mercoledì 31 luglio 2019

E' morto l'attore Raffaele Pisu. Nato a Bologna il 24 maggio 1925....






E' morto l'attore Raffaele 

Pisu, aveva 94 anni

Era ricoverato da tempo in un hospice

E’ morto Raffaele Pisu, popolare attore comico e personaggio televisivo. 

Aveva 94 anni. Nato a Bologna il 24 maggio 1925, da tempo era ricoverato 

nell’hospice di Castel San Pietro Terme (Bologna) per una malattia.

E’ stato uno dei più popolari comici, decani del mondo del doppiaggio
nostrano e conduttori radiofonici e televisivi nell’Italia dell’immediato
Dopoguerra, nell’epoca del boom televisivo, partecipando a trasmissioni
di grande successo nazionale degli Anni Sessanta come “L’amico del giaguaro”,
“Ma che domenica amici” e “Senza rete”.
Volto storico della televisione italiana, nonché uno dei Istrionico, sarcastico,
poliedrico, Raffaele poteva passare dalla recitazione di ruoli drammatici
ad animare Provolino, celebre pupazzo televisivo per i bambini degli
Anni Settanta. Ex partigiano (durante la guerra venne imprigionato per
15 mesi in un campo di concentramento tedesco), fu uno dei protagonisti
del capolavoro cinematografico “Italiani brava gente” di Giuseppe De Santis,
del 1965, presentato in versione restaurata all’ultima Festa del Cinema di Roma.
Nel 1989 si fece conoscere dalle nuove generazioni di telespettatori conducendo
“Striscia la notizia” su Canale 5 insieme a Ezio Greggio.
Al cinema – dove ha lavorato in 37 film – tornò con “Le conseguenze dell’amore”
 del futuro Premio Oscar Paolo Sorrentino nel 2004, mentre la sua ultima
apparizione da protagonista è stata nella commedia noir “Nobili bugie”
del 2018 accanto a Claudia Cardinale e Giancarlo Giannini con il figlio Antonio
Pisu alla regia e il figlio naturale, scoperto solo pochi anni prima,
Paolo Rossi come produttore con la Genoma Films (nata proprio dopo
questo incontro).
I figli Antonio Pisu e Paolo Rossi Pisu esprimono il proprio dolore per
la scomparsa del padre – un grande maestro e talento immenso –
 e annunciano che la salma verrà portata a Imola, dove si terrà un ultimo
saluto a Raffaele.
Antonio Pisu ha pubblicato su Facebook un post con la foto di lui bambino
con i genitori: 
Al cinema – dove ha lavorato in 37 film – tornò con “Le conseguenze
dell’amore” del futuro Premio Oscar Paolo Sorrentino nel 2004,
mentre la sua ultima apparizione da protagonista è stata nella commedia
noir “Nobili bugie”del 2018 accanto a Claudia Cardinale e Giancarlo Giannini.
Vivendo a Roma capita spesso di fare incontri che, ad un passo
più in là, potrebbero verificarsi con la stessa periodicità di
incontrare l'infinito.
Ce lo trovammo davanti accompagnato da un amico comune.
Era tornato a Roma, anzi a Fregene, per riprendere a lavorare
come sperava di fare.
Ci frquentammo per un po' di tempo, attraverso chi ne curava 
gli interessi. Poi come ci eravamo incontrati successe che ci 
perdemmo di vista, anche se i contatti mediati continuavano 
ad andare avanti.
Quanto buon umore hai portato nella mia vita.
Che l'Aldilà te ne sia riconoscente.
Gioacchino Ruocco 01.08.019

lunedì 29 luglio 2019

Prelievi e versamenti di contanti subito segnalati

12 Maggio 2018
Prelievi e versamenti di contanti sul conto corrente superiori a 3mila euro saranno da oggi monitorati: in particolare, verranno segnalati in automatico all’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia. 
Se, pertanto, fino a ieri eri libero di prelevare e versare sul tuo conto qualsiasi somma, anche di piccolo importo, con la consapevolezza che solo sui versamenti l’Agenzia delle Entrate poteva esercitare il proprio controllo e chiederti chiarimenti sulla provenienza, ora le cose si complicano. 
A introdurre la novità è stato un decreto legislativo dell’anno scorso [1] che verrà attuato proprio in questi giorni. Il monitoraggio automatico operato dalla task force di Bankitalia non ha però scopi fiscali, non serve cioè per eseguire controlli contro l’evasione – verifica che già compie l’anagrafe dei conti correnti in uso all’Agenzia delle Entrate – ma ha una finalità di contrasto alla commissione di reati come il riciclaggio, l’usura e l’abusivismo finanziario.
Entro il 2018, dunque, prelievi e versamenti di contanti subito segnalati.
Il funzionario di banca avrà quindi, da oggi, due poteri. Il primo è quello tradizionale: in presenza di operazioni poco cristalline (per importi o modalità di esecuzione), può attivare la procedura di Sos, ossia la segnalazione di operazione sospetta. In questo caso seguirà la strada tradizionale che sino ad oggi è stata intrapresa e che consiste nella segnalazione alla Uif, previa valutazione caso per caso di pericolosità dell’operazione. A ciò si aggiunge l’obbligo di segnalazione di prelievi e versamenti superiori a 3.000 euro, segnalazione che andrà fatta sempre all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia.
Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha spiegato come il fenomeno del riciclaggio sia particolarmente diffuso e da non sottovalutare, anche e soprattutto a livello internazionale. Il contrasto è sempre più difficile, ragion per cui si rendono necessari strumenti più incisivi. I «livelli elevati dei volumi dei proventi da illecito» variano «tra l’1,7 e il 12% del Pil», una percentuale enorme. «Di questo volume di ricchezza», ha spiegato il Ministro, «la maggior parte è generata da evasione di imposte e accise, circa il 75% dei proventi totali. Credo che basti questa cifra per dimostrate che lotta evasione e lotta al riciclaggio sono facce della stessa medaglia. Poi il narcotraffico e usura al 15% e tutte le altre fonti di reato che assommano al 10%».

mercoledì 24 luglio 2019

La leggenda dell’Araba Fenice


La leggenda dell’Araba Fenice, 
simbolo del potere della resilienza.
L’Araba Fenice è un uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte e proprio per questo motivo, simboleggia anche il potere della resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi.
Per gli antichi Egizi, la Fenice era raffigurata con la corona Atef o con l’emblema del disco solare, non era dunque simile a un uccello tropicale, ma piuttosto a un passero o ad un airone che non risorgeva dalle fiamme (come avviene nel mito greco), ma dalle acque.
Tra i greci, la Fenice era una sorta di aquila reale con colori splendidi come l’oro, l’azzurro, il rosso e la porpora, tanto per citarne alcuni. Lunghe piume scivolavano dal capo e la coda era formata da tre lunghe piume, una rosa, una rossa e una azzurra.
Sulla sua esistenza ci sono tanti interrogativi e molti poeti l’hanno considerata nel tempo, soltanto il frutto della fantasia, altri sostengono invece che il mito sia stato ispirato a un vero uccello che viveva nella regione allora governata dagli Assiri.
Ma ciò che più interessa è la simbologia che la Fenice rappresenta, ovvero la morte e la risurrezione che nella vita quotidiana, possono essere associati in senso lato alla resilienza.
La resilienza è, infatti, la capacità di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita, di reagire e di rialzarsi più forti di prima. Possiamo imparare ad adattarci al vento e alle tempeste come fanno gli alberi cioè sviluppando delle radici forti e dei rami flessibili, così possiamo mantenerci ancorati a terra, ma nello stesso tempo imparare ad adattarci ai cambiamenti.
La morte in questo caso può rappresentare un piccolo fallimento, la risurrezione dalle ceneri, non è nient’altro che la ripartenza. Le persone resilienti sanno bene che è importante coltivare l’autostima, circondarsi di buoni amici ed imparare ad accettare ogni situazione, anche quando ci appare scomoda, per poter reagire e poi rialzarsi più forti di prima.
L’Araba Fenice che risorge dalle ceneri
Secondo una versione del mito, l’Araba Fenice dopo aver vissuto per 500 anni, prima di morire costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma, accatastava piante balsamiche e si adagiava al sole, lasciando che quest’ultimo la bruciasse.
Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice che nell’arco di tre giorni volava ad Eliopoli e si posava sopra l’albero sacro.
Del possibile legame tra la Fenice e l’essere umano, ne scrive Carl Gustav Jung nel suo libro “Simboli della trasformazione”, dove la capacità di risorgere dalla morte viene paragonata alla possibilità di rinascere dopo il fallimento.
La Fenice è da sempre un simbolo di forza, si dice addirittura che le sue lacrime fossero curative e che avesse una grande resistenza fisica. Riuscendo poi a controllare il fuoco, essa diviene quasi indistruttibile. Ancora oggi, per esempio in Cina, è espressione di potere, prosperità e armonia dell’universo.
Impariamo ad essere resilienti:
·         LA RESILIENZA NEI BAMBINI
Allora ecco che come l’Araba Fenice dobbiamo imparare ad allenarci alla resilienza, ovvero rafforzarci interiormente per affrontare meglio le avversità Chi è dotato di resilienza non si fa cogliere impreparato emotivamente di fronte alle emergenze e sa accettare con flessibilità e senza rigidità le sfide della vita, così come la Fenice che si prepara alla morte consapevole della rinascita.
Dominella Trunfio
10 regali per i 10 anni di GreenMe

A NINO LA BARBERA






















A Nino La Barbera

Stupore dell’anima
nel primo
mattino del mondo
quando la materia
trasfigurandosi
assumeva le sue forme
per la prima volta
districandosi
nelle immagini
che poi successivamente
sbalordivano gli occhi,
il cuore, l’anima,
l’intimo di Dio
che se ne liberava
per l’avvenire del creato
appena generato.

Frutto di una fervida mente
che lentamente
senza artifizi,
se non la tua bravura
tecnica e poetica,
arma costruzioni
fantastiche
che soltanto un deserto
prepara all’orizzonte
per ammaliarti
e andare avanti
nell’ora della perdita
imminente,
una fata morgana
che non dona morte,
ma lo splendor dell’anima
che sogna,
che agogna un avvenire
senza inganni.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 25.07.019

Ricordandoti e meravigliandomi
ad ogni tuo “tornarmi in mente
come se fosse ancora ieri quando
seguendo mia moglie, venni al tuo studio.

lunedì 22 luglio 2019

Camera ardente: cos’è e come viene allestita

Camera ardente: cos’è e come viene allestita

Mantenere una certa lucidità nel momento in cui si perde un caro amico o un parente non è molto semplice, soprattutto se ci si ritrova a dover organizzare tutto ciò che serve ad accompagnare il defunto alla sepoltura e quindi dalla scelta della bara all’organizzazione di pratiche burocratiche, dall’allestimento di una camera ardente privata alla vestizione del defunto ecc.
La camera per l’ultimo saluto
Prima del rito funebre e della conseguente sepoltura, la salma viene esposta nella camera ardente che può essere allestita privatamente dentro la propria abitazione oppure che si può trovare presso strutture ospedaliere o in luoghi previsti proprio per questo scopo. Il termine “ardente” deriva dalle diffusissime vecchie usanze di utilizzare delle fiaccole sempre accese e che ardevano nella sala dove si trovava la salma per tutto il tempo, fino all’inizio del suo rito funebre.
Quando si perde una persona, si deve procedere immediatamente all’allestimendo della camera ardente, di solito lo svolgimento di questa mansione è assegnato alle imprese di onoranze funebri a Roma come in ogni città, scelte dai cari del defunto. L’allestimento infatti risulta essere un vero e proprio servizio svolto e offerto dal qualificato personale delle agenzie funebri e prevede, in caso di decesso in casa, la preparazione di una stanza per l’ultimo saluto da parte di amici e parenti del defunto. Nel caso in cui non c’è la possibilità di organizzare l’allestimento in casa, la camera ardente verrà allestita in luoghi appositi messi a disposizioni di ospedali o proprio dalle agenzie funebri.
Grazie alle nuove norme, nella camera ardente è possibile trasportarvi la bara aperta, per far si che parenti e amici possano sentire ancora la vicinanza al defunto.
L’allestimento della camera
Uno dei tanti servizi proposti dalle agenzie funebri è anche quello di allestire una camera ardente adeguata ad ospitare il defunto fino al suo rito funebre; essendo un momento molto delicato è sempre meglio far svolgere questa mansione a dei professionisti del settore in quanto sono in grado, con particolare discrezione, di curare ogni dettaglio.
L’allestimento prevede:
  • L’utilizzo di un paravento di tessuto, per nascondere gli arredamenti.
  • Il cavalletto per appoggiarvi sopra la bara.
  • L’abbellimento con addobbi floreali, lumini e fiaccole
  • La disposizione di eventuali tavolini per le firme

Qualcuno di quelli che governano oggi ci fanno capire........


Qualcuno di quelli che governano oggi ci fanno capire che siamo all’avanguardia e con altre due o tre provvedimenti legislativi come la riduzione delle tasse ed il salario minimo il nostro paese sarà un paradiso o un inferno tollerabile e che le tecnologie messe in campo nel registrare ogni gesto che facciamo, ogni azione che svolgiamo, siamo ad un passo dal risolvere i nostri mali amministrativi, che non ci saranno più evasori se abbasseremo  i prelievi sui nostri incassi.
Io dico invece  che ci vorranno ancora tanti anni per acquisire in forma telematica tutto quello che fino ad oggi è stato prodotto soltanto in forma cartacea.

Sono quarant’anni che abbiamo venduto una piccola proprietà che ci permise, assieme ai risparmi accumulati, di acquisire la casa dove abitiamo. 
Dopo quarant’anni quell’atto di vendita non risulta ancora trascritto nel CATASTO di Napoli ed  il Consorzio Agro sarnese continua da qualche anno a questa parte ad inviarci annualmente un bollettino di pochi euro, che potremmo anche pagare senza andarne a spendere altri per contestare la richiesta.

La proprietà nel tempo (dal 1978) per il decesso di chi l’acquistò da mia moglie, è passata di mano diverse volte, Deceduto nel 1990 sicuramente  è passata in eredità alla moglie o alla figlia che contattate sull’argomento non rispondo pur essendo ancora in vita.

Nel frattempo è deceduto anche il notaio e il suo archivio è stato conferito agli uffici dello stato. Le ricerche effettuate per contrastare la richiesta  del consorzio, dopo quarant’anni, danno ancora come titolare la mia consorte.
Una copia dell’atto non è mai venuta in nostro possesso e mai ci è stata recapitata pur avendo pagato le spese notarili di competenza.

Questa è l’Italia amministrativa di oggi. Non so se quelli che ci stanno governando ne sono a conoscenza.

Vogliono sanare il DEBITO PUBBLICO e non hanno coscienza della realtà amministrativa e di tutte le controversie e danni che potrebbe procurare se non è allineata alla realtà vera, se i ritardi non verranno eliminati, se certe situazioni non vengono rapidamente sanate, almeno nel giro di qualche anno.

Se vogliono collezionare successi e consensi debbono eliminare i ritardi accumulati, risolvere alla svelta la mappatura territoriale dei beni immobiliari ed agrari con attribuzioni certe anche per affermare la presenza dello stato in ogni centimetro di territorio che ogni giorno subisce abusi e devastazioni.

venerdì 19 luglio 2019

A Manuela Orlandi...



A Manuela….

Anche le sepolture,
passando gli anni,
non sono più sicure
di restituire
le ossa custodite.

Udite, udite.
Dove tutti trovano conforto
di morto non c’era niente,
neanche la febbre di un germoglio.

Inconcludenti
restano i pensieri.
Non sanno più
dove andare a parare
e quanti  misfatti
debbono occultare.

Si resta fora
come forestieri estranei
ai misteri di una fede e dei peccati
che da sempre e non da ieri
insistono nelle nostre vite
con concetti diseguali
e valori che non hanno
più niente da acclarare.

Gioacchino Ruocco
16.07.019      Ostia Lido

domenica 14 luglio 2019

Compri il pane 'fresco' al supermercato?



Compri il pane 'fresco' al supermercato? Hai sempre sbagliato
Non tutti gli alimenti che troviamo al supermercato sono sani. Anche l’insospettabile pagnotta può nascondere delle pericolose insidie: ecco perché.e
Il pane fresco del supermercato è un alimento sano? Chi è attento a ciò che porta in tavola dovrebbe essere curioso di conoscere la risposta, sebbene l’informazione sia utile a tutti per acquisire maggiore consapevolezza di ciò che mangiamo.
Sugli scaffali della grande distribuzione troviamo davvero di tutto e comprare tutto ciò che ci serve a riempire la dispensa in un unico posto risulta ovviamente comodo. Si risparmiano tempo e spesso anche un po’ di soldini -qui addirittura non si spende un centesimo- ma conviene se poi il prezzo più caro lo paga la nostra salute?
Alcuni alimenti che troviamo al supermercato, proprio come il pane fresco, possono rivelarsi non proprio genuini e salutari, e in alcuni casi addirittura nocivi.
La classica pagnotta, ad esempio, per quanto possa apparire profumata e fragrante, spesso, può nascondere delle pericolose insidie. Questo perché in alcuni supermercati il pane è pre-congelato e ogni mattina viene cotto in forno per essere venduto come fresco di giornata.
Chiariamo che non si tratta di una pratica vietata ma del tutto comune in molti supermercati che vendono pane fresco. Il problema sta nel fatto che la preparazione dell’impasto potrebbe contenere ingredienti che sarebbe meglio evitare, come alcuni lieviti chimici, che non contribuiscono a rendere il prodotto digeribile. Per evitare di correre rischi, dunque, sarebbe opportuno leggere l’etichetta: se qualcosa non ci convince, lasciamo pure il prodotto sullo scaffale e dirigiamoci da qualche altra parte.
Inutile dire che l’ideale sarebbe poter comprare il pane fresco direttamente dal panettiere (lui è particolarmente generoso), qualora nel vostra città o nel vostro quartiere abbiate la possibilità di farlo. Sappiate, comunque, che sempre più supermercati si riforniscono direttamente da chi il pane fresco lo produce ogni mattina. Provate a chiedere negli esercizi commerciali: magari la soluzione potrebbe essere solo cambiare supermercato!
Oltre al pane, quando riempite il carrello della spesa fate attenzione anche ad altri alimenti insospettabili ma potenzialmente nocivi come alcuni cereali da colazione, spesso ricchi di zuccheri e di sostanze chimiche che li rendono più appetibili. E che dire di sottilette e formaggini? Spesso questi cibi vengono prodotti con gli scarti di altri formaggi e contengono molti polifosfati.
Se riuscite, state lontani anche dalla pizza surgelata che non solo è carica di oli idrogenati ma il più delle volte è farcita con ingredienti di scarsa qualità. Per quanto golosi, evitate infine i wurstel di pollo che non solo sono molto più grassi e nocivi di quelli a base con carne di maiale, ma possono contenere anche ossa frantumate o parti del midollo.