L'appello denuncia
Ammazzato al Suk, l’appello dei familiari: “Il dolore non porti al razzismo”
"No a strumentalizzazioni. Le responsabilità sono sempre individuali e mai collettive. Non vogliamo che la nostra sofferenza diventi bandiera per l'odio"
“Il nostro dolore non diventi strumento per crearne altro.
Non vogliamo che diventi la bandiera di qualcuno per andare sui giornali predicare odio e razzismo“.
Chiedono di “rispettare un dolore che lascia sgomenti e toglie il fiato” i familiari di Maurizio Gugliotta, il 52enne di Settimo Torinese accoltellato ieri al Suk di via Carcano, il mercato del “libero scambio” Barattolo di Torino. “Alcuni esponenti politici hanno tentato di strumentalizzare una vicenda tragica in una battaglia politica”, denuncia la famiglia, che chiede resti invece “un fatto privato”.
“RESPONSABILITA’ INDIVIDUALI, NON COLLETTIVE”
“Le responsabilità sono sempre individuali e mai collettive”, prosegue la famiglia Gugliotta, che rivela anche di avere ricevuto “decine e decine di telefonate di affetto e condoglianze da persone diverse, che ci hanno aiutato nel provare a sopportare un dolore immenso per la nostra famiglia”.
“Le responsabilità sono sempre individuali e mai collettive”, prosegue la famiglia Gugliotta, che rivela anche di avere ricevuto “decine e decine di telefonate di affetto e condoglianze da persone diverse, che ci hanno aiutato nel provare a sopportare un dolore immenso per la nostra famiglia”.
Commento:
Nonostante il dolore per la perdita subita la famiglia Gugliotta esemplarmente si mostra al di sopra del rancore e dei risentimenti che l'avvenimento inevitabilmente porta con sè.
G.Ruocco
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