Addio a Mario Soares, eroe della democrazia portoghese
Oppositore del fascismo, leader assoluto della ritrovata democrazia, socialista e europeista
È stato un eroe della riconquista della democrazia del Paese, leader socialista portoghese, europeista convinto: questo e molto di più è stato Mario Soares, il socialista ex presidente portoghese, già più volte premier e esiliato dal regime di Salazar, morto oggi a Lisbona. Aveva 92 anni.
Da sempre oppositore della giunta militare al potere in Portogallo, Soares aveva vissuto lunghi anni in esilio, fino al 25 aprile 1974, giorno della leggendaria “Rivoluzione dei garofani” che mise fine alla dittatura salazarista e riportò il paese alla libertà. La sua opposizione al regime gli era costata l’esilio e il carcere.
La Rivoluzione portoghese diede il via ad una grande stagione riformista nell’Europa meridionale, di cui il leader socialista di quel Paese fu protagonista insieme allo spagnolo Felipe Gonzales, al francese Francois Mitterrand, al greco Andreas Papandreu che con Bettino Craxi diedero vita al cosiddetto socialismo mediterraneo.
Soares fu capo del governo portoghese negli anni immediatamente successivi alla dittatura, tra il 1976 e il 1978 e poi tra il 1983 e il 1985, ministro degli Esteri e infine capo dello Stato per un decennioal 1986 al 1996. Convinto europeista, sotto la sua presidenza il Portogallo avviò il negoziato che l’avrebbe portato a far parte della Comunità europea della quale fu deputato.
In Portogallo sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale.
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