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martedì 29 ottobre 2019
evasione fiscale: +3,8% in sei mesi, record al nord
Fisco, aumenta
l’evasione fiscale: +3,8% in sei mesi, record al nord
Nei primi sei mesi del
2019 l'imponibile evaso in Italia è cresciuto del 3,8% con punte record nel
nord dove ha raggiunto il 5,1%
28 ottobre 2019 - Nei primi sei mesi del
2019 l‘imponibile evaso in Italia è cresciuto del 3,8% con
punte record nel nord dove ha raggiunto il 5,1%. In termini di imposte
sottratte all’erario siamo nell’ordine di 181,4 miliardi di euro l’anno.
La stima è stata effettuata dal Centro
Studi e Ricerche Sociologiche “‘Antonella Di Benedetto” di KRLS Network of
Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti
Italiani, che ha analizzato cinque aree di evasione fiscale:
l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di
capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e
piccole imprese.
“Le nuove misure di contrasto all’evasione
fiscale, annunciate dal governo, non servono a nulla se non
a vessare ulteriormente i contribuenti italiani – ha
affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione
Contribuenti Italiani – Per combattere l’evasione bisogna riformare il fisco
italiano introducendo la tax compliance,
seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei che migliorato la qualità
dei servizi pubblici e eliminato gli sprechi della pubblica amministrazione.
L’evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dalle grandi imprese
italiane. Fino a quando non migliorerà l’efficienza dell’amministrazione
finanziaria e si taglieranno le spese della casta, quali
le auto blu che sono cresciute del 4% nel primo semestre del 2019, le grandi
imprese continueranno ad evadere le imposte sempre di più sapendo che prima o
poi il governo emanerà un nuovo condono fiscale dovendo far cassa ad ogni
costo”.
Evasione fiscale:
l’economia sommersa
L’esercito di lavoratori in nero si
gonfia sempre di più è composto da circa 2,9 milioni di persone, molti dei
quali cinesi o extracomunitari. In tale categoria sono stati ricompresi anche
850.000 sono lavoratori dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Si
stima un’evasione d’imposta pari a 34,3 miliardi di euro.
Evasione fiscale:
l’economia criminale
L’economia criminale realizzata dalle
grandi organizzazioni mafiose italiane e straniere (Russia, Cina e Singapore in
testa) nel nord Italia è cresciuta nel primo semestre del 2019 del 18,7%. Si
stima che il giro di affari non “contabilizzati” produca un’evasione d’imposta
pari a 78,2 miliardi di euro l’anno.
Evasione delle società
di capitali
La terza area è quella composta dalle
società di capitali, escluso le grandi imprese. Dall’incrocio dei dati è emerso
che il 78% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi o
meno di 10 mila euro o non versa le imposte. Molte di queste chiudono nel giro
di 5 anni per evitare accertamenti fiscali o utilizzano “teste di legno” tra i
soci o amministratori. In pratica su un totale di circa 800.000 società di
capitali operative, il 78% non versa le imposte dovute. Si stima un’evasione
fiscale attorno ai 22,4 miliardi di euro l’anno.
Evasione delle big
company
La quarta area è quella composta delle
big company. Una su tre ha chiuso il bilancio in perdita e non pagando le
tasse. Inoltre il 94% delle big company abusano del “transfer pricing” per
spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la
tassazione nei paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al
fisco italiano 37,8 miliardi di euro all’anno. Nel primo semestre del 2019, le
100 maggiori compagnie del paese hanno ridotto del 14,2% le imposte dovute
all’erario.
Evasione dei
lavoratori autonomi e delle piccole imprese
Infine c’è l’evasione dei lavoratori
autonomi e delle piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini, di ricevute e
di fatture fiscali che sottrae all’erario circa 8,7 miliardi di euro l’anno.
Quali sono le regioni
che evadono di più.
In testa nel primo semestre del 2019,
tra le regioni, dove sono aumentati numericamente gli evasori fiscali, risulta
la Lombardia, con +5,5%. Secondo e terzo posto
spettano rispettivamente al Veneto con + 5,1% e la Valle d’Aosta con +4,7%.
A
seguire la Liguria con +4,6%, il Piemonte con 4,5%, il Trentino con 4,1%, il
Lazio con +3,9%, , l’Emilia Romagna con +3,9%, la Toscana con +13,6%, le Marche
con +3,3%, la Puglia con +2,6%, alla Campania +1,0 %, la Sicilia con +0,6% e
l’Umbria con +0,1%.
La Lombardia, anche in valore assoluto, ha fatto registrare il maggior aumento dell’evasione fiscale. In percentuale,
il dato lombardo aumenta, nel primo semestre del 2019, di circa il 6,9%.
Chi sono i principali
evasori
In Italia i principali evasori sono
gli industriali (33,4%) seguiti da bancari e
assicurativi (30,7%), commercianti (11,6%), artigiani (9,4%), professionisti
(7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%). A livello territoriale l’evasione è
diffusa soprattutto nel Nord Ovest (31,4% del totale nazionale), seguito dal
Nord Est (27,1%). dal Centro (22,2%) e Sud (19,3%).
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