Bonus moneta
elettronica: attenzione alla truffa “casalinga”
Da alcuni giorni dei
cittadini veneti sono vittime di un tentantivo di truffa molto ben articolato.
Basta però fare un po' di attenzione
23 novembre 2019 - La lotta al contante che il Governo sembra voler
perseguire potrebbe costare caro ai cittadini. Soprattutto a quelli più
distratti. Non ci riferiamo a tasse o balzelli vari, ma a tentativi di truffa
legati a presunte carte contenti il bonus moneta elettronica.
A darne notizia è il portale online
Investire Oggi, che riporta un tentativo di truffa molto
articolato – e, al momento, apparentemente senza “via d’uscita”
– in atto in Veneto. Da qualche giorno, infatti, migliaia di cittadini veneti
stanno ricevendo delle lettere, con tanto di logo ufficiale della Regione
Veneto, nelle quali li si informa di presunte card contenenti il “Bonus moneta elettronica“, emesse a
loro nome e che possono essere ritirate presso gli uffici preposti.
Ma in cosa consisterebbe questo
fantomatico bonus moneta elettronica? Nella missiva, che fa leva
sulla “notorietà” delle misure governative per favorire i pagamenti elettronici, si fa
riferimento a un bonus di 1.000 euro stanziato dalla Regione e utilizzabile
esclusivamente tramite la card da ritirare presso uffici postali. Per poterla
ritirare, però, è necessario effettuare un versamento di 500
euro in contanti. Insomma, si danno 500 euro per poterne
ottenere 1.000 sotto forma di carta di credito prepagata. Una formula comunque
conveniente e che, in qualche modo, potrebbe anche attirare le attenzioni di
più di qualche cittadino.
Nella missiva, però, non viene indicato
alcun conto corrente né le modalità per poter
effettuare il versamento. Probabilmente, nei prossimi giorni si
riceverà una chiamata (o magari una nuova lettera) per avvisare del passaggio
di un incaricato regionale che si occuperà di ritirare il contributo di 500
euro e rilascerà la carta prepagata. Ovviamente, si tratta di una truffa e
anche se la card dovesse essere rilasciata, non conterrebbe nemmeno un
centesimo. Prima di dare i vostri soldi a uno sconosciuto, pensateci bene.
Sul tema è
intervenuta anche la Regione Veneto, che ha pubblicato sul portale
ufficiale un avviso rivolto a tutti i cittadini. Oltre a spiegare il
funzionamento della truffa, l’ente veneto fa sapere di aver inviato
“segnalazione dell’accaduto alle forze dell’ordine affinché procedano alle
verifiche del caso. Questo per non trascurare alcun aspetto della segnalazione
ricevuta direttamente da alcuni cittadini”.
Insomma, il pericolo c’è ed è reale e
non va affatto sottovalutato. Inoltre, non è da escludere che qualche altro
truffatore (o magari lo stesso gruppo) stia pensando di “esportare” la
stessa truffa anche in altre regioni, nella speranza di riuscire a
massimizzzare i propri profitti.
Nessun commento:
Posta un commento