La sicurezza è di destra? E’ un sentimento reazionario il bisogno di vivere in città più ordinate, di uscire per strada a qualsiasi ora del giorno? No, la risposta è negativadi Luigi Vicinanza
La sicurezza è di destra? E’ un sentimento reazionario il bisogno di vivere in città più ordinate, di uscire per strada a qualsiasi ora del giorno? No, la risposta è negativa. La sinistra italiana tuttavia ha storicamente sottovalutato questa esigenza via via aumentata mentre più dura si manifestava la crisi economica e il disagio sociale esondava. Il disastro elettorale in Toscana si spiega anche così.
Non è l’unica causa, ma sicuramente è ai primi posti, a partire dal caso Pisa.La sinistra ha regalato per omissione la rappresentanza dei ceti più deboli. Poiché in politica il vuoto non è ammesso, lo spazio è stato occupato di prepotenza dalla Lega nella versione sovranista e xenofoba. Chi vive nelle periferie urbane, chi affronta quotidianamente il degrado sociale, chi convive con gruppi di immigrati parcheggiati in un’inoperosa e costosa assistenza ha maturato rabbia e frustrazione. E’ un errore considerare razzisti tutti quegli elettori che hanno scelto di rompere con una tradizione politica radicata in Toscana. Nei messaggi raccolti da "Il Tirreno" subito dopo i ballottaggi sui motivi che hanno spinto tanti toscani a votare per il centrodestra a trazione leghista i temi della sicurezza e della gestione dell’immigrazione sono stati preponderanti. I cittadini si sono sentiti traditi.
Matteo Salvini è stato un abile e spregiudicato amministratore delle mancanze altrui; il bottino elettorale abbondante. In ritardo molti sindaci targati Pd stanno cercando di recuperare il troppo tempo perduto riscrivendo le loro agende: meglio di niente.
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