Il mio Mea culpa…
Nel presente
c’è gente che ancora gioca
a far gli artisti.
Uno di destra, uno di sinistra,
uno non si sa di dove,
all’ultimo momento pervenuto
con un saluto
che non è presente
e ne un addio
ma impertinente
fino alla noia
e noi come ignavi
a non capire
che intorno
è tutto un fallimento.
Crollano i muri,
crollano gli accenti
dalle parole che non hanno senso
se non nel rimpianto
del passato
che non è mai assente
nella nostra realtà
di nulla facenti,
di artisti interpretanti
di un presente
che cade a pezzi.
L’Aquila disfatta
non vuole il nostro lamento
ma i nervi tesi
come Amatrice, Accumuli,
le altre cento realtà distrutte
dalla nostra trascuratezza,
dalla nostra lontananza,
dall’ebbrezza della domenica
dall’assenza del lunedì,
di anni.
Rifugiammo i nostri corpi
in cima ai monti
per ritrovar la pace della nostra
gloria
o il senso di ignavie mai pagate ?
Nel nostro presente
siamo chiamati ad essere
per non rimpiangere ancora
la nostra anima
che sembra persa e poi ritrovata a
tratti
nei gesti che stanno a dedicarci
in una misura immensa di vicinanza
eterna.
Gioacchino Ruocco
20.12.016 Ostia Lido
Artista presenteista dalla prima
ora.
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