Cambia il codice della strada, arriva la PEC obbligatoria
Nella riforma del codice della strada in discussione in Parlamento spunta
la proposta di rendere la PEC obbligatoria per gli automobilisti
29
Settembre 2020a
Tra i provvedimenti
della riforma del Codice della Strada in discussione alla Camera dei
deputati, rientra anche la proposta presentata da CNEL, il Consiglio Nazionale
dell’Economia e del Lavoro, per rendere obbligatoria la
PEC per tutti gli automobilisti, così da utilizzare uno strumento certificato e
veloce tramite il quale inviare multe e contravvenzioni.
Cambia il codice della
strada, arriva la PEC obbligatoria: il perché della proposta
Nelle intenzioni del
CNEL infatti il primo obiettivo è quello di rendere più automatizzata e
quindi rapida l’operazione utilizzando la Posta
Elettronica Certificata. Tramite questo sistema, l’invio della comunicazione
sarebbe immediato e soprattuto tracciabile, grazie all’indicazione su quando è
stato inviato e quando è stato ricevuto il messaggio di posta.
Come per ogni PEC, anche le multe ricevute
nella casella dell’utente sono considerate consegnate anche se il messaggio non viene letto. Come se non
aprissimo la busta ricevuta con la contravvenzione all’interno, la notifica è valida lo stesso e il decorrere dei
tempi per il pagamento iniziano da quel momento.
Cambia il codice della
strada, arriva la PEC obbligatoria: i vantaggi
Sarebbero ridotti in
questo modo i contenziosi relativi al sistema attuale di notifica della multa
al cittadino, che in questo modo, in caso di mancata consegna di
contravvenzione e verbale, non sarebbe costretto a impiegare del tempo per
recarsi negli uffici postali a ritirarli di persona.
Inoltre per
l’automobilista si risparmierebbero i circa 10 euro di spese di notifica comprese
in ogni contravvenzione, previste per la spedizione tramite raccomandata A/R.
Se approvata la norma
andrebbe a modificare l’articolo 80 del
Codice della Strada, quello relativo alla revisione dei veicoli, disponendo che
“all’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica
degli stessi, il proprietario comunica il proprio indirizzo di posta
elettronica certificata ai fini delle notificazioni di cui all’articolo 201 ed
alle disposizioni del decreto interministeriale 18 dicembre 2017“.
Nel caso particolare
dei professionisti iscritti al proprio Albo, questa
misura è già valida a partire dal primo ottobre, in
quanto obbligati da questa data dalla legge a possedere un indirizzo di posta
certificata per le comunicazioni professionali.
Per queste categorie
infatti la PEC ha lo stesso valore del “domicilio digitale”
e, motivo per il quale in caso di contravvenzione gli accertatori sono
autorizzati a notificare il verbale direttamente all’indirizzo di posta
certificata indicata dal professionista. Se ne sono sprovvisti potrebbero
rischiare anche la sospensione dall’Albo.
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Tag: Riforme
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