mercoledì 31 agosto 2011

Breviario della sera - poesie quotidiane di Gioacchino Ruocco pag. 5



Quando la sera arriva


Quando la sera arriva
senza le nostalgie che si porta appresso
starei a guardati controluce
facendo finta di leggere il giornale.

Vorrei capire di che cosa è fatto il tuo profilo
che in me produce
idee che mi fanno arrovellare
e non mi danno pace
quando voglio arrivare al tuo mistero.

Quante cose contiene un contorno!
Una donna con un profumo
che a volte stordisce i pensieri,
come ieri
che mi ha preso la voglia
di darti un bacio
cogliendo le tue labbra
sulla parte più curva e soave
della linea
che dentro contiene
un’anima e un corpo
per dare sostanza all’idea
che mi son fatto di te.

Quando arriva la sera
e tutto sembra sparire,
l’idea più cara
e di venirti a cercare
nel sonno che addolcisce le membra
e ti rende infinita
e sembra ridare
un senso alla vita.



Gioacchino Ruocco
Ostia Lido          16,00   31/08/2011

Breviario della sera - poesie quotidiane di Gioacchino Ruocco pag. 4



Esame di coscienza


Non è possibile
che ho vissuto un giornata intera
accanto a te
senza pensarti mai.

Stanotte ti ho cercato
ma tu non c’eri
dentro ai pensieri miei.

Affianco avevo un’altra che dormiva
che somigliava a te.
Anche se eri lì tu mi sfuggivi
dalle mani e dai pensieri
perché ieri
era finita male la giornata
con parole
diametralmente opposte
su proposte
che mettono la vita
appesa un filo.
Tu eri un’altra
o ero un altro io
che sempre invoco
le regole del gioco
col rischio di finire
sopra a un rogo.
La brace che ho dentro
non è un fuoco fatuo,
dura da sempre
e le mani le tendo per averti
come un dono,
ma oggi
non è stato mai così.

Dove sei stata ?
Perchè ti ho persa ?
Ti ho ritrovata solo nel sogno
senza poterti toccare.
Tu eri affissa nella mia memoria
come un’antefissa
che si guardava intorno
in cerca per trovarmi.
Distanti e a un passo persi,
riflessi nella vita,
come un’eco muta.



Gioacchino Ruocco
                                 Ostia Lido,       31/08/2011

A Bassano del Grappa una settimana con Canova


Autoritratto

Dal 9 settembre partirà l'iniziativa - voluta dall'Istituto di ricerca per gli studi su Canova e il Neoclassicismo- Accordi Canoviani che prevede una settimana interamente dedicata al grande maestro del XVIII-XIX secolo. Per il giorno di aperura è stato organizzato un concerto di Gianni Venturi, che eseguirà "Ritratto di signora in un giardino con arpa e pianoforte. Da Jane Austen ad Antonia Byatt” e il 10 settembre invece avverrà la firma dell'accordo di programma fra il Museo civico bassanese ed il Museo Thorvaldsen di Copenhagen, di cui sarà presente anche il direttore.

 
Autoritratto



Subito dopo la firma si terrà una conferenza del prof. Domenico De Masi che parlerà de "Il gusto del Bello nell'arte e nella società”. Lunedì 12 settembre sarà la volta di Fernando Rigon che racconterà per immagini "Canova for ever” fra diverse interpretazioni e trascrizioni e a seguire con la lettura sui "Riflessi canoviani in Foscolo, Monti e Pindemonte” a cura di Gianni Venturi. Il giorno dopo l'appuntamento si sposterà a Possagno dove Mario Guderzo  - direttore della Gipsoteca canoviana – presenterà "La grande eredità di Antonio Canova alla sua terra”. Insomma una serie di appuntamenti con l'antico da non perdere! (a cura di giulia fontani)



Autoritratto



dal 9 al 14 settembre 2011
Iniziative Canoviane
Bassano del Grappa (Vicenza)
Organizzato dal l'Istituto di ricerca per gli studi su Canova  e il Neoclassicismo
Via Museo 12
istitutocanova@comune.bassano.vi.it


POLITICHE DELLA VISIONE

teatro contemporaneo/performance



SE NON VEDI NON CREDI

5 - 7 settembre macro testaccio| 8 - 18 settembre teatro india | roma 2011


Short Theatre è un luogo, e un tempo anche, che accoglie una comunità composita di attori, registi, performer, spettatori, operatori, studiosi. Short Theatre cerca di offrire un diritto di cittadinanza temporanea, spesso negata, ad alcuni percorsi artistici legati alla drammaturgia contemporanea, alle sue derive post-organiche e post-drammatiche, alla scrittura scenica in tutte le sue declinazioni più o meno contaminate di generi e formati, alla ricerca di un senso dello stare in scena oggi.

Manifestazione di idee, di modalità, di temi, di strategie, Short Theatre a cura di AREA06, beneficia di un contributo della Regione Lazio e rientra nell'iniziativa ROMA IN SCENA promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Oltre a rinnovare la collaborazione con il Teatro di Roma, storico partner della manifestazione, Short Theatre, come la scorsa edizione, moltiplica la sede grazie alla collaborazione con MACRO Testaccio.
I padiglioni del museo nel quartiere Testaccio (dal 5 al 7 settembre) e il Teatro India (dall'8 al 18 settembre) diventeranno luogo di incontro, ricerca e dialogo ospitando spettacoli di teatro e danza, eventi performativi e musicali, dibattiti e presentazioni di iniziative culturali e editoriali.

Per Fabrizio Arcuri, direttore artistico, l'edizione 2011 ha una dedica particolare: "a quelle generazioni che sono nate e cresciute nella speranza che qualcosa accadesse, immerse in un presente che sempre rimanda la soluzione di sé, condannate all'eterna giovinezza da un sistema sordo e muto".
Se non vedi, non credi... In collaborazione con Festival, Ambasciate e Istituti culturali, Short Theatre sviluppa e ospita progetti, realizzando focus sui diversi linguaggi artistici ed aprendo una finestra sulla produzione internazionale.

Per questa edizione:
Luogo dedicato alla performance, spazio ri-disegnato in nuove geometrie dall'attività degli artisti, MACRO Testaccio diventerà la sede di creazioni nate appositamente. Site -specific come collisione fra nuovi fermenti creativi e le suggestioni, l'incanto di uno spazio museale così particolare. 12 performer provenienti da diverse parti del mondo e riuniti sotto la sigla BLACK MARKET INTERNATIONAL, daranno il via a una vera e propria rassegna dedicata al linguaggio performativo (5, 6 settembre) che si chiuderà il 7 settembre con una "collettiva".

Già dalla scorsa edizone AREA06 è partner di IYME - International Young Makers Exchange, progetto europeo nell'ambito del programma Educazione e Cultura, un network di festival europei di teatro e danza che si propone di sostenere il lavoro di giovani artisti.
Il network vede come capofila ITS FESTIVAL di Amsterdam e partner come Fàbrica do movimento di Porto, ACT Festival di Bilbao, Festival MESS di Sarajevo, Festival FIST di Belgrado, Festival ITSF di Varsavia, BEfestival di Birmingham.
Il Teatro India ospiterà quindi 3 giovani formazioni provenienti da diversi Paesi: Simon Tanguy (NL) con una coreografia ispirata al concetto di agonia, Japan (8 settembre, 21.45); Fleur van der Berg (NL) che in GAAN /GOING pone un'interrogativo sull'assurdità della vita (12 settembre, 20.30) e Sleepwalk Collective (UK/SP) con As the flames rose we danced to the sirens, the sirens (13 settembre, 21.15) in cui rielabora i cliché della cultura pop e dei B-movies.

Nell'ambito di FranceDanse, nato dalla collaborazione tra l'Ambasciata di Francia e l'Institut français, Short Theatre ospita Improvisation (10 settembre, 20.00) un incontro tra il musicista di impronta jazz Médéric Collignon e Boris Charmatz considerato uno dei capofila della nouvelle vague francese. Il secondo appuntamento vuole essere una conferenza tenuta da Nadia Berkani sugli atelier pluridisciplinari aperti negli anni '60 alla Judson Church frequentati da alcuni tra i futuri protagonisti dell'avanguardia: Danza-arti visive-performance: la Postmodern Dance (18 settembre, 19.30).

Rinnovando la collaborazione con l'Instituto Cervantes, Short Theatre avvia la prima edizione del Progetto Iberscene - sguardi sulla creazione contemporanea nell'area iberica: una finestra permanente sulla creazione contemporanea in Spagna e America Latina. Il gruppo catalano Societat Doctor Alonso incontra nel workshop La Glorieta alcuni artisti italiani: Andrea Cosentino, Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, Luca Venitucci, in una verifica del proprio metodo di lavoro con apertura il 9 settembre, 23.00.
Stravaganza e vitalità comica caratterizzano le produzioni di Oskar Gómez Mata e del suo gruppo, L'Alakran, un eterogeneo ensemble di artisti di varie nazionalità, che presentano Kaïros, sisifi e zombi (17 settembre, 19.00; 18 settembre 20.15) una radiografia sulla società occidentale. Affondo su uno dei più interessanti drammaturghi argentini, Rafael Spregelburd, PsicopompoTeatro guidato da Manuela Cherubini offre un assaggio di "un progetto impossibile" in La stupidità studio 1: verso il futuro incerto e limaccioso (13 settembre, 20.15).

Trasversali, in bilico fra i generi, progetti di non facile collocazione, Short Theatre ospita "visioni di un diverso formato".
Tre giorni di conferenza-spettacolo per raccontarne uno (di giorno e di spettacolo), Fabrizio Arcuri di Accademia degli Artefatti firma One day - finalmente vivere servirà a qualcosa, 3 puntate che alterneranno diversi artisti e special guest come Caterina Inesi di Immobile Paziente, Tony Clifton Circus e Dressed to Kiss (Macro Testaccio, dal 5 al 7 settembre).
Nasce con la complicità degli artisti ospitati a Short Theatre, il progetto di MK, un Grand Tour all'interno degli spettacoli programmati che diventano il luogo di una "performance parassitaria": ogni compagnia ospiterà per un tempo da definire il passaggio/permanenza/campeggio di un performer esterno (dall'8 al 18 settembre).
Fanny & Alexander inaugura con Tempo Reale TEL, un dispositivo per comunicazioni utopiche: due attori, collocati in due luoghi diversi della città, ma in collegamento tra loro, daranno vita ad un dialogo a distanza: in contemporanea con Quirino Revolution Mad / Teatro Quirino (16 settembre 22.00; 17 settembre 21.00).

Molti gli artisti coinvolti in 14 giorni di intensa programmazione per un totale di 72 appuntamenti (14 gratuiti). Gli spettacoli, alcuni in doppia replica, sono 27 di teatro, 8 di danza, 6 performance a cui va aggiunto il progetto di 3 giorni del gruppo Black Market International e 6 djset e vjset. Inoltre Short Theatre prevede letture, workshop, incontri, presentazioni di libri e installazioni.
Gli artisti in programma:

Accademia degli Artefatti; Accademia sull'Arte del gesto/Virgilio Sieni; Afrodisia; Aldes/Roberto Castello; Balletto Civile; Nadia Berkani; Black Market International; Cassepipe/Even Teatro; Fulvio Cauteruccio/Krypton; Boris Charmatz; Codice Ivan; Collettivo Cinetico; Compagnia Sandro Lombardi/Arturo Cirillo; Cosmesi; Damasco Corner/Virgilio Sieni; Alessandra Cutolo/Frédérique Loliée; Eleonora Danco; Daria Deflorian/Antonio Tagliarini; Fanny & Alexander/Tempo Reale; Ferracane/Pilli/Riondino; Fondazione Teatro V.E. di Noto; Fortebraccio Teatro; Lorenzo Gleijeses; Kinkaleri; L'Alakran/Oskar Gómez Mata; Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa; MK; Progetto IYME: Fleur van den Berg, Simon Tanguy, Sleepwalk Collective; PsicopompoTeatro; Quartieri dell'arte; Hugo Sanchez; Royal Rambo; Alessandro Sciarroni; Ambra Senatore; Sigourney Weaver; Sistemi Dinamici Altamente Instabili; Societat Doctor Alonso; Teatri di Vita; Teatrino Giullare; Teatro di Dioniso; Teatro Minimo; Teatro Sotterraneo; Daniele Timpano/Amnesia Vivace; ZZK.

Short Theatre è la possibilità di una visione, l'innesto di un orizzonte culturale, uno sguardo che legga e racconti lo stato dello spettacolo dal vivo in Italia. L'occasione di un pensiero condiviso. Una manifestazione di idee, di temi, di forme: una piega ai confini della normale programmazione culturale, un segno di resistenza e, insieme, di futuro. Una risposta e una domanda lanciate contro le provocazioni del presente. Un luogo per le compagnie, non una vetrina per gli spettacoli.
Short Theatre - Politiche della visione "Se non vedi, non credi"
Dal 5 al 7 Settembre 2011
Roma - MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4
Apertura ore 18.00
Dall' 8 al 18 Settembre 2011
Roma - Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassmann
Aperto nei giorni di spettacolo dalle 17.00
Botteghino - tel. 06 55300894 (aperto nei giorni di spettacolo dalle 17.00)
Biglietteria Teatro - Argentina tel. 06 684000311 (10-14; 15-19)
Info e programma:
Tel. 060608; 06 49385619

martedì 30 agosto 2011

Dal barbiere, un mestiere non ancora scomparso....








La fotocopia non è riuscita bene, ma il contenuto é leggibile. Me ne sono accorto dopo aver riconsegnato l'originale a Roberto, non quello narrante del pezzo pubblicato da Federico Moccia, ma al Roberto, barbiere, che mi taglia i capelli dal lontano giugno del 1973 quando arrivai con tutta la famiglia dal Piemonte per il trasferimento che mi era stato finalmente accordato dopo anni di richiesta e di insistenza di mia moglie che del Piemonte non ne voleva proprio più sapere nonostante la presenza in loco di una sua notevole parentela: uno zio, maresciallo di finanza e due sorelle, di cui una ad Alessandria e un'altra a Pinerolo.

Lo conobbi alcuni giorni dopo il mio arrivo. In realtà a Roma ero arrivato l'1 ottobre del '72, ma ero stato prima presso dei conoscenti sulla Prenestina che dopo qualche giorno vidi che erano in difficoltà per la mia presenza e poi in una pensione di Via Vittorio Amedeo II, a ridosso di Viale Manzoni.

Via delle Gondole, nel periodo che vi arrivai, era ancora senza sbocchi sulla vai del mare ed il traffico che sopportava era minimo per dire che era abbastanza tranquilla: due passi a piedi di giorno li potevi fare e così ogni pomeriggio andavamo alla scoperta degli esercizi di cui potevamo aver bisogno.

Da subito scoprimmo Primo Casadio, un uomo e un negoziante sensibile ed eccezionale. Si rese subito conto che venivo da un altro mondo, anche se mi ero quasi abituato alla maniera di vivere dei romani. Mi chiamò da parte e mi chiese di che cosa avevo bisogno e dopo un attimo fui in grado di riempire di pane e mortadella le bocche fameliche dei miei due figli, di mio fratello che era accorso in aiuto e di mia moglie che, grazie a Dio, trovarono tutto eccellente.

Nei giorni appresso, per il caldo incipiente, sentii la necessità di tagliare i capelli e la sopresa di avere un barbiere a due passi, oltre l'incrocio di via delle Gondole con via delle Baleniere, mi fece tirare un sospiro di sollievo.

Entrai nel negozio e vidi che le persone presenti non erano tutti da servire, ma clienti che erano lì per scambiare due chiacchiere, per prendere un caffè e parlare di sport, che a Roma non manca mai. Avevo ritrovato quell'aria paesana che a Settimo Torinese i terroni avevano smesso ormai da tempo per camuffarsi meglio di quanto riuscivano normalmente a fare di quando si trovavano da soli. 

Quando arrivò il mio turno occupai la poltrona che era rimasta vuota e uno dei lavoranti, che si presentò come Roberto, mi chiese che taglio di capelli desideravo. Se necessitavo anche di uno sciampo e così via.

Ad un tratto enntrò nel locale una persona che parlava con un accento che richiamò la mia attenzione e con modi di fare prettamente della mia Castellammare.

Mentre parlava con Roberto vidi che scrutava il mio volto riflesso nello specchio e senza tanti preamboli mi chiese se mi ricordavo di lui.

Il suo volto aveva tratti familiari, ma non mi ricordava nessuno in particolare. Al mio disappunto replicò dicendomi: - Ma come non ti ricordi di me ? Ma non sei il figlio di Sebastiano ?
La mia sorpresa fu grande quando mi fece capire chi era. Non lo vedevo da vent'anni, ma la sua memoria affettiva era più forte della mia. Abitava dall'altra parte della strada, difronte al negozio. Recuperammo il tempo perduto, dopo di che il locale del barbiere diventò anche per me un punto di ritrovo, dove potevo sfogare le mie insoddisfazioni, parlare di cose impossibili, di fatti che non avrei mai affronatato con mia moglie, raccontare barzellette che soltanto col tempo le ho fatto poi ascoltare.

Nel 1978, anendo comprato casa nella zona di Ostia Levante mi trasferii in via delle Quinqueremi. I primi giorni il silenzio era assordante, mentre a via delle Gondole era diventata assordante la vita che vi si viveva. I villegianti del 74 non erano tornati tutti  nei posti da dove erano venuti, il traffico era diventato quasi intenso e la sera tornando a casa da via delle Zoccolette non riuscivo più a trovare un parcheggio sotto casa.
Il centro di Ostia stava diventando impossibile da vivere, ma quando mi resi conto nel mese di novembre che i capelli sul collo incominciavano a dare fastidio ritornai da Roberto e il girotondo che feci per trovare un parcheggio mi fece tornare alla fragrante gioia del mio arrivo a Via delle Gondole che ormai aveva trasformato il mio approccio con la vita in maniera più bonaria.

Dopo tanti anni, durante i quali Franco, l'altro socio, è venuto a mancare, continuo a tagliarmi i capelli da Roberto che si è trasferito in via Tagaste che continua ad essere paziente con tutti i clienti e ad accoglierti come un amico. La sua grande qualità  è quella di ascoltare tutti quelli che aprono bocca e le danno fito, che hanno voglia più che di parlare di sfogarsi un pò come in una zona franca, per far sentire la loro voce a qualcuno che se non gli dà ragione non gli dà neppure torto, che non ti lascia mai solo neppure quando te ne stai in silenzio ad ascoltare le chiacchiere degli altri o a rimugginare sui rancori che ancora ti assillano e non riesci a dimenticare.

Roberto è la memoria storica di Ostia: sa tutto quello che vuoi sapere con dovizia di particolari, ma non di pettegolezzi. Sa tutto di tutti. E' un archivio di giornale. Ricorda ancora la prima volta che mi tagliò i capelli, dei miei figli che sono anni che non frequentano più il suo locale, che quello è il professore tal dei tali e quell'altro lavorava all'Alitalia, che ... non so più che scrivere tante sono le cose che lui sa ed è in grado di ricordare, mentre io lo ascolto senza annoiarmi, tanto che penso sia lui il Roberto del trafiletto, non può essere che lui tanta è la rassomiglianza della storia raccontata con quella di chi me lo ha prestato per farmene una fotocopia che gli ho detto avrei pubblicato su questo blog.

Lunga vita a Roberto!

                                                                                                 Gioacchino Ruocco




lunedì 29 agosto 2011

Steve Jobs lascia la Apple

A sorpresa annuncia la sua decisione con una lettera



Steve Jobs si è dimesso a sorpresa dalla guida di Apple. L’amministratore delegato e cofondatore ha lasciato ieri, inviando una lettera al consiglio d’amministrazione nella quale afferma “ho sempre detto che se mai fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i miei doveri e compiti come a.d. di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato”.
La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è caduto subito dopo l’annuncio nelle contrattazioni post-mercato, cedendo fino al 7 per cento. Al posto di Jobs, che resta nel ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim Cook, 50 anni, che svolgeva de facto la funzione di a.d. fin da quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17 gennaio scorso.
Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004; nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da Cook.
Ecco il testo integrale della lettera di dimissioni di Steve Jobs:
“Ho sempre detto che se fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto far fronte ai miei impegni come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Sfortunatamente quel giorno è arrivato. Rassegno le mie dimissioni da amministratore delegato di Apple. Vorrei essere, se il consiglio di amministrazione lo ritiene, il presidente del board e un dipendente di Apple. Raccomando fortemente l’esecuzione del nostro piano di successione e la nomina di Tim Cook come amministratore delegato di Apple. Ritengo che i giorni più splendidi e più innovativi per Apple siano davanti a noi, voglio contribuire al successo di Apple con un nuovo ruolo. Nella mia vita in Apple mi sono fatto alcuni dei miei migliori amici e voglio ringraziare tutti per i molti anni in cui ho potuto lavorare con voi”.


Pubblicato in: Apple, News 25 agosto, 2011







Vedi: Esempi nelle Pagine

domenica 28 agosto 2011

Vasco Rossi Concerti

Come ottenere il rimborso dei biglietti del tour annullato

 

Ecco come ottenere il rimborso del biglietto per il concerto di Vasco Rossi annullato a Torino, Bologna, Avellino e Udine. C'è tempo fino al 10 ottobre


Di ieri la notizia, ferale per i fans, dell’annullamento del tour Kom 2011 di Vasco Rossi, per i problemi di salute che hanno fatto disporre un nuovo ricovero, ed un fermo di 60 giorni, al cantante di Zocca. Immediatamente il popolo di Vasco si è attivato per esprimere solidarietà al cantante, ma allo stesso tempo anche per capire come fare per ottenere indietro i soldi spesi per i preziosi, ma ormai inutili, biglietti dei suoi concertoi.
Fatto stà che a 24 ore dalla notizia dell’annullamento del Tour di Agosto / Settembre di VASCO a causa dei 60 giorni di assoluto risposo che l’equipe medica di Villalba ha imposto all’Artista, è arrivato il comunicato ufficiale dell’organizzatore dei concerti italiani, eccolo per intero, comprese le indicazioni su come ottenere il rimborso del prezzo del biglietto.
Man mano che giungeranno notizie sulle procedure per il rimborso musica.blogville.it vi terrà aggiornati!
 “Live Nation Italia informa tutti coloro che sono in possesso del biglietto per uno dei 4 concerti del Tour:- 27 agosto TORINO – Stadio Olimpico
- 02 settembre UDINE – 
Stadio Friuli
- 06 settembre BOLOGNA – Stadio Dall’Ara
- 11 settembre AVELLINO – Stadio Partenio
che potranno richiederne il rimborso a partire da lunedì 29 AGOSTO 2011 e non oltre il 10 OTTOBRE 2011 presso il punto vendita di acquisto.
Per maggiori informazioni LIVE NATION ITALIA (02 53006501 – info@livenation.it)
Per i rimborsi dei biglietti acquistati online tramite il circuito TicketOne www.ticketone.it, i clienti verranno contattati e informati della procedura per la richiesta di rimborso; per informazioni: ecomm.customerservice@ticketone.it”
Da sottolineare che quasi sempre in questi casi il servizio di prevendita (in questo caso Ticketone) NON rimborsa i costi della prevendita stessa, come specificato sul retro del biglietto (che di fatto è il contratto stipulato tra l’emittente e l’acquirente). Insomma, si rischia di perdere circa il 15% pagato in fase di prevendita al circuito di prenotazione. Da ricordare però che Vasco Rossi (o gli altri cantanti in casi analoghi) non ha responsabilità in merito, ma è una condizione contrattuale imposta dal circuito.

Campionati del modo di atletica 2011

L'atleta russa dariva Klishina solo settima nella finale di salto in lungo femminile
ai campionati del mondo di atletica




Clamoroso Bolt: squalificato in finale

Il giamaicano, campione olimpico e iridato in carica, grande favorito,
eliminato dalla finale dei 100 metri per falsa partenza.


BOLT: "NON MI VEDRETE PIANGERE" - "Cercate lacrime? Non ne vedrete sul mio viso". Questa frase, seguita da un "non ho altro da aggiungere, per il momento, perchè ho bisogno di tempo", è stata l'unico commento di Usain Bolt dopo il clamoroso flop. Il giamaicano ha concluso con un "ci vediamo venerdì" che rimanda alle batterie dei 200 gara in cui cercherà di rifarsi dello choc odierno.

Oro al connazionale Blake, quarto Lemaitre




Antonietta Di Marino - salto in alto - Bronzo - Italia










Una strategia della pazzia

"Gheddafi vuole trattare la transizione"
Il Cnt: "Non c'è nessun negoziato"



Il portavoce di Gheddafi, riferisce Al Jazeera, ha telefonato all'Associated Press a New York per dire che il raìs si trova in territorio libico ed è intenzionato a negoziare con il Cnt la formazione di un governo di transizione.

I ribelli libici sperano di "liberare il mondo dall'insetto" Muammar Gheddafi. Lo ha detto oggi il colonnello Ahmed Omar Bani, portavoce militare degli insorti, in una conferenza stampa a Bengasi (est). "Noi speriamo che Gheddafi sia sempre in Libia in modo da poter liberare il mondo da questo insetto - ha detto Bani - L'unico modo per venire a capo di questa peste è di costringerlo a pagare per i crimini che ha compiuto in Libia". Più volte il colonnello Gheddafi, in messaggi diffusi dalle reti tv, aveva definito "ratti" gli insorti. Anche questi ultimi, durante la presa di Tripoli, avevano chiamato "ratti" i governativi.

Combattimenti con armi pesanti oppongono oggi forze lealiste a Gheddafi agli insorti a Ragdaline, una località nell'Ovest della Libia. Lo affermano fonti giornalistiche secondo le quali gli scontri sono cominciati a metà giornata quando i ribelli sono caduti in una trappola in questa località a sud ovest di Zuara, 60 km a est della frontiera tunisina.

La raffineria più grande della Libia, a Ras Lanuf sulla costa, risulta intatta nonostante gli intensi combattimenti nella zona e le sue attività sono pronte a ripartire. Lo ha riferito il responsabile della stessa raffineria da 220mila barili al giorno, operata dalla società petrolifera Rasco.

16:12 Le prigioni contenevano 60mila detenuti 17 –Dall'inizio della rivolta nelle carceri da cui sono stati liberati 10mila detenuti, erano state arrestate fino a 60.000.

16:11 Centinaia di auto in coda per entrare nel bunker del raìs 16 –Centinaia di auto in coda attendono pazientemente l'ingresso nel compound di Gheddafi per scattare foto e raccogliere souvenir. Il bunker è gremito di donne e bambini di ogni età, mentre i ribelli esplodono raffiche in aria per salutare la vittoria. Le donne, che accettano volentieri di essere intervistate e fotografate, gridano slogan contro Gheddafi e in favore delle nazioni che hanno sostenuto la rivolta libica.

16:10 Ribelli: "Controlliamo strada Tripoli-Sabha" 15 –I ribelli libici informano di aver preso il controllo della strada che porta da Tripoli a Sabha, roccaforte di Muammar Gheddafi nel deserto meridionale. Lo ha detto in una conferenza stampa il portavoce dei ribelli, Ahmed Bani. L'intenzione dei ribelli è di avanzare su Sabha dopo aver preso il controllo della città costiera di Sirte dove al momento stanno negoziando la resa dei lealisti del raìs. "Se rifiutano di arrendersi, prenderemo Sirte con la forza", ha detto Bani, senza fornire maggiori dettagli sui negoziati con i lealisti.

Oltre 10mila detenuti sono stati liberati dalle carceri libiche dopo che le milizie ribelli hanno conquistato tripoli, ma almeno altri 50mila risultano ancora dispersi: lo hanno reso noto fonti militari del consiglio nazionale di transizione (Cnt).

I negoziati in corso a Sirte "non Continueranno all'infinito", ha annunciato il Consiglio nazionale di transizione libico, mentre la città natale di Gheddafi rimane circondata dalle milizie ribelli. Il portavoce del Cnt, Mahmoud Shammam, ha fatto appello alle forze lealiste che si trovano nella città perché giungano a un "rapido accordo" altrimenti la situazione verrà "risolta per via militare"; nella giornata di oggi non si sono registrati combattimenti nella zona. I negoziati riguardano al momento esclusivamente i leader tribali della città e nessun contato è stato stabilito con Gheddafi o i suoi principali collaboratori.

Un gasdotto dalla Libia verso l'Europa è stato riparato. Lo ha detto il portavoce degli insorti. "Il gasdotto è stato riparato ed ha ripreso a fornire le stazioni di servizio e la raffineria di Mellitah", ha detto oggi Ahmed Bani in una conferenza stampa. "Il gas inizierà a fluire verso l'Europa", ha aggiunto, senza però precisare i tempi

Le autorità tunisine hanno riaperto il principale valico di frontiera verso la Libia, quello di Ras Jedir, conquistato venerdì dai ribelli, e decine di mezzi lo hanno attraversato

L'offerta di Gheddafi di trattare la transizione è "delirante". Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico William Hague sottolineando che il trasferimento di poteri in Libia è già in corso.

Da "La Repubblica"

giovedì 25 agosto 2011

Province da sopprimere

Fra qualche giorno non ci saranno più.    Inizierà, pertanto, l'iter per trasferirne le competenze e la sostituzione delle targhe su frontali degli uffici;  il salvataggio dei privileggi, i trasferimenti dei più raccomandati, quello che sempre succede da sempre in questo nostro paese.
Quelli che possono si salveranno dai trasferimenti in sedi ritenute non adatte alle loro attese, ai loro desiderati e qualcun altro brigherà per farsi riconoscere qualche competenza che ha avuto la fortuna di svolgere l'ultimo giorno prima del Giudizio universale come sempre succede a quelli che stanno vicini a chi decide.
Chi sa quali operazioni sotterranee sono incominciate all'indomani dell'annuncio e quelli che per primi hanno saputo del provvedimento per le competenze che svolgono ?


Questo l'elenco delle 37 province sotto i 300mila abitanti, comprese quelle delle regioni a statuto speciale, che rischiano di sparire in base alla norma contenuta nella bozza della manovra all'esame del Consiglio dei ministri.

Accanto il numero degli abitanti

Ascoli Piceno: 214.068
Asti: 221.687
Belluno: 213.474

Benevento: 287.874

Biella: 185.768

Caltanissetta: 271.729

Campobasso: 231.086

Carbonia-Iglesias: 129.840

Crotone: 174.605

Enna:172.485

Fermo:177.914

Gorizia:142.407

Grosseto:228.157

Imperia:222.648

Isernia:88.694

La Spezia:223.516

Lodi:227.655

Massa Carrara: 203.901

Matera:203.726

Medio Campidano:102.409

Nuoro:160.677

Ogliastra:57.965

Olbia Tempio: 157.859

Oristano: 166.244

Piacenza 289.875

Pistoia: 293.061

Prato: 249.775

Rieti: 160.467

Rovigo: 247.884

Savona: 287.906

Siena: 272.638

Sondrio: 183.169

Terni: 234.665

Trieste: 236.556

Verbano-Cusio-Ossola: 163.247

Vercelli: 179.562

Vibo Valentia: 166.560

Da 38, il numero è sceso a 37 perché Aosta non è più Provincia in quanto coincidente con la Regione.

mercoledì 24 agosto 2011

Le tasse in Italia

Tra le domande poste alla rivista OGGI questa settimana c’è: - Basta uno spot per far pagare le tasse ?
Piuttosto direi: -  per invogliare gli evasori a pagare le tasse ?

Direi proprio di no, anche per il modo con cui lo spot affronta l’argomento definendo l’evasore un parassita della società, termine che incarognisce chi per natura è portato a non farlo.

Vi ricordate di Mani pulite ? Sembrava che fosse arrivata l’apocalisse, che avrebbe spazzato via tutti i disonesti dall’Italia. E invece ? Prima le forze politiche e poi quelle sociali si levarono in difesa di un sistema che continua ancora oggi a esistere e a persistere solamente perché qualcuno di quelli indagati cedettero psicologicamente togliendosi la vita.

Nel mio ufficio qualcuno si mise in malattia per alcuni mesi, altri smisero con i soprusi, ma continuarono a tenere le pratiche autorizzative ben chiuse negli armadi come un bene da custodire contro eventuali sottrazioni mentre si accumulavano ritardi improduttivi sulle autorizzazioni all’esercizio.

E quale risultato hanno prodotto le norme che hanno cercato di sottrarre alle lungaggini delle prassi autorizzative le aperture di attività commerciali, ricreative, ristorative, ecc. ?

Con la scusa dei vincoli normativi esistenti ed inderogabili si sono create da parte delle amministrazioni comunali altre pastoie, altre forche, altri sotterranei pedaggi da pagare a fronte di una liberalizzazione che doveva sgravarle di tutte quelle esistenti.

Da quanti anni esistono i notai, la Guardia di finanza, il catasto, i comuni, le province, le regioni, le ASL e tanti altri enti chiamati ad amministrare qualche aspetto della nostra esistenza, la certezza delle nostre capacità contributive ? Alcune dalla nascita dello Stato sabaudo, altre dalla nascita dello stato italiano, altre dalla Repubblica ed altre per le rivoluzioni esemplificative  che hanno soltanto mischiate le carte generando altri ritardi.
Che cosa hanno prodotto fino ad oggi ? Quasi niente.

Se prendiamo la legge che istituì la Riforma sanitaria ( L. 883 del 1978) all’art. 20, comma d)  prevede “ la formulazione di mappe di rischio con l'obbligo per le aziende di comunicare le sostanze presenti nel ciclo produttivo e le loro caratteristiche tossicologiche ed i possibili effetti sull'uomo e sull'ambiente; pensate che queste mappe siano state approntate e vengano aggiornate periodicamente ?

Non credo, nonostante qualche inizio ci sia stato, nonostante i PC acquistati, i modelli operativi presi in affitto. Nonostante la buona volontà di qualche subalterno si sono riempiti armadi di carte che non sono mai state trasferite sui supporti informatici e per questo motivo non sono mai diventati contributi fattivi per la mappatura richiesta.

Con l’entrata in vigore del DLgs. n. 626 del 1994 ci fu un’altra occasione di mappatura delle attività lavorative tenuto conto che ogni datore di lavoro aveva l’obbligo di comunicare l’avvenuta nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione Protezione. Anche in quell’occasione si è riempito un armadio e si è creato un accenno di Archivio informatico che serviva a dare un primo riscontro all’assolvimento dell’obbligo che non era possibile attraverso il Registro di protocollo del Servizio. Il mio pensionamento mise fine a quest’archivio. Gli unici rimasti in piedi sono quelli delle contravvenzioni e quindi dell’attività ispettiva che hanno prodotto provvedimenti sanzionatori, quello delle indagini comandate sugli infortuni avvenuti sul territorio e quello relativo alle indagini sulle sospette malattie professionali fine a se stesse.

Questo è quanto ha prodotto in una ASL della capitale la riforma sanitaria. Qualcuno si giustifica dicendo: E ti sembra poco con le forze a disposizione ? Quelli che invece ci lucrano sopra da professionisti o da personale ispettivo pensate che hanno interesse ad  eliminare le storture che invece contribuiscono a mantenere vivo il malaffare e ad incrementare la propria ricchezza che sfugge anch’essa alle tasse ?

La tracciabilità delle operazioni economiche è un passaggio indispensabile ma bisogna portarla al limite delle pensioni di sopravvivenza se si vogliono rilevare i percorsi viziosi dell’evasione.

Ricorrere alla mappatura del territorio per avere la fotografia esatta delle particelle catastali che lo compongono e l’attribuzione certa dei titolari per riempire le caselle ancora vuote.

Le anagrafi dei residenti e dei loro cespiti di guadagno, lasciando da parte tutte quelle carte che ogni mese arrivano a chi consuma energia elettrica e gas metano, produce monnezza sotto il regime dell’ente che la ritira, dei consorzi che dovrebbero produrre servizi e invece creano disservizi e controversie per controlli approssimativi, ma prima di tutto rimettiamo in corso la legge sulla trasparenza all’interno degli uffici pubblici responsabilizzando i dipendenti a quali in virtù di una loro professionalità vengono affidati dei compiti da svolgere in quanto non è possibile essere sottoposti annualmente, da ben cinque anni,  a controlli da parte dell’Agenzia delle entrate territoriale da tre impiegati diversi sempre per lo stesso motivo.

Prima di parlare di lotta all’evasione bisognerebbe avere il coraggio di tassare tutte quelle attività che ancora sfuggono alla tassazione (vedi prostituzione, transazioni in forma privatistica, malaffare, ecc.). Lasciamo a chi ha voglia di farlo di continuare a lavorare togliendogli dal guadagno solamente una voce di tassazione (Iva) che è la più facile da verificare.

In ultimo potremmo fare un patto sociale per il presente, per il futuro e per il passato in modo da permettere agli evasori di tirar fuori la testa in attesa della messa punto da parte dello stato, anche sull’esempio dei nostri vicini, dei mezzi per poterli prendere al laccio, assicurando loro la sopravvivenza civile ove il dovuto dovesse superare quello di un vitalizio per consentigli di sopravvivere da uomo comune affidato ai servizi sociali.

A mio giudizio in Italia si deve far strada l’idea che la giustizia propugna che siamo tutti uguali di fronte alla legge con l’estromissione dai luoghi di potere di quelli che portano con se l’odore della colpevolezza.

Dalla Prima pagina in Italia il 24/08/2011











Ma i potenti sono veramente tali ?  Questa del Corriere e quelle di Repubblica sono immagini che non avrei mai voluto vedere per non riandare alla guerra che ho vissuto quando ero ancora un ragazzino, per non sentirmi addosso quel terrore che ogni notte arrivava dal cielo attraverso gli aerei dei liberatori che per ridurre all'impotenza il nemico distruggevano quello che ancora di buono esisteva sul territorio compreso quelli che vi vivevano intorno, alleati o non alleati che fossimo.

Una guerra di pochi giorni è già durata cinque mesi, una politica che metteva il nostro paese al riparo della speculazione ci costringerà ad altri salassi e sacrifici mentre degli incapaci che si sono impadroniti del potere continuano a sgazzare nell'oro alla faccia di chi stenta a vivere.

Di chi è la colpa ?  Certamente di chi si fa abbagliare dalla furberia dei criminali che fanno solamente il loro mestiere per il quale vanno condannati non all'inferno, di là da venire, ma ad una galera esemplare per utta la vita.

Se continueremo ad essere dalla parte di questi soggetti è meglio rinunciare alla nostra umanità e a scrivere note come questa.

                                                                                            Gioacchino Ruocco

sabato 20 agosto 2011

37°C a Roma







Oggi, qui a Roma, fa un caldo infernale. Lo speaker della Rai ha ribadito più di una volta che la temperatura sarebbe arrivata a 37°C e consigliato alle persone anziane o affette di disturbi cardiaci o della respirazione di non uscire di casa se non era necessario e inderogabile . Le nipotine sono partite e io non trovo il capo per fare qualcosa di utile.

E’ da stamattina che cerco di applicarmi almeno su argomenti meno impegnativi del lavoro abituale, ma non mi riesce.

Ho dato una mano a mia moglie nel riassettare la casa per restituirla all’ordine abituale, al tran tran delle nostre consuetudini.

A una certa odora ho dovuto per forza cucinarmi un piatto di pasta perché lo stomaco mi faceva male, ho dovuto mangiare per forza qualcosa di solido per interrompere il via vai verso il frigorifero dal quale prelevavo ora un bicchiere d’acqua, ora un sorso di aranciata, ora della mortadella per mangiare due fette di Lariano scuro.

L’acidità che mi aveva provocato il caffé di ieri sera, variava di tanto in tanto ma non si attenuava.
Ho assunto una Pantorc ma il risultato non è stato immediato e risolutivo. Soltanto la pasta mi ha dato sollievo. L’aglio e l’olio sono per me un toccasana. Il peperoncino a livello di aroma per la quantità adoperata ha alleggerito la mia tensione emotiva.

Abito a due passi dal mare, ma un alito di vento si è fatto desiderare tutto il pomeriggio.
Mi son tornati in mente i versi di una poesia che il ricordo attribuisce a Libero Bovio, ma se mi sbaglio corregetemi.





 
Che sole! Che sole, che sole lucente!
Ma chi po' ffa niente!
Ma chi vo' ffa niente!
Che bella canzone che sona 'o pianino!
Mò 'nzerro 'o balcone ppe' nun 'a sentì.
Che bella ffigliola che passa p'o vico!
Mò 'a chiammo e lle dico..
"vulete salì?"
Pecchè... ccu stu sole, stu sole cucente
Nun pozzo ffa niente
Nun voglio ffa niente

Ma dint'a cuntrora
che caldo se sente!
Ma chi po' ffa niente!
Ma chi vo' ffa niente!
Mò piglio, me spoglio,
me metto int'o lietto,
Me leggo nu foglio, me metto a durmì.
Ma 'a cammera 'e lietto
sta troppo luntano...
...va mmeglio 'o ddivano!
...'nu passo e sto llà!
Pecchè... cu stu sole
stu sole cucente
Nun pozzo ffa niente
Nun voglio ffa niente

Che luna! Che luna lucente!
Ma chi po' ffa niente!
Ma chi vo' ffa niente!
Mò arrivo 'a turretta
po' torno p'a villa
ma... cumpà...
...me scoccio a vestì.
Che bella canzona tenivo p'e mmane
..verimmo dimane...
...si 'a pozzo fernì.
Pecchè... cu sta luna,
sta luna lucente
Nun pozzo ffa niente
Nun voglio ffa niente