pubblicato venerdì 23 ottobre 2015
«È il più importante dipinto barocco italiano ad essere messo all’incanto dalla seconda guerra mondiale», ha detto Otto Naumann, un dealer di New York. «Se fosse stato mio, lo avrei offerto a 75 milioni di dollari». E invece, la Danaë di Orazio Gentileschi, dipinta nel 1621, sarà messa all’asta il prossimo gennaio da Sotheby’s, nella serata dedicata agli Old Master, con una stima tra i 25 e i 35 milioni di dollari.
Oltre ad una lunga storia espositiva, l’opera è anche legata a storie di accuse. Commissionata dall'artista da un collezionista genovese di nome Giovanni Antonio Sauli. Secondo il catalogo di Sotheby si è tramandata attraverso la famiglia per secoli, fino alla fine degli anni 70 del Novecento, quando fu acquistato dal mercante d'arte Feigen, dopo aver combattuto per anni con il collezionista Norton Simon, che possedeva una opzione sulla vendita dell’opera secondo accordi presi con un altro mercante di Londra.
Fino ad ora, quindi, il dipinto è stato parte di un trust di famiglia istituito dal mercante d'arte Richard L. Feigen, che negli ultimi anni ha fatto viaggiare la Danaë in molti musei del mondo tra cui il Getty, il Metropolitan Museum of Art, e la Yale University.
Altri dipinti di Orazio Gentileschi in passato hanno raccolto molto meno in asta. Il suo prezzo più alto fino ad oggi, secondo artnet.com, è stato per una raffigurazione della Madonna con il Bambino venduto nel 2007 per 4,1 milioni di dollari. (Roberta Pucci)
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giovedì 29 ottobre 2015
IL DIPINTO CONTESO VA ALL'ASTA
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