mercoledì 21 novembre 2018

all’estero i negri siamo noi

12

Spaghetti, mafia-man, carcamano: perché all’estero i negri siamo noi

gotan
I Gotan Project, musicisti, posano con un piatto di spaghetti.
migranti? Non chiamiamoliclandestini, un termine “che porta sempre con sé qualcosa di negativo, un carico di pregiudizioClandestino è una persona che si deve nascondere, che è pericolosa: usare questo termine significa bollare le persone che arrivano in Italia prima di sapere chi sono…. Usare la parola clandestinosignifica contribuire ad alimentare la paura, l’ansia e avvelenare il pozzo poco a poco”.
Questo intervento risale a qualche tempo fa: le parole sono di Laura Boldrini, all’epoca portavoce dell’alto commissariato Onu per i rifugiati, e sono valide ancora oggi.
E dire che proprio noi italiani dovremmo saperlo per aver vissuto gli stessi pregiudizi sulla nostra pelle. O meglio: l’hanno vissuta i milioni di migranti che negli ultimi 150 anni hanno lasciato l’Italia in cerca di fortuna. E un po’ capita anche a noi, quando andiamo all’estero e siamo subito etichettati come “spaghetti”, o mafiosi
Purtroppo, però, il nostro Paese ha la memoria corta. Così ho pensato di rinfrescarla con una ricerca su tutti gli spregiativi, i nomignoli gergali, con cui gli italiani erano e sono tuttora designati all’estero.
Do subito una notizia: gli spregiativi usati nel mondo verso noi italiani sono 52, diffusi in 17 nazioni del mondo.
Pochi? Tanti? Non è neppure detto che l’elenco sia completo: anzi, se ne conoscete altri, segnalateli nei commenti a questo post.
Emigranti italiani arrivano alla stazione di Wolfsburg (Germania) in cerca di lavoro.
Emigranti italiani arrivano alla stazione di Wolfsburg (Germania) in cerca di lavoro.
Il numero è comunque considerevole: merito delle ricerche di Wikipedia (italianainglese) e di Gian Antonio Stella. E sarebbe interessante, per avere un peso del pregiudizio anti-italiano, confrontarlo al numero di epiteti rivolti ai popoli di altre nazioni.
Ma questo è un dato che non sono riuscito a trovare.
E anche se non siamo i più bersagliati del mondo, probabilmente noi italiani siamo probabilmente nella “top 5”,  insieme agli africani, ai Rom, agli ebrei e ai cinesi. Tutti popoli con grande emigrazione, guardacaso. Basti pensare che oggi gli oriundi italiani nel mondo sono oltre 74 milioni: più dell’attuale popolazione italiana. Ed è un numero in crescita, visto che la crisi spinge sempre più connazionali a migrare all’estero.
Ma quali sono questi termini?
Per studiarli meglio, li ho classificati per tipologia: li ho radunati per significato, a seconda del bersaglio del disprezzo, dalle abitudini alimentari al modo di parlare. Eccoli:

Alimentazione (16)

Termine Significato Diffusione
 Maccaronì mangia pasta Belgio
 Pastar idem Croazia
 Polentone mangia polenta Germania
 Spaghettifresser mangia pasta Germania/Svizzera
 Garlics mangia-aglio Gran Bretagna
Makaronu kabinti Appendi-maccheroni
(= bugiardo)
 Lituania
 Makaroniarz Mangia-pasta Polonia
 Salamettischellede affetta salame Svizzera
Bolanderschlugger inghiotti-polenta Svizzera tedesca
 Maiser uomo del mais, polentone Svizzera tedesca
 Maisdiiger Tigre di granoturco Svizzera tedesca
 Spaghetti  Mangia-pasta Tutto il mondo
 Pizza mangia pizza Tutto il mondo
Maccheroni, macaroni, macarrone mangia pasta Tutto il mondo
 Mozzarellanigger negri mangia mozzarella (o bianchi come la mozzarella) Usa
 Chianti ubriacone Usa

Nomi propri (6)

Termine Significato Diffusione
 Bacicha Nome di un personaggio da barzelletta: divertente, ingenuo, furbetto Argentina
 Tano Gaetano; napoletano Argentina, Uruguay
 Gino/Gina Dal nome proprio Canada
Alfonso  Dal nome proprio; significa anche “bugiardo” Lituania
Guido/Guidette Dal nome proprio Usa
TonyDal nome proprio Usa

Modo di parlare (11)

Termine Significato Diffusione
 papolitano Storpiatura spregiativa di “napolitano”, napotelano Argentina
 Sentas Dall’abitudine di rivolgersi al prossimo con l’espressione “senta”,  percepita come uno sgradito imperativo Austria
 Digic Storpiatura spregiativa dal verbo “dire” Croazia
 Zabar Da zaba, rana: la pronuncia degli italiani del settentrione è accostata ai suoni emessi dalle rane Croazia
RitalFranco-italien (presa in giro sulla difficoltà a pronunciare la “r” francese) Francia
Tschinggali/ cincali/tschingge trascrizione del suono cinq!, Usato nel gioco della morra diffusissima tra gli Italiani; può essere anche una storpiatura di “zingari” (= giramondo, disonesti, sporchi) Svizzera
MinghiaweischDa “minchia, weisch (=capisci)?” Svizzera tedesca
Digó Storpiatura spregiativa dal verbo “dire” Ungheria
GoombahDa “cumpà”: compare, amico Usa
Paisà Paesano Usa
Wopdal napoletano guappo, bullo, prepotente, camorrista; acronimo di “without papers/passport”, persone senza documenti Usa

Comportamenti (5)

Termine Significato Diffusione
 carcamano Venditore che calca la mano sul peso della bilancia: disonesto, truffatore Brasile
 crispy Da grispi, ladro Francia
 mafia-mann, mafiosi, mafioso mafioso, criminale Germania – Tutto il mondo
 messerheldeneroi del coltello, guappi Svizzera
 D a g o da “dagger”, coltello: criminale, attaccabrighe Usa

Caratteristiche sociali-professionali (4)

Termine Significato Diffusione
katzelmacher Fabbricacucchiai: stagnaro, artigiano di poco conto (ma anche fabbricagattini» forse perché gli emigrati figliavano come gatti) Austria e Germania
 GringoContadino discendente di italiani Brasile
colono burro contadino asino: povero, ignorante, rozzo Brasile
Zydrooneschittlerscrolla-limoni Germania

Caratteristiche fisiche (1)

Termine Significato Diffusione
 greaseball palla di grasso o testa unta (per lo sporco) Usa

Origini etniche (4)

Termine Significato Diffusione
 ithaker giramondo senza patria, vagabondi come Ulisse (gioco di parole tra Italia e Itaca) Germania
 Italiashka Italianaccio (spregiativo) Russia
 guinea Africani: dalla falsa credenza che gli italiani siano in parte africani a caUsa della carnagione scura presente in alcuni di essi. È diminutivo di Guinea NegroUsa (soprattutto Louisiana, Alabama, Georgia)
 Shitalian Contrazione di s h i t + italian, ovvero “italiano di merda” Usa, Gran Bretagna

Spregiativi animali (5)

Termine Significato Diffusione
 Wog parassita Australia
 Ding dingo, cane selvatico Australia
 Babis Rospi Francia
orso “orsanti”, i mendicanti-circensi che giravano l’Europa partendo soprattutto dall’Appennino parmense con cammelli, scimmie e orsi ammaestrati Francia
 bat Pipistrello (mezzo bianco e mezzo negro) Usa
Queste tabelle ispirano varie considerazioni. Innanzitutto: c’è una nazione più razzista di altre nei nostri confronti, almeno dal punto di vista verbale?
La risposta è sì: il 25% dei soprannomi sono prodotti negli Usa, seguiti da Svizzera (12%), Germania (9%), Francia (8%), Brasile (6%).
Il dato è sorprendente: se il disprezzo è sintomo di paura (come spiegherò più avanti), in realtà le nazioni più legittimate ad aver paura di noi dovrebbero essere non tanto quelle col maggior numero assoluto di immigrati italiani (Brasile, Argentina, Usa, Francia), quanto quelle in cui gli immigrati italiani sono una “minaccia”, ovvero una percentuale elevata rispetto alla popolazione totale: Argentina, Uruguay, Brasile (vedi tabelle comparative qui sotto).
Nella torta a sinistra (mia elaborazione), la provenienza degli spregiativi anti italiani; nella tabella, i dati sulla presenza italiana nel mondo (fonte: Wikipedia).
Nella torta a sinistra (mia elaborazione), la provenienza degli spregiativi anti italiani; nella tabella, i dati sulla presenza italiana nel mondo (fonte: Wikipedia).
Invece, così non è. Ma, come in tutti i fenomeni complessi, le cause dell’elevato numero di epiteti ingiuriosi possono essere molte, compresa la ricchezza e la vivacità linguistica. Del resto, gli Usa sono una terra di grande immigrazione, come la Germania e la Francia. Sarebbe interessante confrontare i soprannomi degli italiani con quelli di altri popoli, se mai qualcuno si è preso la briga di fare un censimento del genere.
In ogni caso, lo scenario dei nomignoli con cui siamo qualificati si presta ad altre considerazioni. Innanzitutto, salta all’occhio che all’estero siamo identificati (o meglio, additati) soprattutto per la nostra dieta (30%), seguita dal modo di parlare(pronuncia e nomi personali danno un 32%) e dal comportamento (10%), visto come violentodisonesto e criminale.
Vedi il grafico da me elaborato qui sotto:
originalPerché avviene questo? Probabilmente perché la dieta, i cibi che mangiamo sono un elemento che ci caratterizza molto e ci distingue dagli altri. Del resto, molti termini razzisti si basano proprio sugli alimenti: i tedeschi sono qualificati come “mangia patate”, i cinesi come “mangia riso”, e così via.
Quanto al modo di parlare, ogni cultura giudica le altre come ridicole e inferiori solo perché diverse: già più di duemila anni fa i Greci e i Romani chiamavano “barbari” gli stranieri, proprio perché consideravano la loro lingua simile a un balbettio senza senso (bar bar). La stessa considerazione che facciamo quando chiamiamo uno straniero “mau mau” o “vu’ cumprà”…
Spaghetti cinesi con frutti di mare: per caratterizzare l'italianità, il prodotto è stato chiamato "Ma'fia".
Spaghetti cinesi con frutti di mare: per caratterizzare l’italianità, il prodotto è stato chiamato “Ma’fia”.
Ma al di là dei modi con cui gli italiani sono etichettati, c’è un comune meccanismo di fondo, semplice e perverso, con cui tutti questi spregiativi etnici agiscono: qualificano tutti gli italiani come rozzi, incivili, anormali. In una parola, intrinsecamente e geneticamente inferiori, senza possibilità di riscatto. E quindi, inesorabilmente destinati all’emarginazione e al disprezzo.
Il motivo? Sempre lo stesso: il popolo “diverso“, l’invasore, fa doppiamente paura. Perché può sottrarre ricchezzelavoropartner sessuali a chi vive da tempo in un determinato luogo. E perché con la sua cultura differente rischia di mettere in crisi abitudini, modi di pensare, valori che si pensano immutabili e assoluti, quando invece in realtà non lo sono.
Mappa degli stereotipi (di Google blogoscoped): non tutti sono negativi, ma tutti sono riduttivi.
Mappa degli stereotipi (di Google blogoscoped): non tutti sono negativi, ma tutti sono riduttivi.
E’ il processo della stigmatizzazione che ha messo acutamente in luce il sociologo Ervin Goffman, e avviene in 4 fasi:
1) identificare le differenze (biologiche, psicologiche, sociali o di altro tipo) che possono essere utilizzate per discriminare gli individui;
2) attribuire giudizi negativi a queste categorie artificiali;
3) distinguere tra stigmatizzati (= criticati) e non-stigmatizzati (i “normali”, i “buoni”).
4) emarginare l’individuo stigmatizzato perché “brutto, sporco e cattivo”.
Ecco perché ci sentiamo così male quando siamo qualificati come spaghetti o carcamano: perché non sono solo parole, ma azioni. Siamo visti e giudicati solo attraverso un dettaglio misero e abbagliante, che offusca la ricchezza e i valori della nostra identità e ci condanna al disprezzo e a una vita ai margini. Ecco perché dobbiamo stare attenti alle parole.

Nessun commento:

Posta un commento