La festa del papà
Il papà non ce l'ho più da diversi anni. Essendo nato nel 1916, oggi, avrebbe 95 anni. Quand'ero ragazzo lo festeggiavamo nel giorno del suo onomastico e del suo compleanno. Altre feste in merito non c'erano o non se ne parlava proprio. Mia madre veniva festeggiata nelle stesse ricorrenze con un pranzo come quello di mio padre al quale venivano invitati i nonni e gli zii e con un dolce che chiamavano "prestofatto", guarnito di crema, semplice e veloce da fare da cui il suo nome. Solo più tardi , quando ormai avevo una mia famiglia, sentii parlare della festa del papà e a praticarla, nonostante la distanza che mi separava dai miei e dai miei suoceri. Era un bel modo di rafforzare i rapporti che la distanza in qualche modo indeboliva anche se ci mantenevamo in contatto telefonico non soltanto la domenica, ma tutte le volte che ne sentivamo il bisogno. Ora mi accorgo, gestendo questo blog, che invece questa festa esisteva da tanto, ma forse già lo sapevate, comunque buona festa a tutti.
Una prima volta fu festeggiata, sembra, il 5 giugno 1908 a Fairmont in West Virginia, presso la chiesa metodista locale dalla signora Dodd per onorare il padre che era stato un veterano della guerra di secessione americana. Fu organizzata nel mese di giugno perché in tale mese ne cadeva il compleanno.
Fu la stessa signora a sollecitarne l'ufficializzazione ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909. Organizzò la festa una prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane, Washington.
Da quella volta è diventata una ricorrenza diffusa in tutto il mondo. Spesso è l’occasione non solo per far festa, ma per onorare il proprio genitore consegnandogli un regalo in segno di stima.
In Italia si festeggia il 19 marzo, assieme alla Bolivia, l’Honduras, il Liechtenstein, alla Svizzera (Canton Ticino), la Spagna, il Portogallo, Andorra, che é il giorno in cui la chiesa cattolica festeggia san Giuseppe che è il padre per eccellenza in quanto padre putativo di Gesù. In altri paesi la festa è fissata in altre date: in Russia il 28 febbraio, in Germania nel giorno dell’Ascensione, in Lituania la prima domenica di giugno, il 5 giugno in Danimarca, la seconda domenica di giugno in Austria, Belgio e Costarica, ecc. ecc.
In Sicilia, il 19 marzo, è tradizione invitare i poveri a pranzo. In altre aree la festa coincide con la fine dell’inverno con riti propiziatori. Si bruciano le sterpaglie presenti sui campi da lavorare e si accendono sulle piazze falò che i più ardimentosi si divertono a superare con un balzo.
In alcune regioni dell'Italia centro-meridionale, il dolce per questa festa è la zeppola (o zeppolella se in versione mignon) che alcuni fanno risalire addirittura al periodo di Roma antica. Dicunt che accompagnava la festività dei Liberalia, che si teneva nello stesso periodo dell'anno. Le zeppole sono realizzate con pasta simile al bignè, hanno forma schiacciata, e vengono cotte fritte o al forno. Riempite con crema pasticcera e sormontate con amarene sono prima una delizia per gli occhi e poi per la bocca.
Nata come dolce povero la zeppola si è imposta, almeno nel giorno della festa del papà e di San Giuseppe, come il dolce principe uscendo dai confini della tradizione locale. Nel raccontarla molti si dilungano non solo sulle particolarità della ricetta che propongono, ma sottolineano che quella fritta avveniva prima nell’olio caldo e subito dopo nello strutto che la rendeva più gustosa.
Per tagliare la testa al toro riporto la Ricetta pubblicata nel Blog “Il gusto dei ricordi” della cara amica Cinzia Cripe Petagna, residente in Florida, ma fortemente legata, in maniera attiva, alla tradizione del nostro paese.
Per le zeppole:
750 gr farina – 800 gr acqua – 200 gr burro -1 cucchiaino sale – 1 cucchiaio zucchero – 14 uova – 2 lt di olio – cartine da hamburger oppure quadrati di carta forno con un piccolo buco al centro – sacca da pasticciere con becco a stella largo
Per la crema pasticciera:
90 gr farina – 400 gr zucchero – 1 lt latte – 4 tuorli d’uovo – vaniglia (RICETTA DEL 5 dicembre 2009)
Per chi ne vuole di più può restare sul web, e visitare Facebook, dove troverà di tutto e di più sulla zeppola.
Da Wikipedia: si ringrazia per il contributo.
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