Aiutare a scrivere una lettera a un proprio congiunto per toglirgli il fastidio di farlo non è una cosa sconveniente.
Lo è, a mio avviso, quando in qualità di professionista specifico si utilizza il proprio sapere per redigere una nota esplicativa non per renderla chiara e non soggetta ad interpretazioni, ma solamente per intimorire il destinatario quando l'aprirà e leggerà una comunicazione dal tono perentorio, equivoca nei contenuti che non lo invita, ma lo vuole obbligare a fare delle cose per assolvere una richiesta che pone dei tempi brevi per agire per eliminare un inconveniente di cui non si è a conoscenza.
La lettera viene spedita in modo che arrivi a ridosso della domenica per creare nel ricevente uno stato d'animo eccessivo con l'impossibilità di un contatto di chiarmento immediato.
Le uniche cose certe nella comunicazione sono il recapito del mittente e quello del destiantario che nel rendersi conto che un esercito di avvocati gli chiede spiegazione di un qualcosa di cui lui non si è reso conto e che " considerate le imminenzti vacanze estive e la presenza di una bambina piccola, (forse sarà una neonata), nell'appartamento del mio assistito (guarda caso hanno lo suo stesso cognome e lo stesso indirizzo) la invito a risolvere urgentemente la questione affidando a ditta esperta i lavori di ripristino. Esperta in che cosa ? per fare che ?
Ma guarda un pò ! Avendo un terrazzo aggettante che il codice civile tratta in un certo modo e la cassazzione cassandolo tratta diversamente, ogni volta che mi recherò presso la casa di mia moglie dovrò fissare con l'occupante dell'appartamento sottostante le modalità di ispezione del soffitto per accertarne lo stato di conservazione e manutenzione. ?
Dovrò montare di guardia per verificarne il corretto utilizzo per renderlo o meno compartecipe delle spese di manutenzione ?
Ma le mie saranno ferie o turni di guardia ? Anche perchè mi dovrò guardare anche da quello che mi sovrasta.
Ma che paese è il nostro. Azzeccagarbugli che ingarbugliano quel poco di chiaro che è rimasto. Eppure Dio creò la luce ....
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