La tavolozza audace di Vincenzo Sorgente.
Vincenzo Sorgente é tra le forze nuove della pittura partenopea contemporanea certamente una delle più rappresentative e vigorose. La sua pennellata impetuosa ed istintiva interpreta e deforma il reale seguendo le forze oscure del suo mondo inferiore.
Oltre ai paesaggi ritrae nelle sue tele la gente del popolo: suonatori ambulanti, giocatori di carte, drogati e donne di malaffare dai lineamenti marcati e dai corpi scomposti, smisurati nelle forme e trasudanti offerta di piacere e avidità sensuale. L'impegno sociale e polemico é quello proprio degli espressionisti, ma l'intensità e l'audacia della tavolozza é quella dei fauves, da cui ha ereditato anche il tocco rapido e nervoso e l'amore per i ritratti e per gli autoritratti.
Nell'operazione figurale di Sorgente - afferma Brussoà nella presentazione in catalogo - va innanzitutto sottolineata la particolare ed efficace capacità dell'artista, di penetrare profondamente la psicologia di un volto, di enucleare i segni distintivi più rimarchevoli, di rilevare le caratteristiche più riposte e segrete.
L'atto puro di dipingere lo affascina a tal punto che spesso ritrae il pittore di fronte alla tela bianca, ancora intatta, povera cosa inerte che presto sarà vitalizzata dall'artista quasi un dio nell'atto della creazione.
La sua umanità si esprime come il popolo sa esprimersi in modo eccessivo, ma sincero e incontestabile e la poesia spesso si identifica con la violenza di un discorso pittorico permeato di forti interessi sociali ed umani e da un acre accento di protesta e di ribellione, un discorso che non conosce sintassi, ma che è vissuto sui ricordi di un'infanzia tormentata e sulla sua pelle di uomo ribelle costretto a vivere in un ambiente chiuso, provinciale, polemico e difficile che tenta di soffocarlo.
In definitiva per Sorgente i fantasmi della sua pittura non sono visioni di un mondo oggettivo, ma proiezioni dei suoi problemi, di tutta la gioia, il dolore, la meraviglia e lo scoramento di cui si nutre la sua vita di uomo e di artista. Spesso Ë in mezzo al dramma e cerca nell'esasperazione dei colori, nella deformazione delle immagini e nell'impianto del quadro una metamorfosi della sua rabbia e del suo male di vivere in un discorso pittorico cosciente, antiretorico ed espressivo.
Vincenzo Sorgente Ë nato a Castellammare di Stabia il 26 febbraio 1946. E' stato l'allievo prediletto del pittore D'Angelo e giovanissimo ha fatto anche molta esperienza nel campo della ceramica artistica.
Dal 1962 al 1964 ha fatto parte del ´ Gruppo di pittori della via Coppola ª gettando in quel periodo le basi teoriche di quella che sarebbe poi stata la sua linea pittorica.
Ha tenuto mostre collettive e personali a Castellammare di Stabia, a Massalubrense, a Vico Equense, a Napoli, a Pompei, Sorrento, Salerno, Roma, ecc., riscuotendo consensi di critica e di pubblico. Attualmente sta preparando le tele per una personale che terrà a Roma alla "Galleria dei Dieci".
Anna Iozzino Ruocco
Da Scena illustrata - anno 91 maggio 1976 pag. 30
Vincenzo Sorgente: Figura di donna / Olio su tela /1976 |
Dal "Libero Ricercatore" che si ringrazia per il prestito.
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