Se ne va con lei anche un secolo della nostra storia
All'età
di 101 anni si è spenta la figlia di Nullo Baldini, fondatore
dellacooperazione
italiana
e promotore dell’opera della bonifica di Ostia e Fiumicino
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Nella foto: Maria Luigia Nitti Baldini nel giorno del suo centesimo compleanno, con il presidente della Federazione delle Cooperative di Ravenna Lorenzo Cottignoli;
la vice-presidente Maria Pia Melandri e il presidente Paolo Isaja della Cooperativa Ricerca sul Territoriodascalia |
Maria
Luigia Nitti Baldini si è spenta la scorsa notte nella sua casa romana di via di
Villa Ricotti, lucida fino all’ultimo momento della sua vita, così come lo era
stata per centouno anni. Se ne va in silenzio la Pimpa, così era
conosciuta dagli amici, dai parenti, da chi simpatizzava per la sua
intelligenza, determinazione e continua attività di divulgazione dell’etica
cooperativa. Suo padre, Nullo Baldini, è stato il fondatore ed uno dei maggiori
animatori del movimento cooperativistico ravennate, italiano ed europeo,
promotore assieme al deputato imolese Andrea Costa della grande epopea della
bonifica di Ostia e Fiumicino da parte dei braccianti
ravennati.
Per
chi come noi della Cooperativa Ricerca sul Territorio ha avuto il piacere e
l’onore di conoscerla, sarà difficile dimenticare il suo sguardo, attento,
lungimirante, la sua capacità di tenersi continuamente aggiornata sugli eventi e
le nuove forme del mondo; i giornali che, anche centenaria, non smetteva mai di
leggere, tutte le mattine, e senza occhiali!
La sua
presenza, fin quando possibile, e poi le sue parole, sono state costante faro
illuminante in ventotto anni di celebrazioni della bonifica ostiense voluta da
suo padre, ricordata a partire dal centenario del 1984 nella manifestazione Il
Litorale Incontra la sua Storia che noi abbiamo voluto.
La
Pimpa è stata, e continuerà ad essere, un punto di riferimento, così come suo
padre Nullo Baldini prima di lei: soprattutto in questa fase della nostra storia
ci occorre guardare a chi con la forza delle idee, con la rettitudine dello
spirito e con la laicità del proprio animo, ha dedicato la propria esperienza
terrena a creare un nuovo modo di concepire il lavoro, a perorare la causa della
cooperazione tra i lavoratori e tra i popoli, a migliorare costantemente l’idea
di futuro per le generazioni più giovani.
In un
momento così triste, di separazione, di definitivo abbandono, ci conforta aver
raccolto negli anni, attraverso il mezzo audiovisivo, le sue parole, le sue
testimonianze, la sua memoria. Una memoria che ci ha aiutato e continuerà ad
aiutarci a ricostruire l’infinita ed affascinante storia della cooperazione in
Romagna, ad Ostia, in Italia. Il suo volto, la sua voce, il suo pensiero, siamo
orgogliosi di poter pensare, sopravvivranno anche grazie ai nostri film, che
sono, in un certo senso, anche i suoi film.
Oggi
va alla Pimpa il nostro Arrivederci, accompagnato da infinita
gratitudine.
Maria Luigia Nitti
Baldini
Nata a Ravenna l’11
marzo 1911, da molti nota come la Pimpa, figlia di Nullo Baldini
(deputato socialista riformista, antifascista, fondatore della cooperazione
italiana) e nuora di Francesco Saverio Nitti (presidente del Consiglio dei
Ministri nel 1919-1920, durante il fascismo in esilio in Francia), a sua volta –
dopo un periodo di prigione all’inizio del fascismo – a lungo espatriata a
Parigi.
Laureata in Diritto romano a Bologna, poi in Letteratura
francese alla Sorbona e diplomata all’Ecole des Chartes a Parigi, Maria
Luigia Baldini visse a Parigi nel quadro della rete degli antifascisti italiani,
sposò il figlio di Nitti, Giuseppe (avvocato e deputato liberale dal 1948) e
prese parte – nelle file del Partito Socialista Italiano – alla ripresa delle
democrazia italiana, partecipando alle elezioni del 1948, lavorando nell’UDI e
poi eletta nell’Amministrazione provinciale di Ravenna. Sostenne e promosse per
tutta la vita il pensiero e l’azione del padre (animatore del movimento
cooperativo romagnolo e italiano) e del suocero, assumendo in questi anni la
presidenza onoraria della Fondazione “Francesco Saverio Nitti” che si è
costituita a Melfi nel 2009. Nel 2008 ha raccontato la sua vita nel colloquio
con Stefano Rolando pubblicato da Bompiani “Il mio viaggio nel secolo
cattivo”.
Nullo
Baldini
Nato
a Ravenna il 30 ottobre 1860, deceduto a Ravenna il 6 marzo 1945, sindacalista e
cooperatore. Nato in una famiglia
di tradizioni garibaldine, si orientò da ragazzo verso quegli studi tecnici che
gli sarebbero serviti come base per la sua attività di cooperatore.
Nel 1883,
alla costituzione a Ravenna dell'Associazione generale dei braccianti agricoli,
ne divenne il segretario e con questa riuscì a ottenere l'appalto dei primi
lavori di bonifica dell'Agro Romano.
Nel 1901, Baldini creò la Federazione delle
cooperative della provincia di Ravenna e, negli anni tra il 1919 e il 1924 in
cui fu eletto deputato, fu membro del Comitato direttivo della Confederazione
generale del lavoro.
Del tragico sviluppo degli avvenimenti che videro l'ascesa
del fascismo, Baldini ebbe tardiva coscienza e soltanto dopo l'assalto
squadristico alla sede della Federazione delle cooperative di Ravenna si rese
conto della drammatica realtà. Dopo aver rifiutato la presidenza della
Federazione (che gli venne offerta dai fascisti), Baldini espatriò prima in
Grecia e poi in Francia.
A Parigi riprese i contatti con gli antifascisti
dell'emigrazione e organizzò cooperative tra gli emigrati. Gravemente malato,
tornò a Ravenna nel novembre del 1941. Dopo l'arresto di Mussolini, il governo
Badoglio lo richiamò all'attività politica, nominandolo commissario della
Federazione delle Cooperative. Nell'ottobre del 1943, Baldini fu tra coloro che
ricostituirono, nella clandestinità, la Federazione socialista romagnola. Giunse
a vedere la liberazione della sua città dai nazifascisti e all'indomani del 4
dicembre 1944 era già al lavoro per reintegrare il patrimonio della vecchia
Federcoop ravennate che, oggi, è a lui intitolata.
LORENZO IERVOLINO
CRT - Cooperativa Ricerca sul
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Romano
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