Il silenzio dell'anima di Serena Takdeer è con Libera Stefania e Serena Takdeer.
TRATTO DA UNA STORIA VERA.
Ho fatto il cameriere per undici anni.
Fra le tantissime cose che ho imparato c'è questa, che il mondo si divide in due categorie: quelli che passano il piatto al cameriere, e quelli che non passano il piatto al cameriere.
Quelli che ti passano il piatto sono quelli che ti vedono, si accorgono che sei lì che ti stai facendo un culo tanto, e allora quando hanno finito e tu ti palesi davanti a loro per portare via il piatto sporco, lo sollevano, te lo porgono, di modo che tu non debba ogni volta sporgerti, col rischio magari di far cadere una posata dai piatti che hai già in mano. Di solito ti dicono anche "Grazie", come non fossero loro in realtà ad averti fatto un favore. L'impulso ogni tanto, me lo ricordo, era di abbracciarli.
Un gesto da niente, non costa nessuna fatica. Ma un gesto che dice tutto.
Ho sempre amato quelli che ti passano il piatto, perché sono quasi sempre persone molto umili, riconoscono la tua dignità, non trattano come un servo il cameriere: lo sanno quanta parte ha la fortuna nel fatto che loro sono seduti lì a mangiare e lui là in piedi a farsi il mazzo.
Tutto questo per dire che nella mia vita mi è successo di trovarmi a tavola con tante persone: scrittori, uomini politici, a volte anche personaggi della tv, e la maggior parte di loro, per quanto potenti e importanti, magari anche simpatici a volte, erano persone che non passavano il piatto al cameriere. Alcuni anzi spesso lo trattavano proprio male.
E ieri, però, ieri ero a pranzo con Clara Sànchez. Non so se la conoscete, ma è una scrittrice che vende milioni di copie in tutto il mondo. Una che ha qualche motivo per sentirsi arrivata. Per sentirsi importante.
Ecco, tutto questo per dire che Clara Sànchez passa il piatto al cameriere.
Non è che sei arrivato quando hai folle oceaniche che ti osannano o conti in banca faraonici.
Sei arrivato quando ovunque tu sia arrivato, sei ancora uno che passa il piatto al cameriere.
Fra le tantissime cose che ho imparato c'è questa, che il mondo si divide in due categorie: quelli che passano il piatto al cameriere, e quelli che non passano il piatto al cameriere.
Quelli che ti passano il piatto sono quelli che ti vedono, si accorgono che sei lì che ti stai facendo un culo tanto, e allora quando hanno finito e tu ti palesi davanti a loro per portare via il piatto sporco, lo sollevano, te lo porgono, di modo che tu non debba ogni volta sporgerti, col rischio magari di far cadere una posata dai piatti che hai già in mano. Di solito ti dicono anche "Grazie", come non fossero loro in realtà ad averti fatto un favore. L'impulso ogni tanto, me lo ricordo, era di abbracciarli.
Un gesto da niente, non costa nessuna fatica. Ma un gesto che dice tutto.
Ho sempre amato quelli che ti passano il piatto, perché sono quasi sempre persone molto umili, riconoscono la tua dignità, non trattano come un servo il cameriere: lo sanno quanta parte ha la fortuna nel fatto che loro sono seduti lì a mangiare e lui là in piedi a farsi il mazzo.
Tutto questo per dire che nella mia vita mi è successo di trovarmi a tavola con tante persone: scrittori, uomini politici, a volte anche personaggi della tv, e la maggior parte di loro, per quanto potenti e importanti, magari anche simpatici a volte, erano persone che non passavano il piatto al cameriere. Alcuni anzi spesso lo trattavano proprio male.
E ieri, però, ieri ero a pranzo con Clara Sànchez. Non so se la conoscete, ma è una scrittrice che vende milioni di copie in tutto il mondo. Una che ha qualche motivo per sentirsi arrivata. Per sentirsi importante.
Ecco, tutto questo per dire che Clara Sànchez passa il piatto al cameriere.
Non è che sei arrivato quando hai folle oceaniche che ti osannano o conti in banca faraonici.
Sei arrivato quando ovunque tu sia arrivato, sei ancora uno che passa il piatto al cameriere.
Enrico Giliano
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