Ugo Gubbiotti -
“Millenario di Fonte Avellana”
(legno
argentato e mecca, cm 94x63 del 1981)
Nato a Sassoferrato nelle Marche nel
1907 è arrivato ad Ostia
nel marzo del 1979 dove ha vissuto e
lavorato fino alla sua scomparsa.
PER UGO GUBBIOTTI IL SENTIMENTO DEL SACRO ERA ALLA
BASE DI OGNI CULTURA E SAPIENZA ESISTENZIALE.
Alla fine degli
anni Settanta ho incontrato il grande artista Ugo Gubbiotti (Sassoferrato,
settembre 1907 - Ostia Lido, Roma, febbraio 1999), partito dalle Marche è
arrivato ad Ostia nel marzo del 1979, dove ha vissuto e lavorato fino alla sua
scomparsa. Lo ricordo chiuso nel suo studio in via dei Traghetti n. 26, dove
creava le sue opere nella solitudine e nel silenzio lavorando con passione e
competenza artigianale. Osservavo il suo studio con molto interesse, alcuni
suoi lavori erano già completati ed altri erano ancora da rifinire, ma emergeva
da tutti un grande amore per la vita, per l’arte e per il sentimento del sacro
che egli considerava alla base di ogni cultura e sapienza esistenziale, elementi
primari da cui prendeva l'abbrivio la sua ispirazione. Le sue pitture, le sue sculture
e le sue incisioni nascevano attraverso un puntuale processo tecnico e un’osmosi
di sensazioni, di energie, di idee, che sembravano vivere in un'atmosfera di
atemporalità e su un piano simbolico di risonanze universali.
A Palazzo Valdina, nei prestigiosi
spazi del Parlamento Italiano, nell'ambito della mostra internazionale "Ritratti
dei Papi", che si dovrebbe tenere in questo autunno 2018, sarà esposta
anche un’opera interessante e di grande formato di Ugo Gubbiotti dedicata a
Papa Giovanni Paolo II che ha come titolo “Millenario di Fonte Avellana”, (legno
argentato e mecca, cm 94x63 del 1981), dedicata
alla Santa Croce ed eseguita per il monastero dei Camaldolesi di Fonte Avellana che si trova nel comune di Serra
Sant'Abbondio, alle pendici del Monte
Catria. È un’opera che mette
in luce la perfezione dell’attività umana e creativa di quest’artista nei suoi
aspetti più significanti come i valori compositivi, luministici e cromatici, la
qualità espressiva e la lieve definizione dell'immagine attraverso un disegno
capace di creare delicati bordi di confine alle forme ideali e metafisiche,
composte in uno stile raffinato che risente di echi del Medioevo gotico. Quasi
tutti i suoi quadri sono rifiniti con la meccatura, un procedimento antico che
consiste nel trattare la superficie dell’opera con una speciale vernice a base
di alcool, gommalacca, resine naturali che donano all’argento a foglia anche
tonalità di colore oro.
Nel 1988 - invitato e presentato dal
conterraneo Pericle Fazzini e accolto fraternamente da altri marchigiani come l’artista
Sante Monachesi, il critico d’arte Carlo Canestrari, ecc. - ha partecipato alla Mostra di Arti Visive
presso la galleria l’Agostiniana, a Piazza del Popolo a Roma, sul tema “Omaggio
degli artisti al Santo Padre Giovanni Paolo II nel I Decennale del suo
Pontificato 1978/1988”. Nella sua visita all’Agostiniana il Papa visitò la
mostra e ricordò agli artisti il principio ispiratore del suo Pontificato:”Non
abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice podestà aprite i confini degli Stati, i
sistemi economici come quelli politici, i vasti campi della cultura, della
civiltà dello sviluppo. Non abbiate paura! ….Con la vostra Arte avvicinate
l’uomo d’oggi al mistero di Cristo.”
Per Ugo Gubbiotti la figura umana e
religiosa di Gesù Cristo è stata veramente una fonte infinita di ricerca, di
stimolo culturale ed artistico. Tra le opere dedicate alla vita di Gesù Cristo voglio ricordare “Crocifissione” (pittura
cm14x21 -1985), “Cristo svuotato” (scultura in legno, argento e mecca cm 185x36
- 1976), “Ultima cena” (scultura in legno, argento e mecca cm 60x28 - 1970),
“Trittico di Gesù” (scultura in legno argentato, altezza cm130x80 -1979),
“Calvario” (legno dorato ed argentato cm 120x72 - 1980), “Giuda: ultima cena”
(legno argentato ed ossidato, cm 82x45 – 1984), “Testa di Cristo” (resina, altezza
cm 53x45 – 1986), “Deposizione” (scultura in legno cm altezza 170x80 - 1988) e
questi temi sono stati ripetuti per decine di volte in maniera sempre diversi,
nella consapevolezza che Gesù è il segno più straordinario di Dio nella nostra
storia in quanto è il verbo che si è fatto carne ed è nato, vissuto e morto
condividendo la nostra vita ed, infine, è risorto in una dimensione di bellezza
incorruttibile e di verità assoluta. Resta ancora valido chiederci da dove
nascono per quest'artista le sensazioni più forti, le emozioni più profonde,
quella carica di energia vitale, eterna, capace di manifestarsi in tempi e modi
diversi e con tanta pregnanza sulla tela, nella lavorazione del legno, del
bronzo, del gesso, della medaglistica, della meccatura che con gli ori e gli
argenti dona alle sue opere un prezioso senso antiquariale. Le quotazioni delle
sue opere oscillano da € 500 per le incisioni a € 20.000 per i dipinti e le
sculture di grande formato.
Quando Ugo Gubiotti abitava ancora a
Sassoferrato frequentava la “Scuola Comunale del Disegno” dal 1920 al 1926,
prima come allievo e poi come assistente del Prof. Rodolfo Rossi che lo
considerava un autentico Maestro del legno, perché scolpiva e dipingeva mobili
d’arte, “contribuendo alla formazione dei giovani artigiani locali”. Molte sono
state le personali e le Antologiche che il Comune di Sassoferrato gli ha
allestito, ma la più importante è stata quella con il Patrocinio
dell’Università degli Studi di Urbino a Palazzo Oliva nell’agosto del 1991 nell’ambito
della quarantunesima Rassegna d’arte “G.B. Salvi “ e “Piccola Europa”. Negli
anni Sessanta e Settanta ha partecipato al Premio Scipione di Macerata, alla
Biennale di Milano e alla Quadriennale di Roma.
Anna
Iozzino
Storico e critico d’arte
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