Arte, cinema, poesia, letteratura, informazione e formazione, news, curiosità, prevenzione infortuni, ecc.
mercoledì 6 novembre 2019
Irpef, nuove regole per la detraibilità delle spese sanitarie.
Irpef, nuove
regole per la detraibilità delle spese sanitarie. Ecco le novità
4 novembre 2019 - Cambiano le regole
delle detrazioni sanitarie in Italia, sdoganando
innanzi tutto il principio della tracciabilità ed
introducendo una detrazione del 19% delle spese sanitarie sostenute, per la
parte eccedente il tetto di 129,11 euro (franchigia).
Ma attenzione: i redditi molto alti non potranno più usufruiredelle detrazioni o almeno non tutte. Va tenuto
conto infatti che fra detrazioni, deduzioni, sconti, agevolazioni e regimi
speciali si contano oggi ben 400 voci,
pari ad un gettito mancato di quasi 60 miliardi di euro.
Un giro di vite necessario, soprattutto
perché alcune voci (ad esempio le spese sanitarie) riguardano decine di milioni
di contribuenti, mentre altre sono appannaggio di poche decine di
famiglie. Ma vediamo più in dettaglio la regolamentazione per il prossimo
730.
Scatta l’obbligo della
tracciabilità delle spese sanitarie
A partire dalla dichiarazione dei redditi del 2021, che riguarderà
redditi e spese imputate al 2020, sarà possibile effettuare la detrazione del
19% solo per le spese “tracciabili” e cioè pagate con carte di credito, bancomat, bonifici bancari o postali e assegni.
In questo caso spese e detrazioni saranno già caricate nella pre-compilata inviata dall’Agenzia delle
Entrate. L’obbligo di pagamento con strumenti tracciabili cade per le
strutture pubbliche e quelle private “convenzionate” con il SSN (Servizio
Sanitario Nazionale), mentre sarà requisito di validità per le strutture private non convenzionate (ad esempio lo
specialista, il dentista o altro studio medico non convenzionato).
Nessun obbligo di
tracciabilità per farmaci o dispositivi medici
Non ci sarà bisogno di dimostrare la
spesa sostenuta per i farmaci, i dispositivi medici o le protesi, per le quali
sarà consentito anche il pagamento in contanti. Una misura che ha voluto tener
conto, ad esempio, delle spese ricorrenti in farmacia e soprattutto degli
anziani, che più difficilmente usano il bancomat.
Via le detrazioni
per i redditi alti
Arriva una sforbiciata alle detrazioni sanitarie per i redditi più alti, vale a dire da 120 mila euro in su. Taglio che riguarderà
circa 302 mila contribuenti, rappresentativi dello 0,73%
del totale dei contribuenti, che però pagano il 18% di tutta l’Irpef,
secondo gli ultimi calcoli del MEF sui redditi 2018. I titolari di
reddito sopra questa soglia vedranno via via ridursi le spese sanitarie
detraibili al 19%, fino ad azzerarsi sopra la soglia
dei 240 mila euro (circa 80 mila contribuenti).
Quali spese non
potranno detrarre i ricchi?
Per la categoria di contribuenti
con redditi che vanno da 120 a 240 mila euro, saranno sempre meno le spese
detraibili al 19%. Fatta salva la possibilità di detrazione integrale per “gravi patologie”,sarà ancora possibile detrarre le spese sanitarie (eccetto per chi
guadagna oltre 240 mila euro), ma non le
spese per l’istruzione dei figli (che danno un gettito
di 131 milioni di euro l’anno), le spese per gli studenti fuori sede e
per lo sport dei figli, le assicurazioni sulla vita (52 milioni), le spese
del veterinario, le spese funebri ed una
serie di altre spese.
Nessun commento:
Posta un commento