Top
e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire
meglio cosa ci attende l’indomani.
TOP
NICOLA ZINGARETTI
“Mi hanno accusato di essere subalterno al
Movimento Cinque Stelle, ma quello che sta succedendo non è così”.
È un Nicola Zingaretti scatenato
dopo la vittoria in Emilia Romagna. Ha ringraziato le Sardine, ha lodato Stefano Bonaccini, ma ha
pure messo in evidenza il ruolo e il peso del Partito Democratico.
Nicola
Zingaretti © Imagoeconomica, Sara Minelli
Dicendo: “Stiamo cambiando gli scenari e
riorganizzando le forze. Ormai il bipolarismo è tra noi e la Lega. Salvini ha
perso. I Cinque Stelle hanno aperto una discussione interna. Noi ripartiamo”.
E ha fatto capire in modo chiarissimo ai Cinque Stelle che ora gli equilibri e i rapporti nel
Governo cambieranno. Inevitabilmente. La prescrizione
rappresenterà il primo test sui mutati rapporti di forza.
La difesa di Stalingrado (l’Emilia
Romagna) rafforza in maniera decisiva la sua segreteria. Gladiatore.
LE SARDINE
Sono scese
in campo il 14 novembre. In poco più di due mesi sono state fondamentali per la vittoria in Emilia
Romagna, fermando l’avanzata della Lega di Matteo Salvini, che
sognava di issare la bandiera del Carroccio a Bologna.
Nel giorno del trionfo hanno
diffuso un post nel quale non nominano Salvini, ma lo fanno letteralmente a
pezzi. Usando un “voi” di grande impatto.
Le Sardine
Andrea Garreffa e Mattia Santori Foto (c) Imagoeconomica / Marco Cremonesi
Hanno scritto i ragazzi guidati
da Mattia Santori:
“Avete toccato il fondo. Ci
avete sminuiti, sbeffeggiati, attaccati, umiliati come cittadini e come
elettori. Avete attaccato le donne… Avete suonato un campanello di troppo e
chiesto uno “scusa” di meno. Ma alla fine avete perso. Nonostante la marea di
soldi che continuiamo a non sapere da dove provengano».
Poi hanno accusato il Capitano di
aver Strumentalizzato Bibbiano e Riace («dovreste
chiedere permesso prima di entrarvi») e persino la morte del
mito Kobe Bryant,
la cui memoria «è stata
associata a una candidata governatrice il giorno stesso del voto».
Per Romano Prodi il loro
ruolo è stato determinante sul piano del coraggio. Spariranno per un po’ da
televisioni e giornali. Ma saranno presenti nelle successive elezioni. Per dirla con Nanni Moretti: Non
perdiamoci di vista.
FLOP
MATTEO SALVINI
Secondo
errore gravissimo a distanza di pochi mesi. Prima l’uscita dal “Governo Conte uno” che alla
fine ha avuto il solo effetto di far tornare il Partito Democratico
protagonista. In Emilia Romagna ha impostato tutta la campagna elettorale su sé
stesso, come fosse un referendum. Sbagliando
tutto. Cosa ha ottenuto?
Matteo
Salvini al citofono
La Lega ha preso 80.000 voti in
più in Emilia Romagna, ma ha perso irrimediabilmente sul terreno del progetto
politico. Ha perso a Bibbiano, ha perso il partito del citofono. Ha
perso soprattutto nel confronto diretto con le Sardine, nelle piazze. Ha
oscurato Lucia Borgonzoni e ha costretto tutto il centrodestra ad una sconfitta
politica destinata a pesare moltissimo.
La spallata è andata vuoto, le
elezioni politiche sono più lontane e la Lega gioca bene ma alla fine comincia
a perdere qualche partita di troppo. Perdente di successo.
CINQUE STELLE
Annientati.
In Emilia Romagna, ma anche in Calabria. In meno di due anni sono passati dal 34% al
6%. Se va bene. Ma soprattutto continuano a non rendersi conto
che non riescono ad invertire la discesa. L’alleanza con la Lega ha portato al
dimezzamento dei voti: dal 34% al 17% alle Europee.
Luigi Di
Maio e Vito Crimi Foto © Imagoeconomica / Alvaro Padilla
Quindi Beppe Grillo li ha
spinti all’alleanza con il Pd. Oggi le percentuali sono davvero imbarazzanti:
dal 17% al 6%. Per i Cinque
Stelle la stessa parabola dell’Uomo Qualunque di Giannini.
Luigi Di Maio si è dimesso da capo politico nei giorni scorsi dopo una serie di
disastri politici irripetibili. Oggi Vito Crimi, il nuovo capo, ha detto al Pd
che gli equilibri non cambieranno. Come se dipendesse da lui.
Intanto Beppe Grillo e Davide
Casaleggio sono scomparsi. Polvere
di… stelle.
Commento al commento.
Fare un commento senza essere nell'anima di quello che è successo si rischia di scrivere soltanto il fumo delle proprie considerazioni che scaturiscono da una realtà che domani potrebbe diventare un'altra in assenza di consolidamento di quella attuale, con variabili che restano tali fino a quando quelli che governano non trovano la fermezza e la ragionevolezza dei provvedimenti da adottare con gradualità e partecipazione della nostra realtà produttiva, consumistica ed amministrativa oltre che politica che si fa con ragionamenti mentre la realtà si conferma nei fatti.
Intuire per capire e poi fare bisogna essere capaci di capire la nostra realtà che continua a mostrarsi incostante, inconsistente e preoccupante per le idee che la pervadono oscillando da un giorno all'altro da sinistra a destra e viceversa da far tremare anche i più esperti dei fenomeni industriali, quando chi fa politica non dice la verità nella quale il paese versa tracciando prospettive assurde e controverse favorendo per non fare, dire senza crederci e raccontarsi senza avere idee.
Il paese va rivoltato come un pedalino senza se e senza ma con controlli seri e provvedimenti reali, sistermatici per restituire la verità alla storia e mettere in croce quelli che se lo meritano e non quelli che invece sono osservanti e praticanti delle misure adottate. Contruire é un dovere di tutti e lo è quello di pretendere una corretta amministrazioni con strumenti che trovano soluzioni dove mancano per arrivare donai e non fra quarant'anni alla soluzione sperata.
Gioacchino Ruocco