I banditi del ticket
Non avevo dubbi che la banda dei furbastri che non pagano le tasse universitarie, la mensa per i figli che vanno a scuola o beffano l’Atc per ottenere una casa a canone zero non fossero un’eccezione in questa nostra Italia abitata da persone con la schiena diritta. Ed ecco la prova: c’è anche l’esercito dei piccoli malfattori che non pagano il ticket. Non i pensionati con la minima, e neppure le mamme di prole numerosa.
No, questi piuttosto si fanno prestare i soldi dall’usuraio di quartiere pur di non perdere la faccia, anche in un pronto soccorso. I miserabili che compilano autocertificazioni farlocche, in cui si autodefiniscono poveri in canna, sono persone benestanti. Con la faccia di bronzo e il conto in banca, Con case bene arredate, auto di lusso e magari la barchetta al mare. La Guardia di finanza ne ha scovati novecento su un campione di mille, operando in tutta Italia, Piemonte e Torino compresi. Un campione di disonestà che impressiona. E che soprattutto ci fa capire come il nostro sistema paese sia una groviera attraverso la quale passa di tutto.
Dalla maxi evasione di qualcuno che magari ha aziende fiorenti, a chi continua a portare capitali all’estero, fino a chi ha il registratore di cassa in certi locali, ma lo usa solo per riporre il denaro. Tra questi campioni ci sono i piccoli malfattori che rubano sulle microtasse, sui ticket o si vendono l’anima per non versare i soldi della mensa. Mi chiedo dove andremo a finire. Ma non trovo risposta. Voi che ne dite?
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