UNA VIRTUAL ROOM PER VISITARE UN SITO ARCHEOLOGICO INACCESSIBILE AL PUBBLICO
Lo vedrete alla Notte Europea dei Ricercatori
Una virtual room per vivere un’esperienza unica di grande realismo: la possibilità di visitare un sito archeologico normalmente inaccessibile al pubblico, grazie all’ausilio della realtà virtuale.
È la proposta che Genegis GI, in collaborazione con Utopia Srl, presenta in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, in programma il 29 settembre 2017 dalle 18 alle 21 nel Virtual Lab di Utopia Srl in via Bonafous 4 a Torino.
La virtual room fa parte delle proposte che il Torino Living Lab Campidoglio (Progetto Tour-In) offre a tutti gli appassionati di nuove tecnologie nell’ambito della manifestazione promossa dalla Commissione Europea.
Nel Virtual Lab di Utopia Srl in via Bonafous 4 a Torino, si potranno indossare gli appositi visori per la realtà virtuale e visitare così uno spazio di grande interesse archeologico normalmente inaccessibile al pubblico e di difficile accesso anche per gli specialisti in beni culturali. Il sito è stato interamente ricostruito in altissima definizione grazie alla sperimentazione di laser scan a lunga gettata.
Una virtual room per vivere un’esperienza unica di grande realismo: la possibilità di visitare un sito archeologico normalmente inaccessibile al pubblico, grazie all’ausilio della realtà virtuale.
È la proposta che Genegis GI, in collaborazione con Utopia Srl, presenta in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, in programma il 29 settembre 2017 dalle 18 alle 21 nel Virtual Lab di Utopia Srl in via Bonafous 4 a Torino.
La virtual room fa parte delle proposte che il Torino Living Lab Campidoglio (Progetto Tour-In) offre a tutti gli appassionati di nuove tecnologie nell’ambito della manifestazione promossa dalla Commissione Europea.
Nel Virtual Lab di Utopia Srl in via Bonafous 4 a Torino, si potranno indossare gli appositi visori per la realtà virtuale e visitare così uno spazio di grande interesse archeologico normalmente inaccessibile al pubblico e di difficile accesso anche per gli specialisti in beni culturali. Il sito è stato interamente ricostruito in altissima definizione grazie alla sperimentazione di laser scan a lunga gettata.
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