Non so dove stanno andando e se a guadagnarci saranno soltanto Grillo e Casaleggio con il loro partito azienda.
Un popolo allo sbando con nuovi profeti che hanno soltanto
il carisma della chiacchiera facile, dello sfottò e della condanna ad oltranza
di quelli che hanno qualcosa da farsi perdonare.
Molte delle cose che dicono sono vere, ma non sono vere le intenzioni
con le quali le dicono.
Buttata alle ortiche una riforma costituzionale che faceva
fronte alle nostre necessità di urgenza senza niente togliere al dibattito
parlamentare, nell’affrontare le esigenze legislative che non possono aspettare
anni e i rimpalli da una camera all’altra per cambiare una virgola per la
volontà non sempre manifesta di lasciare le cose come stanno o avere una
possibilità di aggiungere o togliere qualcosa
per non guastare gli interessi di gruppi economici che nel
tempo hanno allungato le mani sul potere.
L’ultima trovata è stata la legge elettorale (Rosatellum)che
non ha previsto in assenza di maggioranza assoluta espressa dal popolo votante,
l’effettuazione di un ballottaggio fra i due partiti o raggruppamenti più
votati che avrebbe messo fine al teatrino al quale abbiamo assistito tra i due
che. anche se in tono minore, continuano a discutere per darla a bere ancora a
chi crede in quello che fanno.
Col massimo rispetto anche per chi non brilla per
intelligenza, l’unica cosa certa, per non perdere altro tempo, è quella di
rinviare al primo accenni di raffreddore o difficoltà, il popolo a nuove elezioni
con il dovuto invito a votare tutti gli aventi diritti con la richiesta al
governo in carica per l’attività corrente, se la costituzione lo consente, di
apportare alla legge elettorale la modifica del ballottaggio che sicuramente
non sarà osteggiata da nessuna forza politica col benestare della Corte Costituzionale.
Qualcuno potrebbe anche gridare al colpo di stato, ma la
smetteremmo con le incertezze che ha determinato .
Penso che la cosa sarebbe gradita a tutti anche se un
ritorno alle urne potrebbe rideterminare una nuova situazione di stallo.
Gioacchino Ruocco
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