Se il mare potesse parlare ci direbbe di starcene ancora un po’ chiusi in casa.
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“Grazie” al lockdown, in costa d’Amalfi le acque sono diventate cristalline e si moltiplicano gli avvistamenti di delfini.
Tuttavia, a breve il mare ritornerà affollato ed inquinato come prima.
Sul mare si gioca una grossa fetta della partita turistica della costa. Eppure nessuno lo difende sul serio.
Si può fare qualcosa di concreto per proteggere il nostro mare e le nostre coste?

Basterebbe imparare a copiare gli esempi positivi.
In Campania ci sono già 6 aree marine protette (AMP). A parte i parchi sommersi archeologici di Gaiola e Baia, sono tutelati gli specchi d’acqua intorno alle isole di Ischia, Vivara e Procida (Regno di Nettuno), dinanzi a Santa Maria di Castellabate, la costa degli Infreschi e quella di Punta Campanella, la più vicina alla costiera amalfitana.

Un luogo rimasto incontaminato e incantato grazie ai divieti imposti alle attività dell’uomo.

Questo significherebbe impedire gli sversamenti fognari, limitare la circolazione indiscriminata delle imbarcazioni a motore e il loro approdo sulle spiagge, nonché le tipologie di pesca.
L’istituzione dell’area marina protetta sarebbe un reale attestato di pregio per il nostro mare.
L’eccellenza si misura in qualità non contando i numeri; le migliaia di turisti scaricati sulle banchine da aliscafi e barchini, in termini di salvaguardia del paesaggio, sono una piaga.
Se la nostra classe politica non si piegasse agli interessi economici (si pensi pure al caos della mobilità) utilizzando il concetto di salvaguardia come mera propaganda elettorale, si attiverebbe immediatamente in tal senso.
A parole sono buoni tutti a voler difendere il territorio.
Ma come diceva il poeta Samuel Johnson, “di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno”.
Battersi per l’area marina protetta della costiera amalfitana sarebbe la migliore risposta per uscire dalla crisi che stiamo vivendo, per scongiurare il rischio di consegnare ai nostri eredi solo le rovine di un paradiso che fu.
Christian De Iuliis
christiandeiuliis.it – @chrideiuliis
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