Salve (Salvatore) D’Esposito
Compositore e direttore d’orchestra, autore di canzoni
immortali e sorrentino intimamente legato alla sua terra, che, nonostante il
successo, non disdegnava i suoi amici, di ritrovarli ogni volta che il lavoro
gli permetteva di ritornare a Sorrento.
E’ stato autore di Anema e core, me
so mbriacato 'e sole, Marì nun me scetà con la quale vinse il Scanno del 1954; finalista al primo Festival della
Canzone napoletana nel 1953 con 'E campane
napulitane e nel quinto del 1957
con Felicità.
Fu vincitore assoluto nel settimo Festival (1959) con Padrone
d'o mare. Le sue canzoni sono state cantate da Antonio Basurto,
Roberto Murolo, Teddy Reno, mentre le hanno rese ancora più famose i grandi
tenori Tito Schipa, Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano, Ferruccio Tagliavini,
Luciano Pavarotti ed i grandi della musica internazionale Vic Damone, Frank
Sinatra, Perry Como, Cliff Richards, Frankye Avalone e Bruno Venturini.
Nel 1952 il Circolo Forestieri di Sorrento gli tributò una
serata in suo onore e fu un avvenimento indimenticabile per Salve d'Esposito per
l'apprezzamento ricevuto nel proprio paese natio: "Sono stato commosso per
il tripudio di affetto e la manifestazione di simpatia tributatemi - affermò il
giorno dopo - sono stato tanto felice che la mia prima grande festa sia stata
organizzata a Sorrento, nella terra dei miei genitori, dove sono nato e
cresciuto, nella città che, con la dolcezza e l'armonia delle sue bellezze
naturali, è stata la prima maestra della mia musica ".
Diplomatosi presso il Conservatorio di San Pietro
a Majella[1], Salvatore D'Esposito inizia la sua carriera negli anni venti, facendosi conoscere come concertista in Francia e in Inghilterra. Tornato in Italia nel 1930, si sposa
con Giulietta e si stabilisce a Capri fino allo scoppio della guerra. Dal
matrimonio con Giulietta nascono le sue due figlie, Luisa (1932) e Raffaella
(1937).
Nel 1942 Salvatore e la sua famiglia si
trasferiscono a Roma, città in
cui il Maestro compone canzoni quali Ho
interrogato gli astri, A
Roma vojo annà e Ti regalo una canzone.
Onorato dalla capitale con una targa in occasione della
“Festa de’ noantri”, il musicista sorrentino vivrà a Roma per il resto della
sua vita.
Negli
ultimi anni quaranta, precisamente nel 1948, Salve
D'Esposito incontra Domenico Titomanlio, in arte Tito Manlio, un noto autore di testi musicali col quale
Salve costruirà un fortunato sodalizio. Proprio in quell'anno, infatti, i due
artisti danno vita al loro primo successo musicale, dal titolo Me so 'mbriacato e sole: la
canzone, lanciata a Sorrento dal cantante Antonio Basurto, si afferma ben presto anche all’estero
e diventerà uno dei capisaldi della carriera del Maestro.
Anema e core che è
uno dei brani più famosi e celebrati della coppia D’Esposito-Tito Manlio fu da subito
un grande successo, sia nazionale che internazionale: la melodia, battezzata
dal celebre tenore Tito Schipa, verrà cantata da un gran numero d'artisti,
tanto in Italia quanto all’estero. Negli anni cinquanta la
carriera di Salve s'avvalora di numerose collaborazioni.
Nel 1951 compone N'angelo e Trascuratella,
su versi del poeta Enzo Bonagura. Il 1952 è l’anno della canzone Tradimento, composta da Salve e
scritta dal regista Ettore Giannini. Del 1953 si ricorda Casarella 'e Pusitano, su versi
del giornalista e critico d'arte Piero Girace.
Fra il 1954 e il 1955 collabora col paroliere Nisa alle
canzoni Campane napulitane, Ammore e sentimento e Cuncè vendetta. Agli stessi
anni risalgono anche le collaborazioni con i poeti Pasquale Manzo, Carlo Da Vinci, Armando Ciervo e Riccardo Morbelli. Prosegue intanto il sodalizio con
Tito Manlio, col quale Salve lavora a diversi brani: fra gli altri, si possono
ricordare Felicità, Padrone d' 'o mare e Musica
'mpruvvisata.
Fra
i tanti capitoli della carriera del Maestro va menzionata l'amicizia con Oscar Wirth, proprietario del noto Hotel Hassler a Roma.
Nell'albergo romano, in effetti, Salve trascorre buona parte dei suoi ultimi
anni d'artista, componendo già nel 1963 una canzone dal titolo Hassler e dilettando amici e clienti
dell’albergo con l’esecuzione di pregevoli melodie.
Il Comune di Sorrento, nel gennaio del 1983, nella
ricorrenza dei festeggiamenti di “Torna a Surriento”, appose una lapide alla
casa dove egli aveva trascorso la sua infanzia prima di prendere il volo per i
suoi successi, ma dove ritornava con tanto entusiasmo.
Anema e core
(Tito Manlio - D'Esposito)
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