Napoli-Milan 2-1, gol di Insigne e Zielinski. Il Napoli blinda il primo posto
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Nel segno di Insigne, bocciato da Ventura e rilanciato in grande stile da Maurizio Sarri. Lorenzo è una scheggia impazzita, un folletto imprendibile che consuma la sua vendetta, dopo le due panchine nel playoff Mondiale, dentro un primo tempo formidabile: segna sul filo del fuorigioco grazie all’aiuto della Var, colpisce un palo con un rasoterra micidiale, esalta le qualità di Donnarumma con una mezza palombella da applausi. Una condanna per il Milan a cui ha segnato 6 volte in dieci partite. Senza Insigne l’Italia ha perso la possibilità del viaggio in Russia. Con Insigne il Napoli allunga il passo e lancia, nel migliore dei modi, la lunga volata verso lo scudetto di Natale. In attesa della risposta della Juve, la capolista è prima con quattro punti di vantaggio. Una squadra meno scintillante, ma più pratica, forse pronta per lo scudetto. Il Milan, che aveva vinto le ultime due trasferte con Chievo e Sassuolo, china la testa e perde un altro scontro diretto, il sesto della stagione. Con le squadre che gli stanno davanti in classifica, il risultato è sempre lo stesso. Il quarto posto Champions è un miraggio. Ma non è questa la partita per rimettere in discussione Montella. Il Diavolo resta in partita sino alla fine e anche dopo il 2-0 di Zielinski non si perde d’animo. Ha il torto di riaprirla con Romagnoli nel recupero, cioè troppo tardi. La squadra è solida, gioca con spirito da provinciale, però senza qualità. E non graffia. L’attacco è un bel problema. Kalinic è la pallida copia del giocatore che aveva incantato a Firenze e l’infortunio di Suso alla fine del primo tempo si rivela un handicap gravissimo anche perché il suo sostituto, Andrè Silva, conferma ancora una volta di essere troppo acerbo. Il Napoli parte piano. Lento e contratto, è stranamente guardingo e non pressa alto come suo costume. Il Milan è più lesto a entrare dentro la partita. Montella sceglie il 3-4-2-1 in cui a fianco di Suso, dietro Kalinic, sistema Locatelli con il compito di spegnere Jorginho, la fonte del gioco partenopeo. La mossa riesce sino al momento del gol. Insigne, tenuto in gioco da Romagnoli, fulmina Donnarumma. L’arbitro Doveri annulla, la Var dopo un minutino ribalta il giudizio. La rete regala convinzione al Napoli. Insigne prende un palo, il portiere anticipa Mertens. Nella ripresa il Milan alza il baricentro nel tentativo di riequilibrare il risultato, aprendo però ampi spazi per le ripartenze napoletane. Il problema dei sarriani è che Callejon è poco ispirato e Mertens allergico al rossonero: ha un’occasione, smarcato dal solito Insigne e si fa stregare da Donnarumma, decisamente il migliore dei suoi. La mossa risolutiva viene dalla panchina. Sarri sostituisce Hamsik con Zielinski e il polacco nel giro di quattro minuti mette al sicuro il risultato. Quando segna Romagnoli è troppo tardi. Il Napoli è volato via. (Corriere della Sera)
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