Paolo Borsellino: le verità nascoste sulla sua morte in un libro di un carabiniere
di Titti Esposito
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"Oltre la trattativa-Le verità nascoste sulla morte di Paolo Borsellino tra depistaggi e bugie", il titolo del libro di Vincenzo Zurlo, sottoufficiale dei carabinieri(ex Ros e specializzato in criminologia forense) che domenica 19 novembre alle 10.30 sarà presentato al Mudiss(museo diocesano di piazza Giovanni XXIII) di Castellammare nell'ambito dello Stabia Teatro Festival.
All'incontro, durante il quale l'autore sarà affiancato da Ciro Daino, presidente dell'associazione "Trame d'autore" e dall'artista Nicola Caroppo, con reading di Rosalba Spagnuolo, si farà luce su migliaia di atti giudiziari riguardanti l'assassinio del magistrato siciliano.
Nel testo, un fantomatico accordo tra Stato e mafia, costellato di testimoni inattendibili e documenti dubbi è all’origine del processo che si sta celebrando a Palermo. Ma c’è una traccia da seguire, per Zurlo, che è stata colpevolmente abbandonata subito dopo la strage di Via D’Amelio, e va nella direzione della informativa su mafia e appalti. Uno scenario investigativo a cui lavoravano prima Falcone e poi Borsellino, ma che non è mai stato realmente approfondito e sviluppato per il suo esplosivo potenziale giudiziario. Il blackout della logica che ha portato la pubblica accusa, pur al corrente dei fatti, a ignorare questi importanti e pratici indizi per seguire delle affascinanti chimere sta per scontrarsi con la realtà, con una sentenza prossima a rivelare la fragilità del teorema sulla trattativa.Sabato 18 Novembre 2017, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 18-11-2017 17:11
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All'incontro, durante il quale l'autore sarà affiancato da Ciro Daino, presidente dell'associazione "Trame d'autore" e dall'artista Nicola Caroppo, con reading di Rosalba Spagnuolo, si farà luce su migliaia di atti giudiziari riguardanti l'assassinio del magistrato siciliano.
Nel testo, un fantomatico accordo tra Stato e mafia, costellato di testimoni inattendibili e documenti dubbi è all’origine del processo che si sta celebrando a Palermo. Ma c’è una traccia da seguire, per Zurlo, che è stata colpevolmente abbandonata subito dopo la strage di Via D’Amelio, e va nella direzione della informativa su mafia e appalti. Uno scenario investigativo a cui lavoravano prima Falcone e poi Borsellino, ma che non è mai stato realmente approfondito e sviluppato per il suo esplosivo potenziale giudiziario. Il blackout della logica che ha portato la pubblica accusa, pur al corrente dei fatti, a ignorare questi importanti e pratici indizi per seguire delle affascinanti chimere sta per scontrarsi con la realtà, con una sentenza prossima a rivelare la fragilità del teorema sulla trattativa.
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