IL PANE
Pane, ti spezzan gli umili ogni giorno,
lieti se già non manchi alla dispensa.
A lor quale più sacra ricompensa
Di te, che giungi fervido dal forno?
Come biondeggi al desco disadorno,
così tra vasi d'oro; in te si addensa
ogni ricchezza, e la più bella mensa
di tua ruvida veste non ha scorno.
Figlio del sole, tu ne porti un raggio
in ogni casa, e a chi di te procaccia
onestamente, illumini la fronte.
Ma più risplendi, quando nel viaggio,
stanco, il mendico dalla sua bisaccia
ti trae, sedendo al margine di un fonte.
Pane, ti spezzan gli umili ogni giorno,
lieti se già non manchi alla dispensa.
A lor quale più sacra ricompensa
Di te, che giungi fervido dal forno?
Come biondeggi al desco disadorno,
così tra vasi d'oro; in te si addensa
ogni ricchezza, e la più bella mensa
di tua ruvida veste non ha scorno.
Figlio del sole, tu ne porti un raggio
in ogni casa, e a chi di te procaccia
onestamente, illumini la fronte.
Ma più risplendi, quando nel viaggio,
stanco, il mendico dalla sua bisaccia
ti trae, sedendo al margine di un fonte.
(Francesco
Pastonchi)
Francesco Pastonchi (Riva Ligure, 31 dicembre 1874 – Torino, 29 dicembre 1953)
è stato un poeta e critico
letterario italiano.
Biografia
Nato da padre
toscano e madre ligure trasferiti negli anni Ottanta a Torino, Pastonchi vi
frequentò il liceo e l’Università, studiando sotto Arturo Graf. Scrisse le prime poesie nel
periodico il Venerdì
della contessa, nella Gazzetta
Letteraria e nel
quotidiano la Gazzetta del
Popolo. Dal 1898 al 1902 collaborò a La Stampa.
Nel giugno 1903,
insieme con Domenico
Chiattone e Bistolfi,
fondò il periodico di storia, arte e letteratura Il Piemonte.
Lasciata questa rivista, fondò il settimanale letterario Il Campo,
uscito a Torino dal 20 novembre 1904 al 31 dicembre 1905.
Costante fu invece la sua collaborazione, durata dal 1902 alla morte, con il Corriere della
Sera.
Aderì al fascismo e nel 1935 fu nominato, «per chiara fama»,
professore di lingua e letteratura italiana nell’Università di
Torino, succedendo a Vittorio Cian, e dal 16 giugno 1939 fu membro dell’Accademia
d'Italia.
Bibliografia
Opere principali [modifica]
§
Saffiche
(1892)
§
Italiche
(1902)
§
Belfonte
(1903)
§
Il
randagio (1921)
§
Versetti
(1930)
§
Simma
(1935)
§
Rime
dell'amicizia (1943)
§
Ponti
sul tempo (1947)
§
Endecasillabi
(1949)
Studi
§
G.
Ravegnani, I contemporanei,
2, Modena 1936
§
C.
Calcaterra, Con Guido Gozzano
e altri poeti, Bologna 1944
§
E.
Cecchi, Corriere della Sera, 30 dicembre 1953
§
C.
Carena, F. Contorbia, M. Guglielminetti, Ricordo
di Francesco Pastonchi (1874-1953). Atti del Convegno di S. Maria Maggiore,
13 settembre 1997, Novara 1997 ISBN 8882121275
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