L’amore e il
pensiero di Dio accompagnano l’uomo fin dalla creazione dell’Universo anche se
Dio è inteso in tanti modi diversi e l’amore ha mille sfaccettature.
A dar retta
alle sacre scritture solamente pochi hanno avuto il piacere di vederlo ed è
forse solamente un atto consolatorio e una mera illusione quando l’autore dei
primi libri del Vecchio testamento ci dice che Dio creò l’uomo a sua immagine e
somiglianza, ma non con i suoi poteri, il primo fra tutti quello di sopportare
la sua solitudine, tanto è vero che dalla costola di Adamo trasse l’elemento
che diede vita ad Eva.
Dio è infinito
e noi non lo siamo. In compenso ci ha
forniti di sentimenti che accompagnano la nostra esistenza dandoci a volte la
sensazione di toccare il cielo, di essere ad un passo dalla conoscenza e dal
superamento della nostra umanità. Tra questi primeggia l’amore e quando ci
stacchiamo dal nostra pochezza lo dobbiamo proprio all’amore che con i suoi
moti ci fa elevare fino a farci sentire distaccati dalla superficie sulla quale
dobbiamo necessariamente poggiare la nostra realtà.
La storia
religiosa che ci appartiene come cristiani ci propone tanti modi di rapportarci
con Dio riconoscendone la sua indispensabilità per il prosieguo della nostra
vita terrena e pensare ad un al di là che ormai sentiamo irrinunciabile. L’Amore
nelle parole di Socrate è una sorte di demone. E’ bisogno e inquietudine,
desiderio e tensione inesausta, attrazione
per le belle forme sensibili. E ancora e ancora è impulso elementare e
cosmico che culmina nella filosofia, amore di sapienza e verità.
Nel Vecchio Testamento
l’amore manifestato verso Dio da alcuni personaggi è incondizionato fino al
sacrificio di se stessi e dei propri congiunti ed è Dio, fermo nel principio da
lui stesso stabilito, ad arrestare il gesto del sacrificante.
In un’età più
vicina a noi potremmo additare l’amore portato a Dio da Santa Teresa d’Avila,
reso quasi tangibile da Bernini nella rappresentazione approntata nella chiesa
di Santa Maria della Vittoria, ma anche quello di San Francesco, che
spogliatosi dei beni terreni posseduti, dimostra finalmente la concretezza del
comandamento di Cristo di amare il nostro prossimo se vogliamo riconoscerci in
Lui. Tanti ne seguono l’esempio per appianare le nostre diversità, ma Dio
poteva renderci il mistero della nostra condizione meno dura tenuto conto che
non chiede di osannarlo ma di fare la sua volontà.
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