Gennaio 1984
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lunedì 30 aprile 2018
sabato 28 aprile 2018
Morto Alfie Evans 'Addio gladiatore'
Morto Alfie Evans
'Addio
gladiatore'
'Il nostro guerriero ha spiegato le sue ali alle 2:30
- scrive il padre - abbiamo il cuore spezzato'
Il
piccolo Alfie Evans è morto. Lo hanno annunciato entrambi i genitori su
Facebook. “Al nostro bimbo sono spuntate le ali intorno alle 2.30. I
nostri cuori sono spezzati. Grazie a tutti per il sostegno”, ha scritto la
mamma del bambino, Kate James. “Il mio gladiatore si è arreso e si è guadagnato
le ali.
Abbiamo
il cuore spezzato. Ti voglio bene figlio mio”, scrive il padre, Thomas, sempre
sul social network.
Un
ultimo disperato appello ai sostenitori dell’Alfie’s Army era arrivato
nella notte via Facebook da Sarah Evans, zia del piccolo
Alfie. “Mandate preghiere e 100 profondi respiri al nostro
guerriero”, aveva scritto la donna, mentre sopraggiungeva la crisi fatale per
il bambino.
La
giornata di ieri era trascorsa apparentemente senza novità, con i genitori, Tom
e Kate, ormai rassegnati alla fine delle speranze di un trasferimento in Italia
e impegnati a dialogare con i medici dell’ospedale Alder Hey di Liverpool sulla
possibilità di riportarlo a casa.
ANSA | 28-04-2018 08:23
La legge è uguale per tutti
anche se nessuno la rispetta.
Vorrei scrivere il tuo nome
grande come il cielo
ma spero che lassù
qualcuno ti aspetti davvero.
Hanno detto
che per non farti soffrire
era meglio così
e così è stato
mentre speravamo
nel tuo desiderio di vivere,
di non abbandonarci
qui a soffrire
inutilmente.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 28.04.018
Scemo chi legge
Scemo chi legge: campagna contro il cellulare al volante
Il sindaco di Capannori promuove la sicurezza sulla strada con una campagna
di sensibilizzazione.
Nella società in cui viviamo, una
delle terribili realtà è la pericolosa pratica di guidare usando il cellulare.
Per questo motivo assistiamo in
continuazione a campagne per sensibilizzare le
persone a non utilizzare lo smartphone mentre si trovano alla guida della
propria auto, visto che ad oggi risulta essere una delle maggiori cause di
incidenti stradali, anche i più gravi. Si cerca quindi di convincere i
conducenti delle auto della gravità di
questo atteggiamento che, oltre ad essere punito e multato, può davvero creare
conseguenze irreparabili per l’automobilista stesso ma anche per gli altri
utenti della strada.
Una di queste nuove campagne si
chiama Scemo Chi Legge. Come immagine ha una persona al
volante che chatta con qualcuno su Whatsapp, affiancato dal chiaro messaggio
che cita appunto Scemo Chi Legge. A voler lanciare questa iniziativa di
sensibilizzazione, con manifesti posizionati nei punti strategici, il Sindaco
di Capannori, comune toscano in provincia di Lucca, Luca Menesini.
La campagna è stata realizzata da
Net7, agenzia di comunicazione di Pisa; il comune di Capannori è in prima linea
quindi sulla promozione della sicurezza stradale grazie
all’educazione al rispetto delle regole stabilite dal Codice della Strada,
attraverso questa iniziativa di grande impatto.
Sono tre i concetti chiave che l’utente della strada deve
capire, quelli che inducono oggi chi tiene alla sicurezza stradale a realizzare
queste campagne di sensibilizzazione.
Innanzitutto la pericolosa distrazione, poi l’utilizzo di mezzi poco visibili
e, non per ultimo, la velocità. La campagna è composta quindi da tre manifesti differenti: il primo evidenzia il
tema della guida distratta, considerando l’uso del cellulare il più
significativo comportamento negativo in questo ambito; dal 2 maggio il
manifesto sarà visibile a Capannori. Il secondo invece parlerà dei mezzi poco
visibili, evidenziando un ciclista su sfondo blu scuro come la notte, per
ricordare quanto è importante usare il giacchetto catarifrangente. Il terzo
manifesto invita le persone alla guida a non andare ad alta velocità, evidenziando nell’immagine una persona al
volante con il pino dell’Arbre Magique attaccato allo specchietto dal quale si
vedono gli alberi a lato strada, invitando gli automobilisti a non correre per
salvare la propria vita e anche quella degli altri, in questa raffigurazione
paragonati agli alberi.
venerdì 27 aprile 2018
Palandri Colomba Aikiko - Certamen "Per aspera ad astra" 2018
martedì 24 aprile 2018
Premio Alberto Dubito di poesia con musica -- Iscrizione gratuita
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21 aprile 2018 2018
Avete tempo fino al 31 luglio 2018
per partecipare alla sesta edizione del Premio Alberto Dubito di poesia con musica.
Per iscrivervi (gratuitamente) basta mandare alla mail premio.dubito@gmail.com :
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3 file audio formato mp3 (durata massima 5 minuti)
1 file word (.docx) con trascritti i testi dei tre brani
1 file word con un curriculum artistico (max 10 righe)
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1 file word con un curriculum artistico (max 10 righe)
Illustrazione di Davide Baroni
www.davidebaronistudio.com
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lunedì 23 aprile 2018
Amianto ina Aviazione militare
Credo di essere ancora in Italia e che le leggi a difesa dei lavoratori civili vengano utilizzate anche per i militari.
Dall'entrata in vigore del Dlgs 277 del 1991
i lavoratori dipendenti che incorrevano nello svolgimento delle loro mansioni nel rischio amianto, una volta che era accertato e quantificato, dovevano essere sottoposto ad accertamenti sanitari periodici, formati ed informati e provvisti di DPI. Il datore di lavoro doveva provvedere inoltre alla sostituzioni dei materiali pericolosi con sostituti che non lo fossero con le necessarie attestanti certificazioni. E' vero che il mesotelioma si manifesta negli anni , quando ormai è tardi per intervenire, ma gli organi di tutela e di garanzia che cosa hanno fatto fino ad oggi ?
Chi scegli la vita militare non necessariamente è votato al sacrificio della propria vita. Non lo è mai stato. Per cui non capisco l'atteggiamento di chi era a conoscenza del rischio e non ne ha tenuto conto .
Anche le successive norme DLgs n. 626 e 81 hanno contemplato il rischio e indicano le misure da assolvere in tutti i casi in cui il rischio è ancora presente e va eliminato con le conoscenze tecniche a disposizione.
G. Ruocco
venerdì 20 aprile 2018
Ostia, inviato di Report minacciato dal Presidente di Federbalneari: ''Mo' te do du' pizze
Roma, cronista di Report aggredito dal presidente dei balneari di Ostia
Quando il giornalista gli ha chiesto conto degli abusi edilizi sul suo lido e per cui è a processo, Renato Papagni lo ha spintonato e ha tentato di tappargli la bocca con un foglio
di SALVATORE GIUFFRIDA
Non solo deve rendere conto degli abusi edilizi collezionati nel lido “Le Dune” nel processo iniziato a marzo, ma aggredisce chi gli dà l’opportunità di spiegare le sue ragioni di fronte all’opinio- ne pubblica.
Protagonista dell'ennesima aggressione nei confronti di un cronista è Renato Papagni, presidente di lungo corso di Federbalneari e fratello di Paolo, imputato per tentata violenza privata che, nel processo contro la nostra collega Federica Angeli, qualche giorno fa le ha rivolto delle minacce in aula.
Siamo a Ostia, dove da anni la zona grigia di imprenditori e burocrati corrotti fa il bello e cattivo tempo su locali e spiagge al punto da credere, evidentemente, di aver raggiunto l’immunità dal rispondere alle domande sul proprio operato. E non siamo di fronte la palestra di Roberto Spada ma al Palafijlkam, per la rassegna “Ostia incontra l’autore”. La "colpa" dell’inviato di Report, Giorgio Mottola, è quella di essersi avvicinato a Papagni per alcune domande sugli abusi commessi nel suo stabilimento e in generale sulle concessioni (più di 70) che ancora oggi sono in stallo al Comune consentendo ai balneari di farla da padroni sul mare di Roma.
Ostia, inviato di Report minacciato dal Presidente di Federbalneari: ''Mo' te do du' pizze''
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“Stiamo facendo un servizio – spiega Mottola – con un focus anche sulle Dune. Abbiamo fatto un’analisi con foto satellitari e volevamo chiedere spiegazioni a Papagni, che sapeva della nostra presenza. Quando abbiamo chiesto come ha fatto a conservare la concessione nonostante gli abusi, lui ha iniziato a spintonarmi e a urlarmi in faccia dicendo in romanesco “te do du’ pizze”; poi, quando gli ho mostrato la foto satellitare del suo stabilimento, mi ha strappato il foglio e ha provato a infilarmelo in bocca. Nessuno ha mosso un dito e il suo entourage mi ha allontanato dicendo che lo stavo provocando”.
Secondo le informative della capitaneria di Porto consegnate alla procura di Roma non sono solo abusi quelli commessi da Renato Papagni. Il suo stabilimento, il più grande del litorale romano, fu diviso, per dei dissidi familiari in due e si crearono appunto due lidi. "Su un'unica concessione - si legge in un'ulteriore informativa della squadra mobile nei confronti di Renato papagni intercettato - sempre di proprietà dell'originario concessionario, sorgono due distinte attività, gestite da autonome società".
"Questa duplicazione della concessione - proseguono gli investigatori
- non risulta prevista dalla normativa vigente ce consentirebbe solo la cessione di rami d'azienda o servizi (quali il ristorante o il bar), ma non la creazione di un'altra azienda sulla stessa concessione. Rileva la pg che Renato Papagni, gestirebbe quindi uno degli stabilimenti più grandi e prestigiosi di ostia senza essere titolare della concessione". Ma se a chiederlo e a mandarlo in onda è un cronista di Report, meglio chiudergli la bocca con una planimetria.
Monete C
C
- Cagliarese: moneta, dapprima in biglione, poi in rame battuta a Cagliari. I primi furono emessi daFerdinando II di Aragona con il valore di due denari. Nel XVI secolo, con Carlo II divenne di rame. Dopo il passaggio della corona di Sardegna ai Savoia la moneta fu battuta fino al 1813.
- Carantano: nome dato al grosso tirolino i quando il conte Mainardo II di Tirolo-Gorizia, nel 1286 diventòDuca di Carinzia. Con lo stesso nome veniva chiamata fino al 1858 nel Regno Lombardo-Veneto la moneta da 4 pfennig, pari a 1/60 di fiorino.
- Carlino: nome di monete d'oro e d'argento emesse per la prima volta a Napoli dalla fine del XIII da Carlo I d'Angiò. Quella d'argento fu battuta fino al 1860. Le prime monete presentavano al rovescio la scena dell'Annunciazione e per questo motivo furono anche chiamate Saluto.
- Il nome fu preso più tardi anche da altre monete
- Carrarese: nome di un pezzo d'argento da 4 soldi dilira padovana emesso dal signore di Padova,Francesco I da Carrara (1355-1388).
- Carrarino: moneta di biglione da due soldi fatta coniare a Padova da Iacopo II dalla famiglia deiCarraresi. Sostituiva l'aquilino imperiale che aveva lo stesso valore. Presentava a dritto la croceaccantonata dalle lettere I ed A per il nome e due carri per indicare il nome della famiglia. Al rovescio c'era l'immagine di San Prosdocimo. La stessa moneta, con tipi leggermente diversi fu emessa daFrancesco I e da Francesco II.
- Castruccino: mezzo-grosso imperiale emesso nel1325 dal signore di Lucca, Castruccio Castracani, in seguito alla vittoria su Firenze dell'Altopascio. Al dritto il busto dell'imperatore Ottone e la scritta OTTO REX ed al rovescio IMPERIALIS ed il nome della città LUCA. Fu battuto alla zecca di Signa.
- Cavallo: nome di diverse monete di piccolo taglio emesse da Ferdinando I per Napoli e per la Sicilia. Fu battuta nella zecca di Napoli ma anche in quelle di Aquila, Amatrice, Capua, Sulmona. In seguito furono battiti solo i multipli. La moneta da tre cavalli fu emessa per l'ultima volta nel 1804.
- Cavalotto: nome generico di monete di argento o mistura emesse nell'Italia settentrionale tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. In comune il tipo del cavallo, sia da solo che cavalcato o da un santo (san Martino, san Maurizio) oppure dal principe.
- Cella (da aucella = uccello): pezzo d'argento emesso da Giovanna II d'Angiò (1414-1435) regina di Napoli nella zecca de L'Aquila. Valeva un quarto di carlino d'argento (quartarola) o 30 denari (trentina). Su un lato San Pietro seduto e sull'altro l'aquila. Fu emessa fino al 1458.
- Cinquina: piccola moneta d'argento emesso per la prima volta da Ferdinando I di Napoli dal valore di 5 tornesi o 1/4 di carlino. Con lo stesso nome fu emessa anche in Sicilia una moneta da 5 grana, che in questo caso valeva però 1/4 di tarì. Fu ancora battuto sotto Carlo III d'Asburgonel 1722 e per l'ultima volta sotto Carlo di Borbone nel 1737. Altre monete con lo stesso nome furono battuta anche a Malta.
- Colombina: soprannome del grosso milanese da 5 soldi di Galeazzo Maria Sforza (1466 - 1476). Aveva una colomba e la scritta A BON DROIT. Ebbero lo stesso nome anche il grosso da 3 soldi di Luigi XIII di Francia e duca di Milano, nonostante l'assenza della colomba, e quello diMassimiliano Sforza che invece la presentava di nuovo.
- Cornabò (in piemontese corna di bue; detto anche Cornuto): nome popolare del mezzo-testone d'argento emesso in Piemonte tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI con il ritratto diCostantino I a cavallo. Fu coniato a Torino e Vercelli (dai Savoia), e a Casale dai marchesi di Monferrato, a Carmagnola dai marchesi di Saluzzo, a Masserano e Crevacuore dai Fieschi, aMontanaro dai Ferrero, ecc. Al rovescio recava uno scudo sormontato da un elmo con il cimieroa forma di aquila con le ali aperte. Le ali dell'aquila erano popolarmente dette corna, da cui il soprannome.
- Corona: in Italia era il nome di diverse monete tra cui i soldi d'argento battuti a Cuneo perRoberto d'Angiò, i mezzi carlini di Ferdinando I di Napoli che presentavano la lettera Fsormontata da una corona e gli scudi d'oro di Carlo VIII di Francia per l'Italia meridionale.
Il nome contraddistingue anche altre monete moderne e contemporanee. - Coronato: carlino emesso nel 1458 da Ferdinando I di Napoli per commemorare la propria incoronazione avvenuta a Barletta.
Al diritto presenta il re seduto al centro. Ai lati un cardinale che gli impone la corona e dall'altro un vescovo che collabora. Intorno la scritta + CORONATVS QVIA LEGITIME CERTAVIT.
Al rovescio la croce di Gerusalemme ed intorno + FERDINANDVS D:G:R:SICI:IER:VNG
Ferdinando emise anche altri due coronati con tipi diversi: uno con il busto del re e la stessa scritta, rappresentato nella foto, e l'altro con lo stesso dritto ed al rovescio San Michele Arcangelo che uccide il drago.
Esistono altre monete con lo stesso nome.
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