Giuseppe Ercolano
E' un artigiano scultore di Meta di Sorrento, nato nel 1976 da sempre attratto dal più classico e tradizionale presepe, quello di scuola napoletana di ispirazione settecentesca.
Maestro nel senso più completo del termine, spazia dalla realizzazione di figure classiche all'esecuzione di intere scenografie, senza trascurare la produzione di tutti gli accessori e finimenti, infine la vera scultura quella del legno impiegata per la statuaria Sacra.
Il legame profondo con la sua terra, le tradizioni, il "gusto estetico" e il dono della sensibilità, sono i principi etici e caratteriali, quali fondamenta che lo hanno formato in un percorso artistico di circa 20 anni, che oggi i cultori annoverano tra i massimi esponenti contemporanei del presepe Napoletano.
Maestro nel senso più completo del termine, spazia dalla realizzazione di figure classiche all'esecuzione di intere scenografie, senza trascurare la produzione di tutti gli accessori e finimenti, infine la vera scultura quella del legno impiegata per la statuaria Sacra.
Il legame profondo con la sua terra, le tradizioni, il "gusto estetico" e il dono della sensibilità, sono i principi etici e caratteriali, quali fondamenta che lo hanno formato in un percorso artistico di circa 20 anni, che oggi i cultori annoverano tra i massimi esponenti contemporanei del presepe Napoletano.
Dalle sue mani prendono forma i "pastori", ricchi nobili e tipici mandriani, dolci figure angeliche e caratteristici personaggi del corteo orientale, plasmati con la creta sempre nel rispetto della tradizione, poi cotti saranno arricchiti con occhi in vetro, mani e piedi intagliati in legno e finemente vestiti con stoffe pregiate ed accessori, rifacendosi ai costumi del regno di Napoli alla corte dei Borbone, così come i "pastorai" dell'epoca d'oro, facendo solo eccezione per la Natività.
Modella animali con sapiente raffinatezza e stile, la "peliatura", elemento distintivo caratteristico della sua inimitabile produzione di pecore e capre, cavalli e mucche arricchiscono le scene popolari di vita quotidiana, protagonisti della Sacra rappresentazione ambientata a Napoli, e raccontata “in dialetto napoletano”.
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