Pitture dolorose all’ombra del Vesuvio
Il male, quello oscuro. Liquame nero della più crudele umanità e cosparso sul piano dipinto, filtra formule scavate dal profondo dell’“io”, che spuntano poi dal fertile campo dell’astratto. Interrogativi interiori sotto procedimento pittorico. Linguaggi visivi seriali, puntano l’asse sulla sofferenza umana, mutuando “passioni” e vernici industriali…
Un percorso pittorico di denuncia, sulla scia della caducità umana, così si presenta il progetto dipinto dall’artista inglese Rachel Howard (Easington, Co. Durham, 1969) e presentato presso il MADRE (Museo d’Arte contemporanea Donnaregina – Napoli ). Una costellazione di 14 opere colmeranno lo spazio espositivo adiacente l’involucro museale partenopeo, ossia l’ampia aula gotica della Chiesa Donnaregina Vecchia, sino al 4 luglio 2011. Tragitti per il mare del metafisico e sulle onde dei sentimenti umani che dal British Council Award 2008 raggiungono oggi le rive della Napoli antica, sino a gettare l’ancora nel Palazzo d’Arte contemporanea partenopeo. Rievocando le tappe della "Via Crucis”, il manifesto intellettuale che la pittrice affigge dinanzi al grande pubblico è uno spiccato repertorio artistico sinonimo di accusa contro l’universalità dei diritti umani e della costante ferocia degli/tra gli uomini. Le tele della Howard lo confermano: Quattordici "vie dolorose” tematicamente raccordate da un unico filo rosso che riporta e ben traduce il dolore e la sofferenza del calvario di Cristo, rinvio concettuale che la pittrice interpreta con ferrato e ideologico modus pingenti. Un percorso sacrificale dove il Golgota da raggiungere è la mente del fruitore, sforzandosi di spostare l’asse della comprensione sull’uomo e le sue azioni, ma soprattutto sui suoi supplizi. Una "Via
Mentre si applica e fissa le tele, così bianche e sconfinate, china il capo su di un lato e avverte che davanti ai suoi occhi accade qualcosa di "grande”, di "innaturale": il momento estetico è forte ... Nulla è tangibile, razionale, ma tutto è riferibile ad una sola terminologia interpretativa: "sublime”, parametro procedimentale che esibisce con una pittura decantata, la quale altro non è che un tuffo nell’introspezione dell’uomo. Questa è Repetition is truth, una teoria di scosse interiori dipinte presentate nel cuore antico di Napoli, sotto l’ombra del Vesuvio.
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dal 16 aprile al 4 luglio 2011
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a cura di Mario Codognato
MADRE (Museo d’Arte contemporanea Donnaregina – Napoli)
Via Settembrini, 79 Napoli
Info : +39 081.193.13.016
www.museomadre.it
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