domenica 9 ottobre 2011

Stabiesi in trasferta



Vincenzina ha qualcosa più di 90 anni, ma è una forza della natura e continua a produrre bontà dal suo cucinino a Torino.

La conosco sin da quando ero piccola perchè il suo papà (il “nonno” Ugo) era nostro vicino di casa e mi teneva compagnia finché la mamma non tornava dal lavoro: il racconto di quei pomeriggi con lui richiederebbe un blog a parte…..

Ma torniamo a Vincenzina, che produce cioccolatini, pasticceria napoletana DOC, grandi piatti della tradizione stabiese e anche i liquori più buoni e aromatici. Sono riuscita ad avere la ricetta del suo liquore di caffè e cioccolato e – con il suo permesso – la pubblico sperando che vogliate provare…” racconta Cinzia Maria Cripe Pedagna sul suo blog “il gusto dei ricordi – the flavor of memories”  http://cinziamaria.wordpress.com/   col quale da più di due anni rievoca la storia della sua famiglia e fornisce le ricette che ha appreso dalla nonna, dalla madre, dagli amici o da quelli che hanno lavorato per lei nel suo ristorante che è rimasto aperto fino a qualche hanno fa.

Ho conosciuto la signora Vincenzina visitando il blog di Cinzia Maria che frequento dal suo nascere, catturato dalle ricette che pubblica e dalla sua prosa attenta  e precisa nel descrivere con  asciuttezza, come una vera scrittrice che non scade mai nel luogo comune, nel già letto e riletto, nelle frasi fatte, nelle ripetizioni, sia gli avvenimenti che le stanno a cuore, sia le ricette che spero un giorno trovi la forza e la voglia di raccogliere su carta.
La sua storia, così come è raccontata, potrebbe benissimo essere trasferita su pellicola anche gli avvenimenti narrati hanno l’eroicità della quotidianità, il resoconto dell’impegno che la sua famiglia a messo in atto per assicurarsi un avvenire degno di stima e di soddisfazione economica.

Cinzia ha di bello che è sincera ed onesta e non dice bugie per nulla la mondo; ogni giorno mette in gioco tutta se stessa e i sui sentimenti e non disdegna di raccontare la sua fortuna che discende principalmente dagli insegnamenti della nonna la rendeva partecipe alla sua maniera delle sue esperienze culinarie sobbarcandosi il lavoro di dover tradurre in misure certe le approssimazioni delle nonna che nadava avanti con misure primordiali come un pizzico, una manciata, una spruzzatina
La seguo perché i suoi ricordi fanno rivivere i miei, la mia fanciullezza, la mia vita passata in campagna e quelli vissuti a Castellammare di Stabia negli anni della mia formazione. Le ricette di Cinzia hanno i sapori in buona parte della nostra cucina stabiese che riescono a confortare lo spirito e lo stomaco in un equilibrio che è capace di non creare disservizi.

Le persone presentate sul blog durante questi tre anni di esistenza sono state molte e il piacere di averle conosciute è stato sempre grande. Quando, però, ho visto il volto di Vincenzina, mi è sembrato di averla conosciuta da sempre. Il volto mi è risultato subito familiare e carico  di una voglia di vivere che mi ha fatto dimenticare gli anni che ha, che non fa pensare alla vecchiaia come una condanna da evitare, che posso andare “avanti tutto” tranquillo.

La voglia di inserirla sul blog è partita subito per farla conoscere agli stabiese che non la conoscono e farla ricordare a quelli che eventualmente l’hanno dimenticata.

Per fare più in fretta e rendere la notizia più godibile ve la propongo con le parole di Cinzia che me l’ha raccontata come di seguito.

Vincenzina è nata a Castellemmare di Stabia 94 anni fa. Suo padre si chiamava Ugo Stricelli e i suoi fratelli Eugenio e Carmine.

Eugenio era conosciuto al rione Spiaggia perchè faceva il ciabattino e andava in giro con una carrozzina a motore perchè da piccolo aveva avuto la polio e non camminava bene se non con le stampelle.

Il nonno Ugo abitava vicino a noi e mi faceva compagnia durante i pomeriggi in cui la mamma lavorava: ho ascoltato da lui storie di guerra, di campi di concentramento e sapeva, però, anche essere una persona di grande spirito.
Era un uomo bellissimo, alto, con capigliatura bianca e un gran portamento. Una classe e una eleganza innate.
Intorno agli anni 60 abitava di fronte al Miramare e di fianco all’ Hotel Virginia.
Vincenzina si sposò con Vittorio Savarese col quale ebbe 5 figli: Teresa, Rosa, Rita, Francesco e Nello.

Negli anni ’60 si trasferirono tutti a Torino in cerca di un lavoro per una vita economicamente più dignitosa dove i componenti della famiglia si sono sistemati benissimo con lavori soddisfacenti e belle famiglie. Il matrimonio tra Vincenzina e Vittorio  naufragò invece  nei primi anni 70.

Sin da allora Vincenzina è stata mantenuta nella bambagia dai suoi figli che la seguono e curano meravigliosamente. Oggi è la signora bella che hai visto in foto sul mio blog: ha 94 anni e una verve da fare invidia a una trentenne. Sforna dolci e piatti tradizionali a tutto spiano e riesce perfino ad inviarmi i cioccolatini fatti da lei ogni Natale.

Vincenzina e la mia mamma erano grandi amiche e la mia mamma le cuciva gli abiti anche senza che lei fosse presente, che erano sempre fatti a pennello. Si raccontavano tutto e si volevano molto bene, e così hanno cresciuto anche i figli.
Pur non vedendoci spesso, talvolta anche per anni, riprendiamo il dialogo come se ci fossimo lasciate da una settimana, frutto dell’educazione e dell’amore che le ha unite fin da ragazze che hanno trasmesso anche a noi figli e continua ad esistere nonostante le distanze.

Non ho altre foto di Vincenzina e vorrei poterne avere e non ho alcuna foto del nonno Ugo che vorrei farti conoscere.

Spero che queste poche informazioni ti possano aiutare ad imbastire un articolo o una storia per il tuo blog.  Se hai altre curiosità fammi pure delle domande, vedrò di trovare qualcosa in più nella mia memoria.

Cara Cinzia, quando la signora ci leggerà sarà lei stessa a mandarti qualche altra fotografia, sarà ancora lei a raccontarti quello che della sua esistenza non conosciamo ancora.
Una donna così vivace e felice di vivere non può, come non lo ha mai fatto, e il tuo racconto lo testimonia, tenere tutta per sé la gioia che la pervade, la carica vitale che la anima.
Il compito che ha qui sulla terra è quello di dare agli altri quello che agli altri manca: la forza di vivere e di gioire dentro e fuori di sé, intorno a sé, per tutti quelli con i quali viene a contatto per recuperali dallo smarrimento in cui sono precipitati per le traversie della vita.
La signora è una missionaria della gioia.


Cinzia Maria Cripe / Gioacchino Ruocco

  
Vincenzina Stricelli
               

       

                          Una ricetta della signora Vincenziana per un liquore F A V O L O S O







LIQUORE 

CAFFE’ E CIOCCOLATO


 (liquore caffè ) 1 lt + 1/2 di acqua naturale – 250 gr caffè -  kg 1,300 zucchero – 4 bustine vaniglia – 1/2 lt alcool


(liquore cioccolato)   1/2 lt latte – 400 gr zucchero – 80 gr cacao amaro in polvere – 1 bustina vaniglia – 110 gr alcool


Come potete intuire dalle due diverse dosi la preparazione è di 2 liquori che poi vanno miscelati tra loro.
Cominciamo con il preparare tutti i 250 gr di caffè usando l’acqua in bottiglia e quando questa è terminata usiamo il caffè già pronto come liquido – al posto dell’acqua - per finire di fare il caffè. Mettiamo in pentola e uniamo tutto il kg 1,300 di zucchero e le 4 bustine di vaniglia facendo sciogliere il tutto. Facciamo raffreddare e uniamo il mezzo litro di alcool. Lasciamo a riposare anche mezza giornata. Nel frattempo facciamo bollire il latte. Poi sciogliamo cacao e zucchero insieme al latte e poi uniamo la vaniglia. Portiamo ad ebollizione per un solo minuto e poi spegniamo e facciamo raffreddare. Alla fine uniamo i 110 gr di alcool.


Quando entrambe le preparazioni saranno fredde – in una terrina o in una brocca – mescoliamo le stesse quantità di liquore di caffè e di cioccolato ( per esempio, 1/2 litro di liquore al caffè con mezzo litro di liquore al cioccolato), finchè non avremo esaurito tutto il preparato.Questo serve per avere un equilibrio preciso di sapori ed aromi. Fatto ciò possiamo poi imbottigliare e conservare. Vincenzina consiglia un passaggio in frigo prima di servire, ma è ottimo anche a temperatura ambiente appena esce dalla dispensa. Come regalo di Natale immagino che sarà graditissimo……



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