lunedì 22 aprile 2019

STORIA DELLA LOTTA ATTRAVERSO L’ARTE E LA LETTERATURA DA ROMA IMPERIALE AL NOVECENTO DI lIVIO tOSCHI



In ogni lotta il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso (Nelson Mandela)
LIVIO TOSCHI: STORIA DELLA LOTTA ATTRAVERSO L’ARTE E LA LETTERATURA
DA ROMA IMPERIALE AL NOVECENTO

L’architetto Livio  Toschi - nel suo ultimo libro “Storia della lotta attraverso l’Arte e la Letteratura da Roma imperiale al Novecento” pubblicato dalle Edizioni Efesto, stampato nel dicembre 2018, presentato da Domenico Falcone, Presidente della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti  Marziali e con la postfazione del giornalista Vanni Lòrica - affronta ancora una volta le tecniche di lotta che consistono nel combattimento corpo a corpo, in contatto diretto tra due avversari attraverso movimenti e contromosse per ottenere la vittoria o semplicemente per difendersi. In un certo senso quest’ultimo libro di Toschi che inizia da “La lotta a Roma durante  l’Impero” e arriva fino al 1915 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale,  continua l’affascinante storia della lotta di cui Toschi ha pubblicato nel 2008 un primo volume dal titolo “L’Arte della Lotta. La Lotta nell’Arte/ L’Antichità”,  Edizioni Mediterranee, che ha vinto il secondo premio al XLIII Concorso Letterario del CONI, Sezione saggistica.
 Nella prefazione di questo secondo volume lo stesso Autore mette in chiaro che la “lotta è nata con l’uomo per necessità di sopravvivenza o volontà di dominio, trasformandosi poi in competizione agonistica ed esercizio fisico tra i più efficaci, praticata in ogni epoca presso tutti i popoli in stili spesso assai diversi tra loro”. La storia, infatti, ci insegna che esistono molteplici stili di lotta tra due competitori e forme regionali di lotta con regole diverse. In questa gara atletica servono alcune qualità fondamentali come la forza, la resistenza, l’astuzia, il coraggio, l’allenamento e la destrezza cercando di vincere l’avversario facendogli toccare il suolo con le spalle, ma cercando di mantenere anche nei movimenti più convulsi una certa cavalleria ed eleganza. Naturalmente esiste anche la lotta libera che si pratica senza esclusione di colpi. Nelson Mandela ha detto: “In ogni lotta il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso.” La lotta, dunque, è uno sport che coinvolge ed armonizza il corpo e la mente e non a caso il mito vuole che sia stato inventato dagli dei Atena ed Ermes o dagli eroi Ercole e Teseo.
Fin dalle prime pagine questo libro - scritto con un linguaggio semplice, chiaro, erudito, rigoroso - cattura immediatamente l’attenzione e riesce ad appassionare e a far riflettere sulla società contemporanea attraversata da tante criticità e da violenti contrasti valoriali. Il contenuto è di rara efficacia, perché suscita un’immediata e forte curiosità di saperne di più. Una suggestiva sequenza di note esplicative, i numerosi brani letterari e biblici, le fotografie, le incisioni, le iconografie, le schede tematiche, le antiche anfore con le figure nere dei competitori che lottano, le numerose illustrazioni di pitture, sculture, bassorilievi con le relative didascalie fanno da contrappunto alla storia e la valorizzano facendo intuire il prezioso background tecnico, scientifico, artistico e culturale dell’Autore che ha attuato una scelta metodologica basata sulla  ricerca corretta delle fonti storiche.
Il dialogo pregnante tra la scrittura e la ricca iconografia raggiunge il suo punto più alto nel capitolo che riguarda “La lotta di Giacobbe con l’Angelo” dove si fa riferimento al famoso episodio della Genesi XXXII, 24-25 quando Giacobbe, dopo aver rubato la primogenitura con un inganno al fratello maggiore, vuole ritornare a Canaan con il suo numeroso seguito di mogli, di uomini. di servi e di bestiame. Nella notte in cui Giacobbe viaggia per incontrare il fratello Esaù gli capita di lottare fino all’alba con un Angelo misterioso che, non riuscendo a vincerlo, “gli toccò la giuntura dell’anca“ slogandola. Il quadro più famoso che accompagna questa storia è quello di Eugène Delacroix dove l'angelo e Giacobbe sono avvinghiati nella lotta, resa più drammatica dai colori primari e complementari ritmati nella gamma dei rossi e dei verdi. Giacobbe incarna l'ideale dell'eroe romantico in lotta persino contro le superiori forze divine.
                                                                                            Anna Iozzino 


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