Quella voglia di normalità
Ben vengano le fioriere in centro se servono a farci stare tutti più tranquilli. Soprattutto perché la loro assenza, in caso di tragedie (il cielo non voglia), scatenerebbe polemiche e divisioni, e scambi reciproci di accuse anche con i corpi ancora caldi. Queste misure di sicurezza potrebbero diventare dei piacevoli arredi delle nostre aree pedonali spesso vittime dell’idea diffusa (non solo a Torino) per cui, per fare un’area pedonale appunto, basta togliere le automobili.
E anche senza decorarle, ché tanto ci penserà di sicuro il “Pink painter” del centro, cerchiamo piuttosto di non trasformarle in cestini dei rifiuti o discariche. Fatto sta che siamo tutti pronti ad adeguarci a una libertà “ristretta”, a una vita maggiormente sorvegliata. Ma chiediamo solo una cosa: la normalità. Perché ci va bene che si ripeta in ogni dove «non ci faremo sconfiggere dalla paura», «cambiare le nostre abitudini significa dargliela vinta» , però passare dalle parole (sui social) ai fatti è complicato.
Mi piace l’invito che viene sia da MiTo sia da Peperò a non farsi intimorire, a fidarsi delle misure di sicurezza, a riempire ugualmente strade e piazze per godere dei momenti di festa, degli appuntamenti culturali. Dobbiamo vivere normalmente, senza cedere alla paura ma anche senza incoscienza. Abbiamo tanta bellezza e gioia attorno, non facciamoci portare via proprio queste, prima ancora della vita.
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