In ogni lotta il vincitore è un
sognatore che non si è mai arreso (Nelson Mandela)
LIVIO TOSCHI: STORIA DELLA LOTTA
ATTRAVERSO L’ARTE E LA LETTERATURA
DA ROMA IMPERIALE AL NOVECENTO
L’architetto Livio
Toschi - nel suo ultimo libro “Storia della lotta attraverso l’Arte e la
Letteratura da Roma imperiale al Novecento” pubblicato dalle Edizioni Efesto,
stampato nel dicembre 2018, presentato da Domenico Falcone, Presidente della
Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali e con la postfazione del giornalista
Vanni Lòrica - affronta ancora una volta le tecniche di lotta che consistono nel combattimento
corpo a corpo, in contatto diretto tra
due avversari attraverso movimenti e contromosse per ottenere la vittoria o
semplicemente per difendersi. In un certo senso quest’ultimo libro di Toschi
che inizia da “La lotta a Roma durante
l’Impero” e arriva fino al 1915 allo scoppio della Prima Guerra
Mondiale, continua l’affascinante storia
della lotta di cui Toschi ha pubblicato nel 2008 un primo volume dal titolo “L’Arte
della Lotta. La Lotta nell’Arte/ L’Antichità”,
Edizioni Mediterranee, che ha vinto il secondo premio al XLIII Concorso
Letterario del CONI, Sezione saggistica.
Nella prefazione di questo secondo volume lo
stesso Autore mette in chiaro che la “lotta è nata con l’uomo per necessità di
sopravvivenza o volontà di dominio, trasformandosi poi in competizione
agonistica ed esercizio fisico tra i più efficaci, praticata in ogni epoca
presso tutti i popoli in stili spesso assai diversi tra loro”. La storia,
infatti, ci insegna che esistono molteplici stili di lotta tra due competitori
e forme regionali di lotta con regole diverse. In questa gara atletica servono
alcune qualità fondamentali come la forza, la resistenza, l’astuzia, il
coraggio, l’allenamento e la destrezza cercando di vincere l’avversario
facendogli toccare il suolo con le spalle, ma cercando di mantenere anche nei
movimenti più convulsi una certa cavalleria ed eleganza. Naturalmente esiste
anche la lotta libera che si pratica senza esclusione di colpi. Nelson Mandela
ha detto: “In ogni lotta il vincitore è un
sognatore che non si è mai arreso.” La lotta, dunque, è uno
sport che coinvolge ed armonizza il corpo e la mente e non a caso il mito vuole
che sia stato inventato dagli dei Atena ed Ermes o dagli eroi Ercole e Teseo.
Fin dalle prime pagine questo libro - scritto con un
linguaggio semplice, chiaro, erudito, rigoroso - cattura immediatamente l’attenzione e riesce ad
appassionare e a far riflettere sulla società
contemporanea attraversata da tante criticità e da violenti contrasti
valoriali. Il contenuto è di rara efficacia, perché suscita un’immediata e
forte curiosità di saperne di più. Una suggestiva sequenza di note esplicative, i numerosi brani letterari e
biblici, le fotografie, le incisioni, le iconografie, le schede tematiche, le
antiche anfore con le figure nere dei competitori che lottano, le numerose
illustrazioni di pitture, sculture, bassorilievi con le relative didascalie
fanno da contrappunto alla storia e la valorizzano facendo intuire il prezioso
background tecnico, scientifico, artistico e culturale dell’Autore che ha
attuato una scelta metodologica basata sulla
ricerca corretta delle fonti storiche.
Il
dialogo pregnante tra la scrittura e la ricca iconografia raggiunge il suo
punto più alto nel capitolo che riguarda “La lotta di Giacobbe con l’Angelo”
dove si fa riferimento al famoso episodio della Genesi XXXII, 24-25 quando Giacobbe, dopo aver rubato la primogenitura con un
inganno al fratello maggiore, vuole ritornare a Canaan con il suo numeroso
seguito di mogli, di uomini. di servi e di bestiame. Nella notte in cui
Giacobbe viaggia per incontrare il fratello Esaù gli capita di lottare fino
all’alba con un Angelo misterioso che, non riuscendo a vincerlo, “gli toccò la
giuntura dell’anca“ slogandola. Il quadro più famoso che accompagna questa
storia è quello di
Eugène Delacroix dove l'angelo e Giacobbe sono avvinghiati nella lotta, resa
più drammatica dai colori primari e complementari ritmati nella gamma dei rossi
e dei verdi. Giacobbe incarna l'ideale dell'eroe romantico in lotta persino
contro le superiori forze divine.
Anna Iozzino
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