Qualche giorno fa ho avuto una reazione piuttosto accesa con una persona a me cara poiché mentre parlavamo, per l’ennesima volta, ipotizzando uno scenario futuro continuava a descriverlo in termini legati all’insicurezza e alle possibili problematicità.
Non mi capita spesso di utilizzare un tipo di energia più assertiva ma questa volta è successo per due motivi: il primo è che voglio molto bene a questa persona, quindi mi dispiaceva che si stesse concentrando su tutto ciò che sarebbe potuto andare storto, il secondo è che sicuramente, non avendomi mai percepito in una posizione ferma e intransigente, le sarà rimasto impresso ciò che altre volte avevo provato a comunicarle attraverso un linguaggio diverso, più morbido.
In realtà credo che, a causa di questa diversa modalità di comunicazione verbale, ora questo concetto le sarà rimasto ben impresso.
Il fatto è che ogni volta che pensiamo o parliamo stiamo facendo qualcosa di molto più potente di quello che riusciamo ad immaginare.
Ogni volta in cui pensiamo o parliamo stiamo letteralmente programmando un evento futuro.
Le ragioni sono tante, ma secondo me sono 3 quelle fondamentali:
- LE PAROLE PROGRAMMANO
Nel libro ‘La tua mente può tutto’ ho riportato un esperimento della Emory University di Atlanta in cui sono state fatte ascoltare delle frasi contenenti metafore tattili (ad esempio “ho avuto una giornata dura”), ed altre prive di metafore (per esempio “ho avuto una giornataccia”). La risonanza magnetica funzionale ha rivelato come nel caso in cui venivano ascoltate frasi contenenti metafore tattili nel cervello si accendeva la corteccia somatosensoriale, cioè proprio quella che controlla gli stimoli del tatto. Se ne deduce che ogni volta in cui parliamo stiamo dando istruzioni fisiche al cervello. Cosa accade quindi se usiamo parole che hanno a che fare con la paura? Accade che nel nostro cervello si accenderanno le aree della paura, come l’amigdala (quella parte del nostro cervello che gestisce tutte le emozioni ed in particolare la paura), che reagirà con tutta la chimica necessaria a farti provare paura. E tutto questo a partire da un singolo pensiero, addirittura da una sola parola.
- LE PAROLE SONO SELEZIONATORI DI REALTÀ
Hai iniziato a leggere quello che sto scrivendo con la convinzione fossero parole (nessuno te lo ha detto, hai usato il pilota automatico, come ogni giorno in ogni cosa che fai).
Ma se all’inizio ti avessi detto: in realtà quei ‘cerchietti’ che vedi non sono delle ‘o’ (vocali) ma degli zeri e il tuo compito è contare quanti ce ne sono, cosa sarebbe successo? Stesso testo ma risultato completamente diverso! E’ quello che succede ogni giorno nella realtà, che non è così reale, ma soggetta alla nostra interpretazione e al nostro stato di attenzione.
- LE PAROLE VIBRANO
Secondo una teoria chiamata ‘Cimatica’, dovuta allo studioso svizzero Hans Jenny, è stato dimostrato ad esempio che parole diverse creano forme diverse (la Cimatica si occupa infatti di dimostrare l’effetto fisico delle onde sonore). Su qualche livello quindi, le parole creano la tua realtà ad un livello ancora più profondo.
Allora, come scegliere le parole giuste?
Se solo fossimo veramente consapevoli del potere delle parole non ci verrebbe neanche in mente di passare un istante ad usare parole con un’accezione negativa.
Da tempo ho un’attenzione particolare per le parole che uso, tanto che ormai è diventato per me naturale.
E’ qualcosa che se vuoi puoi fare anche tu. Questo è quello che ho fatto io:
1 Ho iniziato ad ascoltarmi in modo consapevole chiedendomi: le parole che uso aprono possibilità o le chiudono? Simbolicamente hanno di fianco un + o un -?
2. Una volta acquisita questa consapevolezza ho iniziato ad usare volontariamente le parole che ‘aprono possibilità’ che ‘hanno vicino il segno +’.
All’inizio può essere macchinoso, poi come ogni cosa diventa una naturale inclinazione.
Provaci… e guarda che succede.
Ti posso assicurare che l’effetto è immediato, poiché noi stessi reagiamo a quelle parole allo stesso modo in cui reagisce la realtà che ti circonda..
Realtà che, ora lo sai, altro non è che una nostra creazione.
C’è un modo diverso di vedere le cose.
Italo
PS:
Se vuoi scoprire quali sono le fonti di programmazione e come usarle a tuo vantaggio: "La tua mente può tutto" - Ed. Mondadori - clicca quiPS2: Se vuoi commentare, interagire con me o approfondire i concetti che ho espresso ti aspetto nel
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