10 giugno - 16 settembre | Villa
Brandolini, Pieve di Soligo (Tv) e Antico Lanificio Andretta, Follina (Tv)|
www.fondazionefrancescofabbri.it
Dopo il successo dello scorso anno, la Fondazione Francesco Fabbri promuove
la seconda edizione del suo festival dedicato alla fotografia moderna e
contemporanea nelle sedi di Villa Brandolini a Pieve di Soligo e nell'Antico
Lanificio Andretta a Follina, nel cuore delle colline trevigiane. Una
riflessione attorno al tema dei paesaggi culturali con sei mostre che spaziano
dalla fotografia di fine Ottocento fino alle ricerche legate alla
contemporaneità, curate da Carlo Sala, Diana Edkins, Julian Sander e Enrica
Viganò. Oltre alle mostre, il festival si compone di vari eventi collaterali
quali incontri, presentazioni di libri e workshop fotografici.
August Sander - Michael Somoroff
Assenza di soggetto
Assenza di soggetto, mostra d'esordio del percorso, mette in relazione il
grande fotografo moderno August Sander con il contemporaneo Michael Somoroff.
Sander, con la celebre serie Ritratti del ventesimo secolo, ha saputo figurare i
tratti caratteristici di un'epoca attraverso le sembianze degli abitanti della
Repubblica di Weimar. Un "catalogo" di umanità che racconta il mondo rurale e la
città, le varie professioni e gli artisti, fino ad arrivare agli ultimi, gli
homeless e i veterani di guerra. Una visione plurale della società, che tanto
contrasta con l'ideologia nazionalsocialista sulla razza che porterà al
sequestro delle copie dei suoi libri e alla distruzione delle sue lastre
fotografiche. Michael Somoroff reinterpreta le immagini di Sander facendone
scomparire le persone; è un lavoro concettuale ma anche umanista che vuole
giungere all'essenza dei luoghi. Strade silenziose e interni di case vuote sono
un mezzo per riflettere sull'intimo legame che esiste tra l'uomo e il contesto
in cui vive, vero custode della sua identità.
Edward Burtynsky
L'uomo e la terra. Luci e ombre
L'esposizione L'uomo e la terra. Luci e ombre, sita nelle serre di Villa
Brandolini, propone l'opera del canadese Edward Burtynsky. Fin dall'inizio della
sua trentennale carriera, egli si è sempre confrontato con la natura in
trasformazione e, in particolare, con l'effetto del progresso sul paesaggio. Ha
ritratto luoghi emblematici di questi processi, dalle stazioni per l'estrazione
del petrolio ai cimiteri dei relitti navali, dalle ventri sbancate delle cave di
marmo alle spettacolari miniere di nichel, fino alle imponenti costruzioni delle
nuove metropoli asiatiche. Uno sguardo che si muove nei vari angoli del mondo,
dall'America alla Cina, dal Canada al Bangladesh, inseguendo le grandi mutazioni
dell'ambiente. Queste fotografie, con la loro carica estetica, sono uno
strumento per portare lo spettatore a interrogarsi sugli effetti dell'azione
umana e sulla necessità di uno sviluppo sostenibile che sappia creare una
relazione rispettosa con il territorio.
Emma Ciardi
L'opera fotografica tra Venezia e
Refrontolo
Emma Ciardi, ultima erede del vedutismo pittorico veneto, è un'artista in
bilico tra modernità e tradizione. Per la prima volta, con questa mostra, viene
svelata in modo compiuto la sua attività di fotografa, attraverso un corpus di
immagini provenienti dal Fondo Pasinetti del CISVe di Venezia. Profondamente
legata al paesaggio, Emma Ciardi compie un'indagine sulla realtà, narrando i
luoghi della sua vita, dalla natia Venezia fino a Refrontolo, luogo di elezione
e pace dei suoi ultimi anni.
Cristina Treppo
Lo stato incerto delle cose
L'intervento di Cristina Treppo propone una serie di installazioni site
specific disseminate per Villa Brandolini e per il suo parco. Le opere sono di
carattere ibrido, composte da vari materiali con incastonati frammenti di
immagini fotografiche. In questi lavori sono raffigurati oggetti quotidiani che
hanno perso la loro valenza funzionale, divenendo puri elementi estetici in
grado di evocare un profondo senso della memoria.
Michele Cera
Dust
La serie di scatti Dust di Michele Cera documenta il peculiare volto
dell'Albania odierna. Interrogandosi sulle architetture "senza qualità",
l'autore ci narra di un paese in cui la vita quotidiana si accompagna ad un
profondo senso di abbandono. Immagini scarne e minimali raccontano di luoghi
marginali popolati da edifici fatiscenti o incompiuti. Sono raffigurati paesaggi
fragili e perennemente in bilico come le esistenze delle genti che popolano
quelle terre.
Massimo Sordi
Indian photographs
Massimo Sordi, autore profondamente legato all'India, rivela con le sue
fotografie la complessità di questa nazione. Un paese che non vuole abbandonare
le proprie tradizioni e al tempo stesso che sta gestendo profonde mutazioni
sociali, legate al progresso e alla globalizzazione. La mostra si compone di
scatti in bianco e nero che descrivono un lungo viaggio, dalle grandi megalopoli
in continua crescita ai remoti villaggi delle regioni rurali.
F4_UN'IDEA DI FOTOGRAFIA
"August Sander - Michael Somoroff. Assenza
di Soggetto"; "Edward Burtynsky. L'uomo e la terra. Luci e ombre"; "Emma Ciardi.
L'opera fotografica tra Venezia e Refrontolo"; "Cristina Treppo. Lo stato
incerto delle cose".
Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di
Soligo (Treviso), Piazza Libertà n°7.
"Michele Cera. Dust"; "Massimo Sordi.
Indian Photographs".
Antico Lanificio Andretta - Nuovi Spazi
Espositivi, Via Padre Anacleto Milani.
curatore F4: Carlo Sala
curatori mostre: Diana Edkins, Carlo Sala,
Julian Sander, Enrica Viganò
vernissage: 10 giugno, ore 11.15
date: 10 giugno - 16 settembre 2012
orari di apertura: giovedì, venerdì e
sabato 16 - 20, domenica e festivi 10 -12 e 16 - 20
ingresso: intero euro 6,00. Ridotto euro
4,00 dai 14 ai 25 anni; over 65; studenti universitari; aderenti FIAF; gruppi di
almeno 15 persone. Gratuito minori di 14; portatori di handicap con
accompagnatore; giornalisti con tesserino.
Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio
Campagnolo - Padova, tel. + 39 (0)49 663499, info@studioesseci.net
Info mostra: tel. +39 334 9677948
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