Statali, arriva l’aumento di stipendio: 50 euro in più in busta paga
Nel testo della legge di Bilancio sono contenuti gli stanziamenti destinati
ai rinnovi contrattuali degli statali per il triennio 2019-2021
5 novembre 2018 - Nel testo della legge
di Bilancio sono contenuti gli stanziamenti destinati ai rinnovi contrattuali degli statali per
il triennio 2019-2021. Gli aumenti per i lavoratori pubblici dovrebbero
arrivare, a regime, a 50 euro lordi al mese. Le
uniche certezze sul tema sono che il primo mini-aumento, in media circa 8 euro
lordi al mese, scatterà ad aprile. Da luglio, l’importo salirà a 13-14 euro
fino al totale dei 50 euro.
Ad inizio anno era
stato dato il via libera al pagamento dei primi incrementi retributivi – aumenti medi di 85 euro per circa 250
mila statali – e degli arretrati del 2016 e del 2017. Ora, invece, l’esecutivo
giallo-verde dovrebbe stanziare nuove risorse destinate proprio al rinnovo dei
contratti degli statali che scadranno alla fine di quest’anno. La legge di
bilancio promossa dal governo Conte infatti prevede per il triennio 2019-2021
uno stanziamento complessivo di 4,3 miliardi di euro per
il pubblico impiego.
In particolare,
nell’ultima bozza si precisa che per la contrattazione collettiva nazionale e
per i miglioramenti economici del personale statale in
regime di diritto pubblico gli oneri posti a carico del bilancio statale “sono
determinati in 1.100 milioni di euro per il 2019, 1.425 milioni di euro per il
2020 e 1.775 a decorrere per il 2021”. Fondi che, considerando il triennio,
determinerebbero un aumento medio mensile di 50 euro per
dipendente pubblico.
Risorse tuttavia
“insufficienti”, secondo la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil, Serena
Sorrentino, che prevede già una mobilitazione dei lavoratori che “hanno già
pagato un prezzo alto con nove anni di blocco contrattuale”. Della stessa
opinione l’Anaao Assomed, secondo cui “53 euro di incremento a regime nel 2021”
per la sanità sono “al di sotto anche degli 85 euro del precedente triennio che
avevamo definito un‘elemosina. Un piatto di lenticchie
buono a comprare primogeniture, ma non a misurare ruolo e dignità professionale
di un lavoro che del Ssn è valore fondante”.
In collaborazione
con Adnkronos
Nessun commento:
Posta un commento