Nei prossimi due anni, cambio dei coefficienti:
pensioni più basse
Al via i nuovi coefficienti di trasformazione: per
i prossimi due anni ci saranno pensioni più basse
10 giugno 2018 - L’argomento pensioni è ormai da qualche anno sempre più in
prima pagina, oggetto di riforme e critiche. Anche oggi torna in prima pagina,
con l’aggiornamento dei coefficienti.
È stato infatti
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto
15 maggio 2018 del Ministero del Lavoro e dell’Economia e sono stati resi
ufficiali i coefficienti di trasformazione da applicare alle pensioni che
verranno liquidati nel 2019 e nel 2020.
Sono meno elevati di quelli del periodo 2016-2018.
Il coefficiente è ciò
che trasforma il montante previdenziale che il
lavoratore ha accumulato in pensione e più una persona smette di lavorare ad
un’età maggiore, più è conveniente. L’anno prossimo ad esempio una persona di
60 anni avrà un coefficiente del 4,532%, mentre a 67 anni si arriva al 5,604%.
Su un montante di 100mila euro quindi a 60 anni produrrà una quota di pensione
contributiva pari a 348 euro lordi mensili, mentre a 67 anni 431 euro mensili.
Il meccanismo
riguarda solamente la parte contributiva della
pensione: per chi aveva 18 anni di contributi versati alla fine del
1995, la quota contributiva riguarda gli anni lavorati dal 2012, mentre per gli
altri si applica agli anni di contributi dal 1996 in poi.
I coefficienti vengono aggiornati per
affrontare l’incremento dei requisiti anagrafici per andare in pensione: in
altre parole, sono una conseguenza dell’aumento della
speranza di vita. Nel 2019 la pensione di vecchiaia ad esempio si
raggiungerà a 67 anni, con coefficiente 5,604% mentre oggi si raggiunge a 66
anni e 7 mesi, con coefficiente 5,169%. Si lavorerà cinque mesi in più e il
montante contributivo sarà più elevato, ma al contempo si prenderà il primo assegno previdenziale più tardi e con un
coefficiente più basso.
Se si ipotizza che
età e contributi accumulati non cambino, nel 2019 a 67 anni si maturerà una
pensione più bassa rispetto a quest’anno, perché il coefficiente passerà dal 5,700% attuale al 5,604%. Di
conseguenza a parità di montante contributivo, si abbasserà l’assegno mensile
lordo.
Il progressivo
aumento dell’aspettativa di vita ha portato anche un’altra novità e cioè
l’introduzione del coefficiente relativo ai 71
anni d’età. Il periodo di pensionamento considerato ora va infatti
da 57 a 70 anni, ma il prospetto valido dal prossimo anno porterà a
considerare dai 57 ai 71 anni. I dati allegati
in Gazzetta Ufficiale partono dall’età
di 57 anni con un coefficiente di 4,200%, continua poi un anno alla volta per
finire a 71 anni con un coefficiente di 6,513%.
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