Forse, adesso, Elisa troverà la sua pace in quanto la verità della sua scomparsa ha imboccato finalmente la strada della verità e della giustizia.
Mancano, però, ancora i particolari, i complici e una giustizia più ampia che tenga conto anche degli atti omissivi di quelli che hanno reso tutto più difficile e meno cristianamente accettabile le pene che la famiglia ha dovuto sopportare e sta ancora sopportando per la perdita di Elisa che è stata non solo violentata, ma amche vituperata ed offesa, dissacrata e umiliata in tutti questi anni prima che si arrivasse alla scoperta dei suoi resti nel sottotetto della chiesa dove era solita recarsi per assolvere ai comandamenti della sua cristianità.
Mancano, però, ancora i particolari, i complici e una giustizia più ampia che tenga conto anche degli atti omissivi di quelli che hanno reso tutto più difficile e meno cristianamente accettabile le pene che la famiglia ha dovuto sopportare e sta ancora sopportando per la perdita di Elisa che è stata non solo violentata, ma amche vituperata ed offesa, dissacrata e umiliata in tutti questi anni prima che si arrivasse alla scoperta dei suoi resti nel sottotetto della chiesa dove era solita recarsi per assolvere ai comandamenti della sua cristianità.
Bene ha fatto la famiglia a volere la celebrazione la funzione del funerale all’aria aperta sotto il tetto del cielo che ha da farsi perdonare solamente le inclemenze climatiche ma naturali.
Durante la cerimonia funebre, celebrata da don Marcello Cozzi, lo stesso ha detto: «Elisa è un fiore reciso che qualcuno ha lasciato marcire in un angolo» e la verità «è stata oggetto di baratto. A quelli che hanno depistato la verità dico di togliere il macigno di menzogne che ha coperto il Caino fuggiasco in una Basilicata dove la verità viene lasciata spesso sotto i tetti. Perdonaci, Signore». L'omelia del sacerdote - che da anni è vicino alla famiglia Claps - è stata più volte interrotta da lunghi applausi.
Gioacchino Ruocco
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