Alla ricerca dell'anima europea: “Unita nella
diversità”
I COMUNI VALORI CULTURALI, ARTISTICI E FILOSOFICI
DELL'UNIONE EUROPEA
L'appartenenza
all'Unione europea trova la sua ragione d'essere nei valori e negli interessi
comuni in cui un continente, unito nel rispetto delle specifiche diversità
nazionali, maturate nei secoli, dei suoi 28 paesi membri, sta acquisendo la
coscienza del proprio passato e delle proprie radici culturali e spirituali. Al patrimonio civile, politico e storico
dell'Unione Europea hanno contribuito molti uomini illustri, ma in particolar
modo quelli che sono stati definiti i “Padri Fondatori”, animati da un
grande fervore democratico e da un irrinunciabile desiderio di solidarietà, di
pace, di prosperità, di libertà e di rispetto dei diritti umani fondamentali
come i tedeschi Konrad Adenauer e Walter
Hallstein, l'inglese Sir Winston Churchill, gli italiani Alcide De Gasperi e
Altiero Spinelli, il belga Paul Henri Spaak, i francesi Jean Monnet e Robert Schumann, Quest'ultimo con la sua famosa dichiarazione, rilasciata
il 9 maggio del 1950, ha dato l'abbrivio all'integrazione dei popoli europei
che si sta evolvendo ormai da circa 65 anni. Dal 1958 al 1960 Robert
Schuman è stato anche il primo Presidente del Parlamento europeo le cui origini risalgono agli anni Cinquanta
e ai trattati istitutivi e i cui rappresentanti nei primi anni venivano
designati dai parlamenti nazionali. e dal 1979 è diventato un’assemblea
sovranazionale, eletta a suffragio universale diretto, ogni cinque anni, con
poteri legislativi, di bilancio e di controllo politico con sedi a Strasburgo,
a Bruxelles e a Lussemburgo.
Nella storia della civiltà non vi sono mai
linee di demarcazione nette e precise, per cui spesso bisogna andare avanti ed
indietro nei secoli per evidenziare gli elementi convergenti e quelli
divergenti che fanno evolvere il pensiero umano. Quindi non si può affermare
che l'Europa abbia solamente radici ebraiche o greche, romane o cristiane,
ariane o laiche, empiriche o ideali, ma è l'insieme di tutti questi valori, in
uno spazio più concentrato degli altri continenti, a formare quella sintesi
particolare del pensiero europeo, del quale l'America è un significativo
prodotto. Tra l'altro già i padri fondatori avevano voluto uno “stato laico senza
laicismo di stato”. In pratica si chiedeva alle varie religioni di considerare
il loro “universalismo” come un fatto interno al loro ambito di influenza.
L'Europa, dunque, non è un intricato patchwork
di lingue, culture ed etnie, ma è una comunità che, secondo il pensiero
di Altiero Spinelli, si propone di creare un potere democratico europeo basato
su una società in cui la crescita economica si accompagna passo dopo passo ad
una vera giustizia sociale nel rispetto
dei Diritti fondamentali: dignità, libertà, eguaglianza, solidarietà
cittadinanza.
L’Unione europea - nata dopo
l'ultimo conflitto mondiale con un patto giuridico vincolante per la
cooperazione, la collaborazione ed il sostegno in comune - attualmente ha circa
500 milioni di cittadini con 23 lingue ufficiali ed il suo motto “Unita nella diversità” è sempre più
attuale. L’obiettivo principale è di creare, in un mondo idealmente
sempre più vicino ad un villaggio globale, un terreno sul quale tutte le
diverse espressioni culturali siano riconosciute e valorizzate nella loro ricca
diversità cercando di sensibilizzare quanti vivono nell’UE, ma in
particolare i giovani. Sono simboli della comune identità europea il passaporto
europeo nato nel 1985, la patente
europea in vigore dal 1996, il mercato unico senza frontiere e una moneta
unica, l’euro dal primo gennaio del 2002,
la Nona Sinfonia di Beethoven come inno e la bandiera con una corona di
dodici stelle dorate su sfondo blu.
Per fornire agli studenti gli strumenti
necessari di ricerca – un'attività fondamentale
e un elemento prioritario della strategia di Lisbona per sviluppare una
cittadinanza europea attiva e consapevole -
occorre, attraverso valide proposte formative, farli riflettere sulle
caratteristiche dei vari Stati membri, sui loro percorsi storici e politici,
sui loro usi, costumi e tradizioni, sui
confronti, le differenze e le affinità a livello letterario, artistico,
filosofico, sportivo, culturale e
linguistico.
Tendono alla promozione del dialogo
interculturale alcuni programmi educativi e di formazione già avviati come Erasmus (mobilità del 10% degli
studenti universitari con l’opportunità di trascorrere un anno accademico in un
altro paese europeo), nato nel 1987 per
opera della Comunità Europea per educare le future generazioni all’idea di
appartenenza a quella che poi sarà chiamata nel 1992 Unione Europea, Comett
(istruzione e formazione nel campo delle tecnologie) e Lingua (insegnamento delle lingue
straniere), e Twinning per rafforzare e sviluppare i collegamenti
in rete fra le scuole, Grundtving per l'istruzione degli adulti ed Erasmus Mundus che si rivolge agli
studenti di tutto il mondo. Altri programmi comunitari come Leonardo
da Vinci e Gioventù sono tutti finalizzati a migliorare la qualità e a
rafforzare la dimensione europea dell’istruzione superiore incoraggiando la
cooperazione transnazionale tra le università, promuovendo la mobilità nonché
la trasparenza ed il pieno riconoscimento degli studi e delle qualifiche su
tutto il territorio dell’Unione europea. Per alcuni temi di particolare importanza per
il futuro del processo di integrazione l'UE sta ancora attuando o deve ancora
attuare una politica comune su alcuni punti fondamentali: sul controllo dei
flussi migratori sulla ricerca scientifica, sull’ambiente, sull’energia pulita,
sull’istruzione, sulla sanità, sul turismo, sul futuro del sud dell'Italia
all'interno di una visione euromediterranea,
sulle tasse, sulla previdenza, sulla riforma dei sistemi
pensionistici, sull’economia e sui
liberi scambi, sui consumi e sui risparmi, sul welfare state e sulla solidarietà,
sulle politiche culturali e di recupero dei complessi artistico-architettonici,
sulla tutela dei consumatori e sulla ristorazione. Solo così il processo di
sviluppo culturale, economico e sociale dell’Unione Europea diventerà una
realtà sempre più attiva, dinamica ed impegnata a suggerire nuove soluzioni ai
problemi globali in un mondo così tecnologicamente avanzato, ma che ancora non
ha adeguate istituzioni per la difesa ed il riconoscimento dei diritti umani
fondamentali e per la lotta alla discriminazione delle minoranze.
Anna IOZZINO