Era caduto nel vuoto già tante volte.
Era già morto.
Viveva con la morte sul collo
ed era pronto a morire ogni volta
che gli altri cercavano scuse
contro un abuso
perpetrato nel tempo
da quando fu assunto
indeterminatamente
fin quando la vita
lo avrebbe voluto presente.
Quel giorno era assente,
perché veramente ammalato.
Era sceso di notte a guardare
il mare difronte
che con onde sovrane
buttava sulla spiaggia
la sua vita con tutto
il coraggio che aveva
per dire il suo basta
a chi lo prendeva d’assalto
portandogli via ogni cosa
di quelle che aveva.
Prese freddo e starnutiva.
Fu quello che lo fece cadere
quando si offrì per quel lavoro
che nessuno voleva fare.
Che ci voleva ? Due viti
e il cigolio sarebbe finito.
E poi se cadeva
cadeva di culo.
Già tante volte l’aveva fatto
e il piatto restava pieno
quando ad un tratto
la vite gli cadde di mano
e lui appresso
sul terrazzo del piano di sotto.
Un botto
e il collo rotto.
Stavolta di culo
non era caduto.
Gioacchino Ruocco
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