e di sviluppo territoriale; ArcheoLavoro orientamento post diploma e post laurea con presentazione dell’offerta formativa a cura delle Università presenti nel Salone; ArcheoStartUp in cui si presentano nuove imprese culturali e progetti innovativi nelle attività archeologiche; Incontri con i Protagonisti nei quali il grande pubblico interviene con i noti divulgatori della TV; Premio “A. Fiammenghi” per la migliore tesi di laurea sul turismo archeologico; Premio “Paestum Archeologia” assegnato a coloro che contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio culturale; visite guidate ed educational per giornalisti e visitatori. 
Anche quest’anno si terràl’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, istituito nel 2015 e intitolato a Khaled al-Asaad, il Direttore del sito archeologico di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale. L’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è l’unico riconoscimento mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e agli archeologi e sarà assegnato alla prima scoperta archeologica classificata tra le cinque identificate da la Borsa e Archeo in collaborazione con le riviste media partner internazionali Antike Welt (Germania), Archéologie Suisse(Svizzera), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia).
Le scoperte archeologiche del 2017, candidate alla vittoria della quarta edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, sono:
Egitto: il ginnasio ellenistico rinvenuto ad Al Fayoum
Francia: una piccola Pompei a Vienne 
Iraq: il più antico porto di una città sumerica ad Abu Tbeirah
Italia: la Domus del Centurione dagli scavi della metro C a Roma
Tunisia: una città romana sommersa nel golfo di Hammamet
I Premi saranno consegnati venerdì 16 novembre alla presenza di Fayrouz, figlia di Khaled al-Asaad.
Vincitrice è risultata la “piccola Pompei francese” di Vienne (sulle sponde del Rodano, a circa 30 km a sud di Lione), una città romana di circa 7.000 mq abitata dal I sec. d.C., con ville di lusso arredate con mosaici, statue monumentali e uffici pubblici, esistita per tre secoli e distrutta da una serie di incendi improvvisi.
La città di Vienne, già famosa per il suo teatro romano e per un tempio, fu un importante nodo nella strada che collegava la Gallia settentrionale con la provincia della Gallia Narbonensis, la Francia meridionale di oggi.
Il sito è stato scoperto nell’aprile 2017, in seguito all’inizio di lavori di costruzione per un complesso abitativo. Molti degli oggetti ritrovati si sono presentati, non solo in ottimo stato di conservazione, ma in quello stato di situazione pietrificata da un istante all’altro, proprio di un sito abbandonato all’improvviso per un’emergenza. In questo, oltre che nella tipologia degli ambienti rinvenuti, sta la similitudine con la città devastata dall’eruzione vesuviana.
Tra le strutture sopravvissute, un’imponente casa con pavimentazione a mosaico e un grande edificio pubblico con una fontana monumentale, una struttura atipica per i tempi, molto probabilmente la Schola di retorica e/o di filosofia che gli studiosi sanno venisse ospitata a Vienne.
Il Premio sarà consegnato a Benjamin Clément, il Ricercatore Associato presso il Laboratorio ArAr Archéologie et Archéométrie dell’Università di Lione che guida i lavori, venerdì 16 novembre alla presenza di Omar, archeologo e figlio di Khaled al-Asaad. Per l’archeologo Clément si tratta “senza dubbio del ritrovamento di un sito romano più importante degli ultimi 40 o 50 anni”.
Lo “Special Award”, il Premio alla scoperta con il maggior consenso sulla pagina Facebook della BMTA, è assegnato al più antico porto di una città sumerica, rinvenuto ad Abu Tbeirah in Iraq da parte della missione archeologica italo-irachena, diretta da Franco D’Agostino e Licia Romano dell’Università “Sapienza” di Roma.

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