venerdì 15 novembre 2019

Vitalizio del parlamentare

Vitalizio del parlamentare

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Il vitalizio del parlamentare è una erogazione mensile godibile, al termine del mandato parlamentare, in base al conseguimento di alcuni requisiti di anzianità di permanenza nelle funzioni elettive. In alcuni ordinamenti, esso è previsto anche per chi è stato titolare, nell'ambito della democrazia rappresentativa, di un mandato elettorale nell'ambito di assemblee non statali, presso le quali si svolga una funzione legislativa e non meramente amministrativa.
Malgrado l'affinità di effetto, e il riferimento a contributi versati, tuttavia il vitalizio parlamentare è giuridicamente distinto dall'istituto della pensione propriamente detta: ciò perché l'attività politica non è lavorativa, dunque non ricade nella disciplina del diritto del lavoro (che costitutivamente ha diversa giurisdizione). In particolare, malgrado i relativi emolumenti siano provveduti dall'erario pubblico, il mandato elettivo è distinto dalla figura del rapporto di pubblico impiego[1] ed è in genere sottratto alle normazioni sulla pubblica amministrazione. Singoli ordinamenti possono però prevedere - nell'estrema varietà della fonte che li regola - commistioni, confusioni e altre variazioni di disciplina, rispetto al principio di netta distinzione tra le due figure giuridiche[2].

Nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto è presente in diversi ordinamenti costituzionali di vari Stati del mondo che contemplano il mandato elettivo.

Italia


Lo stesso argomento in dettaglio: Vitalizio del parlamentare in Italia.
Nella sua forma originaria in Italia, si trattava di una rendita, accesa con l'iscrizione obbligatoria del neoeletto ad un fondo gestito direttamente dalla sua assemblea di appartenenza; in tale veste sopravvive per i soli beneficiari fino al 2012, quando ha assunto, sul modello dei trattamenti di tipo previdenziale, una diversa forma, nella quale l'erogazione è stata quantificata - a partire da quella data - in rapporto alla contribuzione obbligatoriamente prelevata sull'indennità parlamentare di ciascuno degli eletti.
L'erogazione di un trattamento economico vitalizio, alla cessazione della carica e comunque al superamento di una soglia di età anagrafica, è un istituto che nell'ordinamento italiano è riservato ai deputati, ai senatori e ai consiglieri regionali.

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