sabato 26 settembre 2020

Si nu juorno

 

Si nu juorno…

 

Si nu juorno me pozzo scurdà

ca nu juorno ce stive

chi ‘o sa si me vene n’arragia,

me scuraggio, me sento cchiù triste

e si quanno me liegge,

si me liegge, curriegge qualcosa,

na virgula ca ‘un ce addà stà,

na parola ch’era meglio nun scrive

 

Si ‘o capisce c’aggio perzo na rosa,

na perzona ca era ‘a cchiù cara

pure si nun te pare

pe me ‘o fatto resta accussì.

Me fa male penzarce

e tristezza quanno ne scrivo.

Ce cride o nun cride

quanno se campa

ognuno tene ‘e proprie ragione

chi pava ‘o pesone e chi ‘o rrecoglie.

 

Si parlasseme ‘e mbruoglie

te desse ragione

ma io parlo d’’o bbene

c’ancora te voglio.

Tu invece rispunne

ca si aiesce te ‘nfunne

ma ‘o mbrello  addò sta

ca ‘un ‘o puorte?

 

Gioacchino Ruocco                   

Ostia lido .. 26.09.2020  h 16,53

giovedì 24 settembre 2020

PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DA SARS-CoV-2 PER CHI LAVORA e per chi non fa niente.....ma soltanto per se stesso

 

PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DA

SARS-CoV-2

1       Prevenzione del rischio da contagio

In base alla specifica attività svolta, il contagio dei lavoratori può verificarsi in questi modi:

1.            Presenza di lavoratori che hanno contratto la malattia all’esterno dell’ambiente di lavoro;

2.            Accesso di fornitori e appaltatori tra i quali possono essere presenti persone contagiate;

3.            Accesso di visitatori, quali clienti e familiari dei lavoratori, che potrebbero essere malate.

1.1.         Interventi volti a contenere il rischio da contagio

1.1.1.      Creazione di una task force

Il primo intervento adottato è stato la creazione di un gruppo di lavoro, composto dai responsabili aziendali, dal RSPP, dal Medico Competente e RLS. Il gruppo è volto ad analizzare l’evoluzione della situazione, anche sulla base dell’evoluzione normativa, al fine di valutare le misure da mettere in atto. Ogni membro del gruppo porta le proprie istanze alla discussione al fine di garantire un approccio sistemico al problema.

1.1.2.      Misure igienico-sanitarie

Di seguito vengono ribadite le misure igieniche necessarie alla riduzione del rischio di contagio:

1.            Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o un gel a base alcolica messo a disposizione dall’azienda

2.            Evitare strette di mano e contatti fisici diretti

3.            Starnutire o tossire in un fazzoletto monouso o nell’incavo del braccio evitando contatto delle mani con le secrezioni respiratorie. I fazzoletti vanno riposti in cestino dotato di sacchetto per la raccolta. Il cestino dovrà essere dotato di coperchio per la chiusura;

4.            Evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri

5.            Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani

6.            L’uso della mascherina non è necessario in ambiente lavorativo per le normali attività ma solo in caso di pulizia/sanificazione degli ambienti/superfici, salvo che si possa rispettare sempre la distanza interpersonale di almeno un metro.

1.1.3.      Informazione alle persone

Seguendo quanto previsto dalle disposizioni nazionali e in particolare dal DPCM 11/03/2020 aggiornato al DPCM 26 aprile 2020, si è deciso di farsi promotori dell’informazione attraverso:

1.            Diffusione delle informazioni provenienti dalle istituzioni e inerenti all’individuazione di sintomi. Questo avviene mediante affissione di cartelli e procedure soprattutto nelle aree comuni, nei servizi igienici, all’ingresso dell’ufficio;

2.            Riferimenti da contattare in presenza di condizioni di rischio;

3.            Norme igieniche volte a ridurre il rischio di diffusione, in particolare, all’interno di tutti i servizi igienici, mediante affissione di info grafica: come lavarsi le mani o come utilizzare il gel disinfettante.

L’informazione ha riguardato anche tutti gli esterni che, a qualsiasi titolo, accedono alle strutture aziendali.

1.1.4.      Riduzione del numero di persone presenti in azienda

L’azienda, per quanto possibile, ha adottato le seguenti misure volta a ridurre al minimo la presenza di persone in azienda tramite:

1.            Utilizzo del lavoro agile per tutte le attività dove questo sia possibile dal punto di vista operativo e tecnologico.

2.            Incentivazione all’uso di ferie e permessi retribuiti.

3.            Sospensione delle attività nei reparti dove questo è possibile senza inficiare sullo svolgimento dell’attività aziendale.

4.            Turnazione del personale con modifica degli orari di lavoro.

1.1.5.      Organizzazione delle aree di lavoro

L’azienda ha definito i flussi di ingresso, uscita e fruizione dei locali aziendali, al fine di ridurre la commistione tra lavoratori appartenenti a gruppi facilmente individuabili in base alle attività lavorative. Sono stati definiti, per ogni gruppo:

a)      Vie di accesso separate;

b)      Bagni assegnati al gruppo;

c)      Aree break separate per Gruppo di appartenenza;

Sono stati adottati anche i seguenti interventi:

¨  Orari differenziati per scaglionare gli ingressi, qualora questi determinino un rischio di assembramento;

¨  Pause break differenziate come orario e informazione sulle modalità corrette di pausa;

¨  Ridurre al minimo l’accesso ai reparti da parte degli impiegati prediligendo comunicazioni via telefono tra gli uffici.

¨  Regolare la disposizione delle postazioni di lavoro per evitare il lavoro a distanza inferiore a 1 metro;

¨  Per le postazioni di rapporto con utenti (interni od esterni, fattori, visitatori ecc.) garantire che l’operatore che li accoglie sia ad almeno 1 metro di distanza.

¨  Definizione di una procedura di gestione degli accessi che prevede: invio di una mail a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, devono accedere in azienda, indicando loro le precauzioni prese e da prendere al fine di ridurre il rischio di contaminazione. In particolare, ricordare il divieto, da parte di chi ha sintomi quali febbre (maggiore di 37,5 °C), tosse, raffreddore, di accedere all’ufficio e il divieto anche per coloro oggetti di provvedimenti di quarantena o risultati positivi al virus;

¨  Annullamento di tutti gli accessi da parte di visitatori esterni, clienti, consulenti ecc. salvo casi di necessità ed urgenza (es. accesso alle attività produttive da parte del RSPP esterno e/o medico competente, controlli/verifiche su attrezzature);

¨  Fornitura nei servizi igienici, sugli accessi e sulle postazioni di lavoro di igienizzante per le mani, sapone, ecc.

¨  Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza  interpersonale  minore  di  un  metro  e  non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e  altri  dispositivi  di  protezione  (guanti,  mascherine,  ecc...)  conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.

¨  L'azienda mette a disposizione i DPI necessari con richiesta in amministrazione senza limitazione nel numero e disponibilità.

1.1.6.      Sanificazione delle aree di lavoro

Al fine di ridurre il rischio di contagio, è stato definito un protocollo di sanificazione dei locali di lavoro. Il protocollo prevede:

a)      Ogni lavoratore provvede alla sanificazione del proprio posto di lavoro utilizzando prodotti già diluiti e ponti all’uso, prevalentemente nebulizzati mediante spruzzino. La pulizia della postazione viene effettuata ad inizio della fruizione della postazione di lavoro da parte del singolo lavoratore. Qualora la postazione venga usata da più operatori nell’arco della giornata, ogni operatore sanificherà la postazione prima dell’utilizzo.

b)      I bagni vengono sanificati più volte al giorno usando appositi detergenti (ipoclorito di sodio 0,1% candeggina  o con etanolo al 70%);

c)      Aree break vengono sanificate dopo il periodo di fruizione definito in base all’organizzazione delle pause e prevede la sanificazione anche dei distributori automatici, per quanto concerne la pulsantiera e la zona di prelievo dei prodotti, per assicurare la sanificazione di tutte le superfici con cui può entrare in contatto il lavoratore.

La sanificazione avviene impiegando specifici detergenti utilizzati nel rispetto delle schede tecniche e di sicurezza.

 

2       Procedura di gestione in caso di positività ai test

La procedura prevista dalle istituzioni, richiede che il singolo cittadino che presenti sintomi o che sia stato esposto a possibile contagio, deve comunicarlo al proprio medico di famiglia o al numero 1500. Questi, in base alle procedure applicate, decideranno se sottoporre la persona a tampone o meno o a provvedimento di quarantena cautelare.

Nel caso in cui venga comunicata all’azienda la positività di un proprio operatore, si procederà applicando i seguenti punti.

 

A.    Un lavoratore presente in azienda sviluppa sintomi di infezione respiratoria.

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali tosse o dispnea lo deve dichiarare immediatamente all’Ufficio del Personale:

 

 

L’Azienda procederà all’isolamento del lavoratore con sintomi e di quelli presenti nei locali dove questi lavora, seguendo le disposizioni dell’Autorità sanitaria.

 

 

L’azienda avviserà immediatamente le Autorità sanitarie competenti tramite i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute.

 

 

NUMERO VERDE REGIONALE: 800.90.96.99

 

Nel caso in cui non sia possibile garantire adeguate condizioni per l’isolamento la persona verrà allontanata dal luogo di lavoro per un pronto rientro al proprio domicilio, comunque, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria.

Qualora questo non fosse possibile, l’operatore dovrà recarsi all’interno dell’infermeria o di un locale chiuso, e l’azienda provvederà alla chiamata dei soccorsi. Una volta che il lavoratore avrà abbandonato il locale, questo dovrà essere sanificato.

 

Se la persona che ha manifestato sintomi nei 14 gg precedenti è anche stata a contatto con una persona malata o proveniente da aree a rischio è considerata “caso sospetto”. Ricorrendone l’ipotesi si applica ai lavoratori con cui la persona è venuta in contatto la procedura di cui al punto B.

 

 

In ogni caso, le persone con febbre non devono rimanere al lavoro e devono contattare al più presto il proprio medico di medicina generale.

 

A.1 Registrazione delle persone venute a contatto con persona con sintomi

L’azienda registra i nominativi delle persone che sono state a stretto contatto con chi ha manifestato sintomi.

L’incaricato aziendale avrà il compito di “mappare” i contatti lavorativi del lavoratore interessato raccogliendo le seguenti informazioni:

ü  nome e cognome;

ü  cellullare;

ü  tipologia, distanza e durata del contatto;

e dovrà trasmettere tali informazioni al Medico Competente.

 

 

 

B.     All’azienda è comunicato che un lavoratore è risultato positivo al test SARS-CoV-2

Il personale che è stato vicino (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso confermato di SARS-CoV-2 o che viva nella stessa casa di un caso sospetto o confermato di SARS-CoV-2 è definito “contatto stretto[1].

 

 

In caso di contatto stretto con un positivo o sospetto positivo il lavoratore deve rimanere isolato a domicilio per almeno 14 giorni dall’ultima esposizione, limitando al massimo i contatti con i propri conviventi (es. stando in una stanza separata se disponibile); effettuare automonitoraggio insorgenza sintomi mediante rilevazione giornaliera della temperatura:

ü  in caso di comparsa di SINTOMI NON GRAVI: contattare il proprio MMG, informare il medico competente e prolungare l’isolamento per ulteriori 14 giorni dalla scomparsa dei sintomi

ü  in caso di comparsa di SINTOMI GRAVI (es. difficoltà respiratoria): chiamare 112

 

 

Tali lavoratori sono tenuti a comunicare tale circostanza, il proprio nominativo, indirizzo e numero di telefono, al NUMERO VERDE REGIONALE: 800.90.96.99 nonché al proprio medico di medicina generale (MMG), segnalando il proprio stato di contatto stretto.

 

Qualora il datore di lavoro venga a conoscenza della mancata comunicazione dello stato di stato di contatto stretto da parte di un suo lavoratore, lo invita ad abbandonare il luogo di lavoro ed a provvedere al più presto alla comunicazione dovuta. Il personale del DSP prenderà in carico la segnalazione adottando tutte le misure sanitarie del caso.

L’assenza dal lavoro in tali casi è coperta da certificazione INPS riportante diagnosi riconducibili a misure precauzionali nell’attuale fase di emergenza.

 

C.    Caso sospetto

Il Caso sospetto, cioè quello di una persona che presenta i due requisiti[2]:

-          presenza di un’infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea) che ha richiesto o meno il ricovero in ospedale e che, nei 4 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia;

-          ha avuto dei contatti a rischio (definiti dal Dipartimento di Sanità Pubblica).

La condizione è equiparata a quello del lavoratore risultato positivo al test SARS-CoV-2. Ne consegue che anche per il caso sospetto la procedura è quella di cui al precedente punto B.

 

 

 

3       Sorveglianza sanitaria

L’azienda, sentito il medico competente, ha deciso di ottemperare alle specifiche delle circolari del ministero della salute.

 

4       Formazione del personale

Il protocollo del ministero della salute ribadisce che sono sospesi tutti i corsi professionali e le attività formative sia presso soggetti terzi che in azienda e precisa che il mancato completamento dell’aggiornamento della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza dovuto all’emergenza da COVID-19, quindi per cause di forza maggiore, non comporta l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo che necessita di tale aggiornamento (ad esempio l’addetto al primo soccorso, ecc).

I lavoratori, invece, che non hanno completato la formazione iniziale o di base, non possono essere adibiti alla mansione a cui la formazione obbligatoria si riferisce fino al completamento di tale percorso formativo.

 

5       Allegati

·         Informativa da posizionare sugli accessi

·         Istruzioni lavaggio mani

·         Cosa fare se hai sintomi

 

 

Ricordiamo, infine, che la corretta applicazione di queste misure costituisce una precisa responsabilità individuale e sociale; tutti sono pertanto chiamati ad applicare con rigore e responsabilità le indicazioni formulate, a protezione di sé stessi e della comunità.


 

 

Allegato 1: informativa da posizionare sugli accessi

Misure di riduzione della diffusione del Coronavirus

E’ fatto divieto l’accesso all’azienda da parte di coloro che non sono stati preventivamente autorizzati dalla stessa, secondo le procedure applicabili.

E’ fatto divieto l’accesso a persone con sintomi quali febbre (maggiore di 37,5 °C), rosse, raffreddore o soggetti a provvedimenti di quarantena o risultati positivi al virus.

Qualora una persona dovesse rientrare in uno di questi casi:

Risultato immagini per clipart free termometro

Sintomi quali febbre (37,5), tosse, difficoltà respiratorie.

Risultato immagini per clipart free handshake

Aver avuto contatti faccia a faccia in locale chiuso con persone risultate infette o a grave sospetto di infezione.

E’ vietato l’accesso in azienda ma è necessario rimanere all’interno del proprio domicilio, contattando il proprio medico. Dovrà immediatamente chiamare il:

Fornendo tutte le indicazioni richieste e seguendo alla lettera le indicazioni che riceverà.

Al fine di ridurre la diffusione, Vi invitiamo, comunque:

Risultato immagini per clipart free handwash

Lavare frequentemente le mani.

Lavare le mani con acqua e sapone per almeno 60 secondi.

Pulire le superfici con soluzioni detergenti.

Risultato immagini per clipart free dont touch

Evitare di toccare con le mani la bocca e gli occhi, prima di averle lavate.

Evitare strette di mano, baci e abbracci.

Non toccarsi occhi e bocca con le mani

Non venga disperso

Usare fazzoletti monouso per soffiarsi il naso e gettarli, una volta utilizzati, nei cestini.

Evitare l’uso promiscuo di bottiglie o bicchieri.

Coprirsi la bocca se si starnutisce o tossisce.

Sagoma di intervista

Evitare contatti ravvicinati con persone che presentino sintomi influenzali quali tosse e raffreddore.

Se possibile, mantenere una distanza di 1 metro dalle persone. Ogni qual colta sia possibile, scegliere riunioni a distanza.


 

 

Immagine che contiene testo

Descrizione generata automaticamente

Immagine che contiene testo

Descrizione generata automaticamente

Cosa fare se hai sintomi

Immagine che contiene screenshot

Descrizione generata automaticamente


 

La presente procedura è stata redatta in accordo con l'ufficio personale ed il Datore di Lavoro. Al fine della sua corretta attuazione, copia della stessa procedura è stata consegnata alle parti interessate le quali, con la firma posta nella casella che segue, formalizzano la presa di conoscenza della procedura stessa e provvedono ad attuare quanto previsto al suo interno.

Con la firma apposta nella seguente tabella, le persone indicate certificano di aver ricevuto copia della procedura e sufficienti informazioni inerenti la sua applicazione e si impegnano ad attuare quanto previsto all'interno della procedura stessa:

 

TITOLO

NOMINATIVO

FIRMA

DATORE DI LAVORO

 

 

MEDICO COMPETENTE

 

 

RLS

 

 

RSPP

 

 

 

 



[1] Definizione “CONTATTO STRETTO”:

Vivere nella stessa casa di un caso confermato di COVID-19.

- Essere stato a stretto contatto (faccia a faccia) o nello stesso ambiente chiuso con un caso confermato di COVID-19, per più di 15 minuti, a distanza inferiore a 2 metri.

- Operatore sanitario o altra persona impiegata nell’assistenza di un caso confermato di COVID-19, o personale di laboratorio addetto al trattamento di campioni di SARS-CoV-2.

2.      Definizione “CONTATTO INDIRETTO”

- Essere entrato a contatto con un “contatto stretto”

- Essere rimasto nella stessa stanza con un caso confermato o sospetto per meno di 15 minuti

3.      Effettuazione dei tamponi

L’effettuazione di tamponi nasofaringei per identificazione dei ceppi virali è indicata per:

- i soggetti con sintomatologia respiratoria meritevole di ricovero;

- soggetti clinicamente guariti da COVID-19 per confermare la guarigione con effettuazione, in relazione all’andamento ciclico di 2 tamponi a distanza di 24h.

 

 

 

 

[2] La semplice presenza in un lavoratore di sintomi simil-influenzali (tosse, starnuti, febbre, ecc.) non è sufficiente per definirlo caso sospetto.